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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione lo rigetta

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per truffa. I motivi sono stati giudicati una mera ripetizione di argomentazioni già respinte in appello e un tentativo non consentito di riesaminare le prove. Anche la critica al diniego delle attenuanti generiche è stata ritenuta troppo generica. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di un Caso di Truffa

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio nel sistema legale italiano, ma non tutte le impugnazioni vengono esaminate nel merito. Un ricorso inammissibile è un’evenienza tutt’altro che rara, che si verifica quando l’atto manca dei requisiti essenziali richiesti dalla legge. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico e chiaro dei motivi che portano a tale esito, con importanti conseguenze per il ricorrente.

I Fatti del Processo e l’Oggetto del Ricorso

Il caso in esame ha origine da una condanna per il reato di truffa, previsto dall’art. 640 del codice penale. L’imputato, dopo la conferma della condanna in Corte d’Appello, ha deciso di rivolgersi alla Corte di Cassazione, proponendo un ricorso basato su due motivi principali: la contestazione della sua responsabilità penale e la critica alla decisione dei giudici di merito di non concedergli le attenuanti generiche.

I Motivi del Ricorso e la Decisione della Cassazione

La Corte Suprema ha analizzato entrambi i motivi sollevati dalla difesa, giungendo a una conclusione netta e perentoria: il ricorso è inammissibile. Vediamo nel dettaglio le ragioni di questa decisione.

Il Primo Motivo: la Reiterazione delle Argomentazioni

Il primo punto del ricorso contestava la dichiarazione di responsabilità. Tuttavia, i giudici della Cassazione hanno rilevato che le argomentazioni presentate non erano nuove, ma costituivano una ‘pedissequa reiterazione’ di quanto già esposto e puntualmente respinto dalla Corte d’Appello. Questo rende il motivo ‘aspecifico’, ovvero non idoneo a svolgere la sua funzione di critica argomentata contro la sentenza impugnata.

Inoltre, la Corte ha sottolineato che, con questo motivo, il ricorrente stava di fatto chiedendo una nuova valutazione delle prove e dei fatti, operazione che è preclusa in sede di legittimità. La Cassazione non può sovrapporre il proprio giudizio a quello dei tribunali di merito, ma solo verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione.

Il Secondo Motivo: la Genericità sul Diniego delle Attenuanti

Anche il secondo motivo, relativo al mancato riconoscimento delle attenuanti generiche, è stato giudicato inammissibile. La Corte d’Appello aveva fornito una motivazione dettagliata (quasi una pagina intera) per spiegare perché non concedeva le attenuanti, basandosi su una ‘pluralità di fattori ostativi’. Il ricorso, invece, ha ignorato quasi completamente queste ragioni, limitandosi a una contestazione generica.

Le Motivazioni Giuridiche Dietro la Decisione sul Ricorso Inammissibile

Le motivazioni della Corte si fondano su principi consolidati della procedura penale. Un ricorso in Cassazione, per essere ammissibile, deve contenere critiche specifiche e pertinenti alla sentenza impugnata, evidenziando vizi di legge o difetti logici manifesti nella motivazione. Non può essere una semplice riproposizione delle stesse difese già vagliate nei gradi precedenti, né può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul fatto. La Corte ha ribadito che la motivazione dei giudici di merito era esente da vizi logici, avendo spiegato chiaramente come la presentazione di un assegno alterato costituisse un artificio idoneo a integrare il reato di truffa.

Conclusioni: Le Conseguenze Pratiche del Ricorso Inammissibile

La dichiarazione di inammissibilità ha conseguenze molto concrete. In primo luogo, la condanna diventa definitiva. In secondo luogo, il ricorrente viene condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve da monito: il ricorso in Cassazione è uno strumento serio che va utilizzato con cognizione di causa, proponendo censure mirate e giuridicamente fondate, pena la sua immediata reiezione con aggravio di spese.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano una semplice ripetizione di argomentazioni già respinte nel precedente grado di giudizio (quindi ‘aspecifici’) e perché la contestazione sul diniego delle attenuanti era del tutto generica e non affrontava la dettagliata motivazione della corte di merito.

La Corte di Cassazione può riesaminare le prove di un processo?
No. Come chiarito nell’ordinanza, la Corte di Cassazione non può sovrapporre la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta nei precedenti gradi. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, non condurre un nuovo esame dei fatti.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, il ricorrente è condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende. In questo caso specifico, la somma è stata quantificata in 3.000 euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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