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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione lo rigetta

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una sentenza della Corte d’Appello. La decisione si fonda sul fatto che i motivi del ricorso erano una mera riproposizione di censure già esaminate e respinte nei precedenti gradi di giudizio, senza sollevare valide questionestioni di legittimità. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico

Quando si arriva al terzo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, le regole del gioco cambiano. Non si tratta più di discutere i fatti, ma di verificare la corretta applicazione della legge. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di quando un ricorso inammissibile viene respinto, confermando le decisioni dei giudici di merito. Analizziamo insieme questa ordinanza per comprendere i limiti dell’impugnazione in sede di legittimità.

I Fatti alla Base del Processo

Il caso trae origine da una condanna emessa nei confronti di un imputato per un reato previsto dall’articolo 336 del codice penale (Violenza o minaccia a un pubblico ufficiale). La sentenza di primo grado era stata confermata anche dalla Corte d’Appello. Insoddisfatto della decisione, l’imputato ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, tentando di ottenere l’annullamento della condanna.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione, esaminati gli atti, ha emesso un’ordinanza perentoria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle accuse, ma si è fermata a un livello preliminare, quello dei requisiti di ammissibilità dell’impugnazione stessa. La conseguenza diretta per il ricorrente è stata la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha spiegato in modo dettagliato perché il ricorso non poteva essere accolto. Le motivazioni si possono riassumere nei seguenti punti chiave:

* Natura Ripetitiva dei Motivi: Il principale difetto del ricorso risiedeva nel fatto che i motivi presentati non erano nuovi. Essi erano, secondo la Corte, ‘meramente riproduttivi di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi’. In altre parole, l’imputato ha semplicemente riproposto alla Cassazione le stesse argomentazioni che erano già state respinte sia dal Tribunale che dalla Corte d’Appello.

* Limiti del Giudizio di Legittimità: La Cassazione ha ribadito il suo ruolo di giudice di legittimità, non di merito. I motivi proposti non erano consentiti in questa sede perché, invece di contestare errori di diritto (come un’errata interpretazione di una norma), tentavano di ottenere una nuova valutazione dei fatti. Tale operazione è preclusa alla Suprema Corte.

* Coerenza delle Sentenze di Merito: I giudici di legittimità hanno riscontrato che le decisioni dei gradi precedenti erano state fondate su ‘argomenti giuridicamente corretti, puntuali’ e ‘coerenti’. Non sono state ravvisate ‘manifeste incongruenze logiche’ né nella ricostruzione dei fatti né nella qualificazione giuridica del reato contestato. La valutazione del raccordo tra la condotta dell’imputato e l’attività del soggetto qualificato, così come la misura della pena, erano state giustificate in modo solido e non censurabile in sede di legittimità.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito importante per chi intende impugnare una sentenza in Cassazione. Dimostra che il ricorso non può essere una semplice riproposizione delle difese già svolte. Per avere una possibilità di successo, è necessario individuare vizi specifici della sentenza impugnata, come errori nell’applicazione della legge o difetti logici manifesti nella motivazione. Un ricorso inammissibile, perché generico o ripetitivo, non solo non porta all’annullamento della condanna, ma comporta anche ulteriori costi per il ricorrente. La decisione sottolinea l’importanza di un’attenta e specializzata consulenza legale prima di intraprendere l’ultimo grado di giudizio.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Sulla base di questo provvedimento, un ricorso è dichiarato inammissibile quando i motivi presentati sono una mera ripetizione di argomentazioni già esaminate e respinte dai giudici di primo e secondo grado, senza sollevare nuove e valide questioni sulla corretta applicazione della legge.

Cosa significa che la Cassazione è un ‘giudice di legittimità’?
Significa che il suo compito non è rivalutare i fatti del processo, ma controllare che i giudici dei gradi precedenti abbiano interpretato e applicato correttamente le norme giuridiche e che la motivazione della loro decisione sia logica e non contraddittoria.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Come stabilito dall’art. 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende. In questo caso specifico, la somma è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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