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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile in un caso di ricettazione, sottolineando l’importanza della specificità dei motivi di appello. La decisione evidenzia che la mera riproposizione di argomenti già valutati e l’introduzione di nuove questioni non sollevate nei gradi precedenti di giudizio rendono l’impugnazione non valida, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 28 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Ribadisce i Limiti dell’Impugnazione

Presentare un ricorso in Cassazione richiede un’attenzione meticolosa ai requisiti formali e sostanziali previsti dalla legge. Un recente provvedimento della Corte Suprema di Cassazione ha confermato che un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta della mancanza di specificità e del tentativo di introdurre nuove questioni non dibattute nei precedenti gradi di giudizio. Questa ordinanza offre uno spunto fondamentale per comprendere come strutturare un’impugnazione efficace e quali errori evitare per non vederla respinta prima ancora di essere esaminata nel merito.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da una condanna per il reato di ricettazione (art. 648 c.p.), confermata dalla Corte d’Appello. L’imputato, trovato in possesso di un’autovettura di provenienza illecita, aveva proposto ricorso per cassazione, lamentando una violazione di legge. Secondo la difesa, non era stata provata la consapevolezza della provenienza delittuosa del bene, elemento psicologico necessario per la configurazione del reato. L’imputato, inoltre, faceva leva su una presunta condizione di semi-infermità mentale che avrebbe inciso sulla sua capacità di comprendere la situazione.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte Suprema ha dichiarato il ricorso inammissibile. La decisione non è entrata nel merito delle argomentazioni difensive, ma si è fermata a un livello preliminare, quello dei requisiti di ammissibilità dell’atto di impugnazione. Secondo i giudici, il ricorso mancava del requisito essenziale della specificità, come imposto dall’articolo 581 del codice di procedura penale. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Analisi del Ricorso Inammissibile

La Corte ha basato la sua decisione su due pilastri argomentativi principali:

1. Genericità e Mancata Correlazione: Il ricorso è stato giudicato generico non solo per la sua indeterminatezza, ma soprattutto per l’assenza di una reale correlazione con le argomentazioni della sentenza impugnata. La difesa si era limitata a riproporre le stesse doglianze già presentate e respinte in appello, senza confrontarsi criticamente con le ragioni esposte dai giudici di secondo grado. La Corte d’Appello aveva infatti ampiamente motivato la condanna, basandosi sulla mancata spiegazione dell’origine del veicolo, sul comportamento dell’imputato durante il controllo e sulla natura stessa del bene rubato. Ignorare tali motivazioni rende il ricorso un mero atto formale, privo della specificità richiesta.

2. Introduzione di Nuove Questioni: La difesa ha tentato di sollevare, per la prima volta in Cassazione, la questione dell’interferenza della semi-infermità mentale sulla consapevolezza della provenienza delittuosa del bene. La Corte ha ritenuto questa doglianza inammissibile per due ragioni concorrenti. In primo luogo, si tratta di una valutazione di fatto, che non può essere oggetto di esame in sede di legittimità, dove la Corte si pronuncia solo su questioni di diritto (come previsto dall’art. 606, comma 3, c.p.p.). In secondo luogo, la questione non era stata sollevata come specifico motivo di appello, risultando quindi una novità processuale non consentita in Cassazione.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità nell’Impugnazione

Questa ordinanza è un monito chiaro sull’importanza di redigere atti di impugnazione specifici e pertinenti. Un ricorso in Cassazione non può essere una semplice ripetizione delle argomentazioni precedenti, ma deve essere un’analisi critica e puntuale della sentenza che si intende contestare, evidenziando specifici errori di diritto. Tentare di introdurre valutazioni di fatto o questioni nuove è una strategia destinata al fallimento, che conduce inevitabilmente a una declaratoria di ricorso inammissibile e a ulteriori oneri economici per l’imputato. La specificità non è un mero formalismo, ma l’essenza stessa del diritto di impugnazione, che garantisce un confronto processuale corretto e mirato.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile principalmente per mancanza di specificità, in violazione dell’art. 581 del codice di procedura penale. Le argomentazioni erano generiche e non si confrontavano adeguatamente con le motivazioni della sentenza impugnata.

Quali sono i requisiti di specificità che il ricorso non ha rispettato?
Il ricorso non ha rispettato il requisito della specificità perché si è limitato a riproporre le stesse doglianze già respinte in appello, senza criticare puntualmente le ragioni della decisione di secondo grado. Inoltre, ha introdotto per la prima volta questioni non sollevate in appello.

È possibile presentare in Cassazione argomenti non discussi in appello?
No, secondo quanto emerge dalla decisione, non è possibile presentare in Cassazione argomenti o questioni che non siano state previamente dedotte come motivo di appello. Introdurre nuove tematiche in sede di legittimità rende il motivo di ricorso inammissibile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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