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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione non decide

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per ricettazione, ribadendo i limiti del proprio giudizio. La Corte chiarisce che non può riesaminare le prove e che l’attenuante della particolare tenuità del fatto non si applica alla ricettazione di un’autovettura, anche se vecchia. Viene sottolineata la necessità di formulare motivi di appello specifici e non generici.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Limiti del Giudizio

Quando si presenta un ricorso alla Corte di Cassazione, è fondamentale comprendere i limiti del suo intervento. Non si tratta di un terzo grado di giudizio dove tutto può essere ridiscusso. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio pratico, dichiarando un ricorso inammissibile e spiegando perché determinate doglianze non possono trovare accoglimento in sede di legittimità. Questo caso è emblematico per capire come formulare un ricorso efficace e quali errori evitare.

Il Caso in Esame: Dalla Condanna al Ricorso

Un soggetto, condannato nei primi due gradi di giudizio per il reato di ricettazione, decide di impugnare la sentenza della Corte d’Appello dinanzi alla Corte di Cassazione. I motivi del ricorso erano principalmente tre:

1. Una critica alla valutazione delle prove che avevano portato alla sua condanna.
2. La contestazione del mancato riconoscimento dell’attenuante speciale della particolare tenuità del fatto.
3. Una censura sulla presunta incompletezza della motivazione della sentenza d’appello.

L’imputato sperava di ottenere un annullamento della condanna o, in subordine, una pena più mite. Tuttavia, l’esito è stato completamente diverso.

La Decisione della Corte: Un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 22882/2024, ha dichiarato il ricorso inammissibile nella sua interezza. Questa decisione non entra nel merito delle questioni sollevate, ma si ferma a un livello procedurale, stabilendo che il ricorso non possedeva i requisiti minimi per essere esaminato. La Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Le Motivazioni dietro l’Inammissibilità del Ricorso

Le motivazioni della Corte sono un vero e proprio vademecum sui limiti del giudizio di legittimità. Vediamole punto per punto.

1. Impossibilità di Rivalutare i Fatti: La Corte ha ribadito un principio cardine: il suo compito non è quello di riesaminare le prove o di proporre una ricostruzione alternativa dei fatti. Il ricorso che critica la persuasività o l’adeguatezza delle motivazioni del giudice di merito, senza individuare specifici e decisivi travisamenti delle prove, è destinato all’inammissibilità. Il giudizio di Cassazione è un controllo sulla corretta applicazione della legge (sindacato di legittimità), non una terza istanza di merito.

2. L’Attenuante della Particolare Tenuità nella Ricettazione: Sul secondo motivo, la Corte ha chiarito che l’attenuante speciale legata alla particolare tenuità del danno, nel reato di ricettazione, è legata al valore intrinseco del bene. Se il valore non è “esiguo”, l’attenuante deve essere esclusa. Nel caso specifico, oggetto del reato era un’autovettura. La giurisprudenza consolidata, richiamata dalla Corte, stabilisce che per un’autovettura, anche se vecchia ma funzionante, non si può mai ravvisare quella speciale tenuità del danno richiesta dalla legge. Pertanto, la censura era manifestamente infondata.

3. La Genericità dei Motivi di Ricorso: L’ultimo motivo è stato giudicato inammissibile perché generico. L’art. 581 del codice di procedura penale richiede che i motivi di impugnazione siano specifici. Non basta lamentare una presunta incompletezza della motivazione; è necessario indicare puntualmente gli elementi a sostegno della censura e, soprattutto, la loro decisività. Un’impugnazione che si limita a doglianze generiche non consente al giudice di individuare i rilievi mossi e di esercitare il proprio sindacato, risultando così inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza sottolinea l’importanza cruciale della tecnica redazionale di un ricorso per cassazione. Tentare di ottenere una nuova valutazione del materiale probatorio è una strategia destinata al fallimento. Il ricorso deve concentrarsi su precise violazioni di legge o su vizi logici manifesti della motivazione, dimostrando come questi abbiano influito sulla decisione. Inoltre, la conoscenza della giurisprudenza consolidata su specifici istituti, come le attenuanti, è essenziale per evitare di proporre motivi manifestamente infondati. In definitiva, un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma comporta anche un’ulteriore condanna economica per il ricorrente, rendendo la sua posizione processuale ancora più gravosa.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare le prove di un processo?
No, il ricorso in Cassazione non può mirare a una nuova valutazione delle prove o a una ricostruzione dei fatti diversa da quella dei giudici di merito. La Corte svolge un controllo di legittimità, ossia verifica la corretta applicazione della legge, non riesamina il merito della vicenda.

Quando si applica l’attenuante della particolare tenuità del fatto nel reato di ricettazione?
Secondo la sentenza, questa attenuante si applica solo quando il valore del bene è oggettivamente esiguo. Nel caso di un’autovettura, anche se vecchia ma pur sempre funzionante, la giurisprudenza esclude costantemente l’applicabilità di tale attenuante.

Cosa succede se un motivo di appello è formulato in modo generico?
Un motivo di appello formulato in modo generico, che non indica specificamente gli elementi a sostegno della censura e la loro decisività, è privo dei requisiti prescritti dalla legge e viene dichiarato inammissibile. Non consente al giudice di comprendere appieno la critica mossa alla sentenza impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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