Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Critica Specifica
Quando un’impugnazione viene presentata alla Corte di Cassazione, non è sufficiente manifestare un generico dissenso verso la decisione precedente. Con la recente ordinanza n. 13908/2024, la Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale: un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta della mancanza di un’analisi critica e puntuale delle argomentazioni contenute nella sentenza impugnata. Questo caso, riguardante un reato in materia di stupefacenti, offre una lezione chiara sui requisiti di specificità richiesti per qualsiasi atto di impugnazione.
I Fatti del Caso: Dalla Condanna al Ricorso in Cassazione
Il ricorrente era stato condannato in primo grado dal Tribunale di Busto Arsizio, con sentenza poi confermata dalla Corte d’Appello di Milano, per plurime violazioni legate all’importazione di sostanze stupefacenti. La difesa ha deciso di presentare ricorso per cassazione, basando la sua argomentazione su un unico motivo: la violazione di legge e l’illogicità della motivazione riguardo al mancato riconoscimento dell’attenuante della collaborazione, prevista dall’art. 73, comma 7, del d.P.R. 309/1990.
Secondo la difesa, il giudice di merito avrebbe errato nel non concedere la diminuzione di pena, nonostante le dichiarazioni rese dall’imputato. Tuttavia, la Corte di Cassazione ha ritenuto il motivo del tutto inidoneo a superare il vaglio di ammissibilità.
L’Analisi della Corte: Perché il Ricorso è Inammissibile?
La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile per una ragione prettamente processuale: la genericità. Gli Ermellini hanno evidenziato come l’atto di impugnazione non fosse supportato da una necessaria ‘analisi critica’ delle argomentazioni sviluppate dalla Corte d’Appello.
Il ricorso si limitava a proporre una lettura ‘parcellizzata’ e soggettiva della motivazione, senza confrontarsi realmente con il nucleo logico-giuridico della decisione di secondo grado. La Corte d’Appello, infatti, aveva spiegato chiaramente perché l’attenuante non fosse applicabile, aderendo al principio consolidato secondo cui tale circostanza ha natura oggettiva. Essa richiede un ‘aiuto concreto’ agli inquirenti, capace di incidere sull’attività delittuosa, e non un semplice atto di pentimento o una spontanea resipiscenza.
Il contenuto di un ricorso non generico
Richiamando importanti precedenti giurisprudenziali (tra cui la sentenza ‘Galtelli’ delle Sezioni Unite), la Corte ha ricordato che l’atto di impugnazione deve contenere una critica strutturata che metta in luce le specifiche falle – di diritto o di logica – del provvedimento impugnato. Proporre una ricostruzione alternativa senza demolire quella del giudice di merito non è sufficiente. Un ricorso inammissibile è, in sostanza, un ricorso che non dialoga con la sentenza che intende contestare, ma si limita a riproporre le proprie tesi in modo astratto.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni della Corte di Cassazione si fondano sull’assenza di un confronto specifico tra le argomentazioni del ricorrente e quelle della sentenza d’appello. Il giudice di merito aveva fornito una spiegazione logica e conforme al diritto sul perché le dichiarazioni dell’imputato non costituissero quell’aiuto concreto richiesto dalla norma per l’applicazione dell’attenuante. Il ricorso, invece di contestare punto per punto tale ragionamento, ha offerto una lettura frammentaria e decontestualizzata, rendendo impossibile per la Corte un esame nel merito.
Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa
La decisione in esame è un monito fondamentale per ogni difensore. La redazione di un ricorso per cassazione richiede un’elevata tecnicità e precisione. Non è un’opportunità per riesaminare i fatti, ma unicamente per controllare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione. Omettere un’analisi critica e specifica delle ragioni della sentenza impugnata espone inevitabilmente al rischio di una declaratoria di inammissibilità, con la conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, come avvenuto nel caso di specie.
Perché un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Secondo la Corte, un ricorso è inammissibile quando manca di una necessaria analisi critica delle argomentazioni della sentenza impugnata. Non è sufficiente esprimere dissenso, ma è obbligatorio spiegare in modo specifico e puntuale perché la decisione precedente è errata in diritto o illogica.
Cosa si intende per ‘aiuto concreto’ per ottenere l’attenuante per reati di droga (art. 73, comma 7, d.P.R. 309/90)?
L’attenuante ha natura oggettiva. Richiede che le dichiarazioni rese forniscano un aiuto concreto ed efficace agli organi investigativi o giudiziari, tale da interrompere l’attività delittuosa o ridurre significativamente le risorse dei trafficanti. Un semplice atto di pentimento non è sufficiente.
Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle Ammende, che in questo caso specifico è stata quantificata in tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 13908 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 13908 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 20/03/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 28/06/2023 della CORTE APPELLO di MILANO
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Motivi della decisione
Rilevato che l’imputato NOME ha proposto ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte di Appello di Milano, indicata in epigrafe, con la quale è stata confermata la pronuncia emessa, all’esito di rito abbreviato, in data 22/09/2022 dal Tribunale di Busto Arsizio, che lo ha condannato per plurime violazioni in materia di importazione nel territorio nazionale di sostanza stupefacente commesse in Malpensa e Torino (competenza Busto Arsizio ex art.16, comma 1, e 12, comma 1 lett. b), cod.proc. pen.) nel 2021;
ritenuto che il motivo di ricorso (violazione di legge e illogicità della motivazione in relazione all’art.73, comma 7, d.P.R. 9 ottobre 1990, n.309), non è scandito da necessaria analisi critica delle argomentazioni poste a base della decisione impugnata (sul contenuto essenziale dell’atto d’impugnazione, in motivazione, Sez. 6 n. 8700 del 21/1/2013, Rv. 254584; Sez. U, n. 8825 del 27/10/2016, dep. 2017, COGNOME, Rv. 268822, sui motivi d’appello, ma i cui principi possono applicarsi anche al ricorso per cassazione);
ritenuto, in particolare, che il giudice di merito alle pagg.23-24 ha indicato le ragioni della decisione, conformi al principio secondo il quale l’attenuante di cui si tratta ha natura oggettiva e sussiste nel caso in cui con le dichiarazioni rese sia stato offerto agli organi investigativi o giudiziari un aiuto concreto per l’interruzione dell’attività delittuosa, che si misura con una rilevante riduzione delle risorse finalizzate alla commissione di delitti in materia di stupefacenti e il conseguente impoverimento del mercato, non essendo, pertanto, necessario un atto di autentico pentimento o di spontanea resipiscenza (Sez. 3, n.29621 del 13/02/2018, COGNOME, Rv. 273719 – 01), laddove nel ricorso si propone una lettura parcellizzata della motivazione resa dal giudice di merito;
considerato che alla inammissibilità segue la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE delle ammende, non ravvisandosi ragioni di esonero (Corte cost. n. 186/2000);
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della RAGIONE_SOCIALE delle Ammende.
Così deciso il 20 marzo 2024
Il GLYPH e estensore GLYPH
Il Prklene