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Ricorso inammissibile: quando la recidiva prevale

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello. Il motivo principale del rigetto è che l’appello si limitava a ripetere argomenti già respinti nel grado precedente, senza formulare una critica specifica alla decisione impugnata. Il caso verteva sul bilanciamento tra l’attenuante del danno di lieve entità e l’aggravante della recidiva reiterata. La Corte ha confermato che la recidiva, avendo avuto una rilevanza causale nel reato e indicando una maggiore pericolosità sociale, giustificava il giudizio di equivalenza e non di prevalenza dell’attenuante. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 9 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Conferma la Prevalenza della Recidiva

Quando si presenta un ricorso in Cassazione, è fondamentale che questo non sia una semplice ripetizione delle argomentazioni già esposte nei gradi di giudizio precedenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce perché un ricorso inammissibile viene rigettato, specialmente quando si discute del bilanciamento tra circostanze attenuanti e aggravanti come la recidiva. Analizziamo questo caso per comprendere meglio i requisiti di specificità di un ricorso e le valutazioni della Corte sulla pericolosità sociale dell’imputato.

I Fatti del Caso

Un imputato, già condannato in passato per altri reati, ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione avverso la sentenza della Corte d’Appello. L’unico motivo del suo ricorso era la contestazione del mancato riconoscimento della prevalenza di una circostanza attenuante, quella prevista per aver cagionato un danno patrimoniale di speciale tenuità (art. 62 n. 4 del codice penale), rispetto all’aggravante della recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale.

In sostanza, il ricorrente sosteneva che il lieve danno causato avrebbe dovuto ‘pesare’ di più della sua condizione di recidivo, portando a una pena più mite. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva già valutato le due circostanze come equivalenti, senza far prevalere l’una sull’altra.

La Decisione della Corte e il Concetto di Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione di questa decisione risiede nella natura stessa del ricorso presentato. I giudici hanno evidenziato come le argomentazioni del ricorrente fossero una ‘pedissequa reiterazione’ di quelle già presentate e puntualmente respinte dalla Corte d’Appello.

Un ricorso in Cassazione non può essere un semplice ‘secondo appello’. Deve, invece, contenere una critica argomentata e specifica contro i vizi logici o giuridici della sentenza impugnata. Se il ricorso si limita a riproporre le stesse questioni senza spiegare perché la decisione del giudice precedente sia errata, esso viene considerato ‘non specifico’ e, di conseguenza, inammissibile. In questo caso, il ricorso è stato giudicato ‘soltanto apparente’, poiché privo della sua funzione tipica di critica costruttiva.

Le Motivazioni della Decisione

Entrando nel merito delle motivazioni, la Suprema Corte ha confermato la correttezza della valutazione effettuata dalla Corte d’Appello. La decisione di non far prevalere l’attenuante del danno lieve sulla recidiva non è stata arbitraria, ma fondata su due elementi cruciali:

1. Rilevanza Causale della Recidiva: La Corte ha sottolineato che la condizione di recidivo non era un mero dato anagrafico, ma aveva avuto un’influenza diretta nella commissione del nuovo reato.
2. Intensa Pericolosità dell’Imputato: La recidiva reiterata e specifica è stata interpretata come un indicatore di una ‘più intensa pericolosità’ sociale del soggetto. Questo elemento ha giustificato la scelta di non concedere un trattamento sanzionatorio più favorevole.

La Corte d’Appello aveva quindi correttamente bilanciato le circostanze, ritenendo che la pericolosità manifestata attraverso la recidiva eguagliasse, in termini di gravità, la minore entità del danno. Riproporre la stessa richiesta in Cassazione senza smontare questo ragionamento logico si è rivelato inutile.

Conclusioni: L’Importanza di un Ricorso Specifico

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: l’appello e, a maggior ragione, il ricorso per Cassazione devono essere specifici e mirati. Non basta essere in disaccordo con una decisione; è necessario dimostrare, con argomenti giuridici pertinenti, dove e perché il giudice abbia sbagliato. La dichiarazione di un ricorso inammissibile non è solo una sconfitta processuale, ma comporta anche conseguenze economiche per il ricorrente, che in questo caso è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione serve da monito sull’importanza di strutturare le impugnazioni come una critica ragionata e non come una sterile ripetizione di istanze già respinte.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché si limitava a ripetere gli stessi motivi già presentati e respinti dalla Corte d’Appello, senza formulare una critica specifica e argomentata contro la sentenza impugnata.

Qual era la questione giuridica principale del ricorso?
La questione principale riguardava la richiesta di far prevalere la circostanza attenuante del danno di lieve entità sull’aggravante della recidiva reiterata e specifica, cosa che la Corte d’Appello aveva negato, giudicando le due circostanze equivalenti.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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