Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Limiti del Giudizio di Legittimità
L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio dei rigorosi limiti entro cui opera la Corte di Cassazione, ribadendo un principio fondamentale del nostro ordinamento processuale: il giudizio di legittimità non è un terzo grado di merito. Quando un ricorso inammissibile viene presentato, la Corte non entra nel vivo della questione, ma si ferma a una valutazione preliminare sulla correttezza dell’impugnazione. Questo caso, relativo a un’accusa di ricettazione, illustra perfettamente le ragioni che portano a una tale declaratoria.
I Fatti di Causa
Il procedimento nasce dal ricorso di un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello che lo aveva condannato per il reato di ricettazione. Il ricorrente basava la sua difesa su un unico motivo: la presunta erroneità della motivazione della sentenza impugnata, in particolare riguardo alla sussistenza dell’elemento soggettivo del reato, ovvero la consapevolezza della provenienza illecita dei beni.
L’imputato sosteneva che i giudici di merito non avessero correttamente valutato le prove a sua discolpa, che avrebbero dovuto condurre a una tesi alternativa e, di conseguenza, a un’assoluzione.
Il Ricorso Inammissibile e i Motivi della Decisione
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 36254/2024, ha respinto il ricorso dichiarandolo inammissibile. La ragione principale risiede nella natura stessa dei motivi presentati. I giudici hanno osservato che le argomentazioni del ricorrente non erano specifiche, ma si limitavano a riproporre le stesse questioni già ampiamente discusse e ritenute infondate dalla Corte d’Appello. In sostanza, l’imputato non ha sollevato vizi di legittimità della sentenza (come un’errata applicazione della legge o una motivazione manifestamente illogica), ma ha chiesto ai giudici della Suprema Corte di effettuare una nuova e diversa valutazione delle prove.
Il Ruolo del Giudice di Legittimità
La Corte ha colto l’occasione per ribadire il proprio ruolo. Il legislatore ha posto chiari limiti alla cognizione del giudice di legittimità. La Cassazione non può riesaminare le prove e decidere se la ricostruzione dei fatti operata dai giudici di merito sia quella ‘giusta’ o ‘migliore’. Il suo compito è un altro: verificare la legittimità del percorso processuale e la coerenza logica della motivazione fornita nella sentenza impugnata. Non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici che hanno direttamente esaminato le prove e sentito i testimoni.
Le Motivazioni della Decisione
Le motivazioni della Corte sono state nette e precise. Si è rilevato che il ricorso si risolveva in una richiesta di rivalutare la capacità dimostrativa delle prove per accogliere una tesi alternativa, già disattesa nei gradi di merito. Questo tipo di richiesta è estranea al giudizio di cassazione. L’appello si configurava, dunque, come un tentativo di ottenere un terzo grado di giudizio sul fatto, cosa non permessa dall’ordinamento. Poiché i motivi erano generici e non coglievano vizi di legittimità, ma solo un dissenso sulla valutazione fattuale, il ricorso non superava il vaglio di ammissibilità.
Conclusioni e Implicazioni Pratiche
La decisione conferma che per avere successo in Cassazione, un ricorso deve essere redatto con estrema perizia tecnica. Non è sufficiente essere in disaccordo con la sentenza di appello. È necessario individuare e argomentare specifici vizi di legittimità, come l’errata interpretazione di una norma di legge o una contraddizione palese e insanabile nella motivazione. Proporre argomenti generici o chiedere una nuova valutazione del materiale probatorio conduce inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con la conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende, come avvenuto nel caso di specie.
Quando un ricorso in Cassazione viene considerato non specifico?
Un ricorso è considerato non specifico quando si limita a riproporre le stesse argomentazioni già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, senza individuare precisi vizi di legittimità (violazione di legge o vizi di motivazione) della sentenza impugnata.
Cosa significa che la Corte di Cassazione è un ‘giudice di legittimità’?
Significa che il suo compito non è riesaminare i fatti e le prove del processo (giudizio di merito), ma controllare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e abbiano motivato la loro decisione in modo logico e non contraddittorio.
Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che la Corte non esamini il merito del ricorso. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 36254 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7 Num. 36254 Anno 2024
Presidente: COGNOME COGNOME NOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 02/07/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da: COGNOME NOME nato a ROMA il DATA_NASCITA
avverso la sentenza del 08/11/2023 della CORTE APPELLO di ROMA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Letto il ricorso di COGNOME NOME, ritenuto che l’unico motivo di ricorso, che contesta la correttezza della motivazione posta a base del giudizio di responsabilità in ordine al delitto ricettazione, con particolare riferimento all’insussistenza dell’elemento soggettiv è fondato su argomenti che ripropongono le stesse ragioni già discusse e ritenute infondate dal giudice del gravame (si vedano le pagg. 4-5 della sentenza impugnata), dunque non specifici;
che, invero, il ricorso si risolve nella richiesta di rivalutare la capa dimostrativa delle prove ai fini dell’accoglimento di una tesi alternativa, disattesa dai giudici di merito e non accoglibile in cassazione, tenuto conto d limiti che il legislatore ha imposto alla cognizione del giudice di legittimità, non è consentito valutare le prove, ma solo verificare la legittimità de progressione processuale e la tenuta logica del percorso argomentativo tracciato dai giudici di merito, rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali ed alla somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso in Roma, il 2 luglio 2024
Il Consigliere Estensore
I residente