Ricorso Inammissibile: Perché la Cassazione Può Rifiutarsi di Giudicare
Nel complesso mondo della giustizia, non tutti i ricorsi presentati alla Corte di Cassazione vengono esaminati nel merito. Una recente ordinanza ci offre lo spunto per approfondire il concetto di ricorso inammissibile, un esito che blocca l’analisi del caso e comporta conseguenze significative per chi lo propone. Comprendere i limiti del giudizio di legittimità è fondamentale per capire il ruolo della Suprema Corte e le dinamiche processuali.
I Fatti del Processo
Il caso in esame riguarda un cittadino condannato sia in primo grado sia in appello per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall’articolo 341-bis del codice penale. Non accettando la decisione della Corte d’Appello, l’imputato ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, l’ultimo grado di giudizio nel nostro ordinamento.
I Motivi del Ricorso e i Limiti del Giudizio di Legittimità
L’imputato ha basato il suo ricorso su due argomenti principali:
1.  Errata valutazione dei fatti: Sosteneva un errore nell’identificazione della sua persona e contestava la sussistenza di un elemento essenziale del reato, ovvero la presenza di più persone al momento del fatto.
2.  Mancata applicazione di una causa di non punibilità: Lamentava che i giudici di merito non avessero applicato l’articolo 131-bis del codice penale, che esclude la punibilità per fatti di particolare tenuità.
Tuttavia, questi argomenti si scontrano con la natura stessa del giudizio della Corte di Cassazione. La Suprema Corte, infatti, non è un “terzo grado” di processo dove si possono riesaminare le prove e ricostruire i fatti. Il suo compito è quello di “giudice di legittimità”: deve verificare che i giudici dei gradi precedenti abbiano applicato correttamente la legge e che le loro motivazioni siano logiche e non contraddittorie. Proporre un ricorso inammissibile significa, in sostanza, chiedere alla Corte di fare qualcosa che la legge non le consente.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in commento, ha dichiarato il ricorso inammissibile, spiegando chiaramente le ragioni del rigetto.
In primo luogo, ha stabilito che il primo motivo di ricorso, relativo all’identificazione e alla presenza di più persone, era costituito da “mere doglianze in punto di fatto”. L’imputato stava semplicemente chiedendo alla Corte di rivedere la valutazione delle prove già effettuata dai giudici di merito, un’attività che esula completamente dalle competenze della Cassazione.
In secondo luogo, riguardo alla mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, la Corte ha rilevato che il motivo era “privo di specificità”. In pratica, il ricorrente si era limitato a riproporre le stesse argomentazioni già presentate e respinte, con motivazioni logiche e corrette, dalla Corte d’Appello. Un ricorso in Cassazione deve invece individuare vizi specifici della sentenza impugnata, non può essere una semplice ripetizione di lamentele già valutate.
Le Conclusioni: Le Conseguenze di un Ricorso Inammissibile
La dichiarazione di inammissibilità ha avuto conseguenze concrete e onerose per il ricorrente. La sua condanna è diventata definitiva e, inoltre, è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano il sistema giudiziario. Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: la Corte di Cassazione è custode della legge, non un giudice dei fatti. Chi si rivolge ad essa deve farlo per denunciare errori di diritto, non per tentare di ottenere una terza valutazione nel merito della propria vicenda.
 
Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti erano mere doglianze in punto di fatto e richieste di una nuova valutazione delle prove, attività precluse alla Corte di Cassazione. Inoltre, un motivo era una semplice riproposizione di censure già esaminate e respinte dai giudici di merito, quindi privo di specificità.
Cosa significa che la Corte di Cassazione è un giudice di legittimità?
Significa che la Corte non riesamina i fatti del processo come farebbe un tribunale di primo o secondo grado, ma si limita a controllare che i giudici precedenti abbiano applicato correttamente le norme di legge e che le loro motivazioni non siano palesemente illogiche o contraddittorie.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso dichiarato inammissibile?
Oltre alla conferma della condanna, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver presentato un ricorso infondato.
 
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 7111 Anno 2024
Penale Ord. Sez. 7   Num. 7111  Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: NOME COGNOME
Data Udienza: 29/01/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME NOME nato a MESSINA il 12/1011961
avverso la sentenza del 05/07/2023 della CORTE APPELLO di MESSENA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
N. 35222NUMERO_DOCUMENTO COGNOME
OSSERVA
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui all’art. 341-bis cod. pen.);
Esaminati i motivi di ricorso;
Ritenuto che il primo motivo dedotto nel ricorso, relativo alla corretta identificazione dell’imputato nonché alla pretesa insussistenza del requisito della presenza di più persone, non è consentito dalla legge in sede di legittimità, perché costituito da mere doglianze in punto di fatto ed incentrato sulla richiesta di valutazione alternativa della vicenda, oggetto di esame sviluppato con argomentazioni non manifestamente illogiche da parte dei giudici di merito e conformi alla giurisprudenza di legittimità (cfr. pag. 3);
Ritenuto che il secondo motivo di ricorso attinente alla negata applicazione della causa di non punibilità ex art. 131-bis cod. pen. è privo di specificità in quanto meramente riproduttivo di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti e non illogici argomenti dal giudice di merito (v. in particolare pag. 3);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 29/01/2024