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Ricorso inammissibile: quando l’appello è generico

Un’imputata, condannata per invasione di terreni, presenta appello sostenendo di essere stata solo complice passiva del padre. La Cassazione dichiara il ricorso inammissibile perché generico e non specifico nel contestare le motivazioni della sentenza precedente, che si basavano anche sulla testimonianza della persona offesa. La condanna viene quindi confermata.

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Pubblicato il 13 luglio 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Importanza della Specificità nell’Appello Penale

Quando si impugna una sentenza, non è sufficiente dissentire dalla decisione del giudice: è fondamentale costruire un’argomentazione precisa e puntuale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile perché troppo generico. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere i requisiti formali di un’impugnazione e le conseguenze del non rispettarli, specialmente in materia penale.

Il Fatto: Dalla Condanna per Invasione di Terreni al Ricorso in Cassazione

La vicenda giudiziaria inizia con una condanna per il reato di invasione di terreni (art. 633 del Codice Penale), emessa dal Giudice di Pace e successivamente confermata dal Tribunale in funzione di giudice d’appello. L’imputata, ritenuta responsabile di aver invaso un terreno di proprietà altrui, decide di portare il caso fino all’ultimo grado di giudizio, proponendo ricorso alla Corte di Cassazione.

I Motivi del Ricorso: Tra Connivenza e Attenuanti Negate

La difesa dell’imputata si basava su due argomenti principali:

1. Errata valutazione della responsabilità penale: Secondo la ricorrente, l’invasione del terreno era stata materialmente compiuta solo da suo padre. Lei si sarebbe limitata a una condotta di mera ‘connivenza’, cioè una presenza passiva e non un’attiva partecipazione al reato. A suo avviso, la condanna si basava in modo insufficiente sulle sole dichiarazioni della persona offesa.
2. Mancata concessione delle attenuanti generiche: La difesa lamentava che i giudici di merito avessero negato le attenuanti con una motivazione superficiale, legandola semplicemente al diniego di un altro beneficio (la particolare tenuità del fatto ex art. 131-bis c.p.) senza analizzare gli specifici argomenti difensivi.

Le Motivazioni della Decisione: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha respinto l’appello dichiarandolo ricorso inammissibile. La ragione principale risiede nella ‘aspecificità’ dei motivi presentati. In parole semplici, il ricorso non era un vero e proprio atto di critica argomentata contro la sentenza d’appello, ma si limitava a riproporre le stesse tesi già esaminate e respinte nei gradi precedenti.

La Corte ha sottolineato un principio cardine del processo penale: l’appello non può ignorare le ragioni esposte dal giudice che si contesta. Deve, al contrario, creare una correlazione diretta tra le argomentazioni della sentenza impugnata e le critiche mosse dal ricorrente. Se l’appello è generico, cioè non si confronta specificamente con la motivazione della decisione precedente, diventa inammissibile.

Nel caso specifico, i giudici di merito avevano puntualmente evidenziato le condotte attive della ricorrente che integravano il reato di invasione. Il ricorso, invece di contestare punto per punto queste risultanze, si è limitato a riaffermare una tesi generica di passività. Inoltre, la Cassazione ha ribadito che la testimonianza della persona offesa, se attentamente vagliata nella sua credibilità, può essere sufficiente a fondare una condanna.

Anche il motivo relativo alle attenuanti generiche è stato giudicato infondato. La Corte ha spiegato che il giudice non è tenuto a esaminare analiticamente ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole, ma è sufficiente che motivi la sua decisione basandosi sugli aspetti ritenuti decisivi. La motivazione del Tribunale, sebbene sintetica, è stata considerata logica e quindi non censurabile in sede di legittimità.

Conclusioni

L’ordinanza in esame è un monito fondamentale: per avere successo, un’impugnazione deve essere un dialogo critico con la sentenza che si intende contestare, non una semplice ripetizione di tesi già respinte. La genericità e la mancanza di specificità trasformano il ricorso in un atto sterile, destinato all’inammissibilità. Questa decisione comporta non solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria. La specificità non è un mero formalismo, ma l’essenza stessa del diritto di difesa in ogni grado di giudizio.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se è generico e aspecifico, ovvero se si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte nei gradi di giudizio precedenti senza contestare in modo puntuale e critico le motivazioni della sentenza impugnata.

La sola testimonianza della persona offesa può bastare per una condanna penale?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, le dichiarazioni della persona offesa possono essere poste da sole a fondamento dell’affermazione di responsabilità penale, a condizione che il giudice ne abbia verificato la credibilità con un esame particolarmente rigoroso e penetrante.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la conferma della condanna impugnata. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, a causa della colpa nella determinazione della causa di inammissibilità, al versamento di una somma di denaro a favore della cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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