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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per il reato di cui all’art. 95 D.P.R. 115/2002. La Suprema Corte ha stabilito che l’appello non può limitarsi a riproporre le stesse doglianze del grado precedente, ma deve contenere una critica specifica e argomentata contro le motivazioni della sentenza impugnata. La genericità dei motivi ha portato alla conferma della condanna e all’addebito delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 27 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega i Requisiti di Specificità dell’Appello

Quando si presenta un appello, non basta avere ragione: è fondamentale sapere come presentare le proprie ragioni. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda una regola cruciale della procedura penale: un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta di motivi d’appello generici e ripetitivi. Analizziamo questa decisione per capire perché la specificità della critica è un requisito non negoziabile.

Il Caso: Dalla Condanna al Ricorso in Cassazione

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di una persona a dieci mesi di reclusione e 400 euro di multa per il reato previsto dall’art. 95 del D.P.R. 115/2002, relativo a false dichiarazioni per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato. La sentenza di primo grado, emessa dal G.U.P. del Tribunale, veniva integralmente confermata dalla Corte d’Appello.

Contro la decisione di secondo grado, l’imputata proponeva ricorso per cassazione, affidandosi a tre distinti motivi:
1. Violazione di legge e vizio di motivazione sull’esistenza stessa dell’elemento oggettivo del reato.
2. Violazione di legge e vizio di motivazione sull’eccessiva entità della pena.
3. Vizio di motivazione sul mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.

La Valutazione del Ricorso Inammissibile da parte della Cassazione

La Suprema Corte ha respinto il ricorso dichiarandolo inammissibile in ogni sua parte. La decisione si fonda su un principio cardine del diritto processuale: la funzione dell’impugnazione è quella di una critica argomentata e specifica avverso il provvedimento che si contesta. Un ricorso che si limita a riproporre le stesse questioni già sollevate e respinte nel grado precedente, senza confrontarsi con le motivazioni della sentenza d’appello, è destinato all’inammissibilità.

La Genericità come Vizio Fatale

Il primo motivo di ricorso è stato giudicato una mera riproduzione delle critiche già espresse nell’atto di appello. La Corte ha sottolineato come l’appellante non avesse intrapreso un confronto puntuale con la logica e congrua motivazione della Corte territoriale, che aveva già ampiamente spiegato le ragioni della responsabilità penale. Secondo la Cassazione, l’atto di impugnazione deve indicare specificamente le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che fondano il dissenso, attaccando direttamente le argomentazioni del provvedimento impugnato.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha ribadito che la funzione tipica dell’impugnazione è la “critica argomentata”. Se i motivi del ricorso, come nel caso di specie, non si confrontano con la motivazione della sentenza impugnata, l’atto perde la sua unica funzione e diventa inammissibile. Questo vale non solo per la contestazione sulla responsabilità, ma anche per le censure relative alla pena e al mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. Anche su quest’ultimo punto, la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione logica e coerente, priva di vizi e quindi non sindacabile in sede di legittimità.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica. La redazione di un atto di impugnazione richiede un lavoro di analisi critica della sentenza che si intende contestare. Non è sufficiente ripetere argomenti già spesi, ma è necessario “smontare” il ragionamento del giudice precedente, evidenziandone le presunte falle logiche o le violazioni di legge. Un ricorso generico non solo è inefficace, ma comporta anche la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, aggravando la posizione del ricorrente. La difesa tecnica deve quindi essere mirata, specifica e dialetticamente contrapposta alla decisione impugnata per avere una possibilità di successo.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i motivi presentati erano una mera riproposizione delle doglianze già sollevate nell’atto di appello, senza un confronto critico e specifico con le argomentazioni della sentenza impugnata, violando così i requisiti di specificità richiesti dalla legge.

Cosa si intende per ‘critica argomentata’ di un provvedimento?
Per ‘critica argomentata’ si intende che l’atto di impugnazione deve realizzare un confronto puntuale con le motivazioni della decisione che si contesta, indicando in modo specifico le ragioni di diritto e gli elementi di fatto che sostengono il dissenso, invece di limitarsi a lamentele generiche o ripetitive.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
Oltre alla definitività della condanna, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta per legge la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata fissata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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