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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione lo rigetta

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per il reato di cui all’art. 639 c.p. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso erano una mera ripetizione di argomentazioni già respinte nel giudizio precedente, senza una critica specifica e argomentata della sentenza impugnata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Conferma la Condanna per Danneggiamento

Quando si presenta un ricorso alla Corte di Cassazione, è fondamentale che questo presenti motivi di critica specifici e argomentati contro la sentenza impugnata. Un ricorso inammissibile è spesso il risultato di una strategia difensiva che si limita a riproporre le stesse argomentazioni già valutate e respinte nei gradi di giudizio precedenti. È quanto emerge da una recente ordinanza della Suprema Corte, che ha rigettato l’istanza di un imputato condannato per il reato di cui all’art. 639 del codice penale.

I Fatti del Caso: La Contestazione sulla Qualificazione del Reato

Il caso trae origine da una condanna per un reato contro il patrimonio. L’imputato, attraverso il proprio legale, ha proposto ricorso per Cassazione sostenendo un unico motivo: un errore nella qualificazione giuridica del fatto. Secondo la difesa, la condotta contestata avrebbe dovuto essere inquadrata nella fattispecie di danneggiamento semplice, un illecito che è stato depenalizzato con il D.Lgs. 7/2016 e che quindi non costituisce più reato.

Questa tesi, tuttavia, era già stata avanzata e rigettata dalla corte di merito, la quale aveva fornito, secondo la Cassazione, argomentazioni congrue e logiche a sostegno della propria decisione di confermare la qualificazione originaria del reato.

La Decisione della Corte e il Concetto di Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile senza entrare nel merito della questione. La decisione si fonda su un principio cardine della procedura penale: il ricorso per cassazione non è una terza istanza di giudizio dove si possono rivalutare i fatti, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge.

La Reiterazione dei Motivi come Causa di Inammissibilità

Il punto centrale della decisione è che i motivi presentati dal ricorrente erano una “pedissequa reiterazione” di quelli già esaminati e disattesi in appello. La Corte ha sottolineato che la semplice riproposizione delle medesime censure, senza un confronto critico con le motivazioni della sentenza impugnata, rende il ricorso non specifico e, di fatto, solo apparente. In altre parole, non basta ripetere di non essere d’accordo; è necessario spiegare perché la decisione del giudice precedente è sbagliata dal punto di vista giuridico, evidenziando vizi di legge o di motivazione.

Le Motivazioni

Nelle motivazioni dell’ordinanza, i giudici supremi hanno chiarito che il ricorso ometteva di assolvere alla sua funzione tipica, ovvero quella di una critica argomentata avverso la sentenza oggetto di impugnazione. La corte di merito aveva già spiegato, a pagina 3 della sua sentenza, gli elementi che avevano portato a sussumere la fattispecie nel reato ascritto all’imputato. Ignorare queste argomentazioni e limitarsi a ripetere la propria tesi trasforma il ricorso in un atto sterile, che non può essere accolto. Per questo, la Suprema Corte ha ritenuto di non dover nemmeno esaminare nel dettaglio la questione, dichiarando l’inammissibilità dell’atto e condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un importante insegnamento per chi opera nel diritto: un ricorso per Cassazione deve essere costruito con precisione e specificità. Non è sufficiente ripresentare le proprie ragioni, ma è indispensabile attaccare in modo mirato e logicamente coerente le fondamenta della decisione che si intende contestare. In assenza di una critica puntuale e argomentata, il rischio concreto è quello di un ricorso inammissibile, con conseguente condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria, rendendo definitiva la sentenza di condanna.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché si limitava a ripetere pedissequamente i motivi già presentati e respinti nel precedente grado di giudizio, senza formulare una critica specifica e argomentata contro le motivazioni della sentenza impugnata.

Qual era l’argomento principale del ricorrente?
L’argomento del ricorrente era che il fatto avrebbe dovuto essere qualificato come danneggiamento semplice, una fattispecie di reato che è stata depenalizzata, e non come il reato di cui all’art. 639 c.p. per il quale era stato condannato.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La condanna penale è diventata definitiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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