Ricorso Inammissibile: Le Regole della Cassazione
Quando un cittadino impugna una sentenza di condanna, l’ultimo grado di giudizio è rappresentato dalla Corte di Cassazione. Tuttavia, non tutti gli appelli vengono esaminati nel merito. Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di come e perché un ricorso inammissibile venga respinto, delineando i confini precisi del giudizio di legittimità.
I Fatti del Caso
Il caso in esame riguarda un individuo condannato in Corte d’Appello per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, previsto dall’articolo 341 bis del codice penale. Non accettando la sentenza di secondo grado, l’imputato ha deciso di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, contestando il giudizio sulla sua responsabilità e la sussistenza stessa degli elementi costitutivi del reato.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte, con una sintetica ma incisiva ordinanza, ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza del ricorrente, ma si ferma a un livello precedente, quello della validità stessa del ricorso. Di conseguenza, la condanna della Corte d’Appello è diventata definitiva e il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: Perché un Ricorso è Inammissibile?
La Corte ha basato la sua decisione su tre pilastri fondamentali che chiariscono i limiti del suo potere di revisione. Un ricorso inammissibile viene dichiarato tale quando:
1. I Motivi sono Meramente Riproduttivi
I giudici hanno osservato che le censure presentate dal ricorrente non erano nuove, ma si limitavano a riproporre le stesse argomentazioni già adeguatamente esaminate e respinte dai giudici di merito nei gradi precedenti. La Cassazione non è una terza istanza di giudizio dove ripetere all’infinito le medesime difese.
2. Si Tenta di Ottenere una Nuova Valutazione dei Fatti
Il ricorso mirava a sollecitare una diversa valutazione delle prove e una ricostruzione alternativa dei fatti. Questo è un compito che spetta esclusivamente al giudice di primo e secondo grado. La Corte di Cassazione ha il compito di verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata, non di riesaminare le prove come se fosse un nuovo processo.
3. Le Censure sono Generiche
Infine, le critiche mosse alla sentenza d’appello sono state ritenute generiche. Un ricorso efficace deve confrontarsi specificamente e puntualmente con la motivazione della sentenza che si intende contestare, evidenziandone le presunte contraddizioni o violazioni di legge. Motivi vaghi o astratti, che non si calano nella concretezza del ragionamento del giudice precedente, non superano il vaglio di ammissibilità.
Le Conclusioni
Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale del nostro sistema processuale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio sul fatto, ma un controllo di legittimità. Per avere una possibilità di successo, il ricorso deve essere specifico, non ripetitivo e focalizzato su questioni di diritto o vizi logici della motivazione, senza chiedere ai giudici supremi di sostituire la propria valutazione dei fatti a quella dei tribunali di merito. La dichiarazione di inammissibilità comporta, oltre alla conferma della condanna, anche sanzioni economiche significative, un monito a non intraprendere impugnazioni prive dei requisiti di legge.
Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile perché i motivi erano generici, si limitavano a ripetere censure già valutate nei precedenti gradi di giudizio e miravano a ottenere una nuova valutazione delle prove e dei fatti, cosa non consentita in sede di legittimità.
Cosa significa che i motivi di ricorso erano ‘meramente riproduttivi’?
Significa che le argomentazioni presentate nel ricorso non erano originali, ma si limitavano a riproporre le stesse identiche questioni e obiezioni che erano già state presentate, esaminate e respinte dai giudici della Corte d’Appello.
Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che presenta un ricorso dichiarato inammissibile viene condannata al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, in questo caso fissata in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 33029 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 33029 Anno 2025
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data Udienza: 20/06/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME nato a TERAMO il 15/06/1987
avverso la sentenza del 16/09/2024 della CORTE APPELLO di LECCE
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere COGNOME;
R.G. n. 9655/2025
CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO
Visti gli atti, la sentenza impugnata (condanna per il reato previsto dall’art. 341 bis cod. Esaminato il motivo di ricorso, relativo al giudizio di responsabilità e alla sussisten requisiti strutturali della fattispecie;
Ritenuti i motivi inammissibili perché, da una parte, meramente riproduttivi di censure adeguatamente valutate dai Giudici di merito e volti a sollecitare una diversa valutazione de prove e una diversa ricostruzione dei fatti, e, dall’altra, generici rispetto alla motivazio sentenza impugnata con la quale non si confrontano;
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna d ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore dell Cassa delle ammende;
P. Q. M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processual e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 20 giugno 2025.