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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione lo dichiara

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per resistenza a pubblico ufficiale, poiché i motivi erano generici e ripetitivi. Questa decisione sottolinea che un’impugnazione priva di critiche specifiche alla sentenza precedente non può essere esaminata. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di 3.000 euro.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze di un Appello Generico e Reiterativo

Un ricorso inammissibile davanti alla Corte di Cassazione non è solo una sconfitta processuale, ma comporta anche precise conseguenze economiche per chi lo presenta. Una recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce i criteri di inammissibilità e le relative sanzioni, offrendo uno spunto fondamentale per comprendere i limiti del diritto di impugnazione e l’importanza di formulare motivi specifici e pertinenti.

Il Contesto del Caso Giudiziario

La vicenda trae origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Torino per reati contro la pubblica amministrazione, in particolare per resistenza e oltraggio a un pubblico ufficiale, secondo quanto previsto dagli articoli 337 e 341-bis del codice penale. L’imputato, ritenendo ingiusta la sentenza di secondo grado, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, contestando sia il giudizio sulla sua responsabilità penale sia il trattamento sanzionatorio applicato.

I Motivi del Ricorso Inammissibile secondo la Corte

La Suprema Corte, esaminati gli atti, ha rapidamente concluso per la manifesta infondatezza del ricorso. Il punto centrale della decisione risiede nella natura dei motivi addotti dalla difesa. I giudici hanno rilevato che le censure mosse alla sentenza d’appello erano del tutto generiche e, soprattutto, si limitavano a riproporre le stesse argomentazioni già ampiamente esaminate e respinte dai giudici di merito.

Questo approccio rende il ricorso inammissibile perché non svolge la sua funzione essenziale: quella di criticare in modo specifico e puntuale le eventuali violazioni di legge o i vizi di motivazione presenti nel provvedimento impugnato. Un ricorso che non si confronta dialetticamente con le ragioni esposte nella sentenza precedente, ma si limita a una sterile ripetizione, non può essere accolto.

La Mancanza di un Reale Confronto Critico

La Corte ha sottolineato come il ricorso non contenesse alcun elemento di novità o alcuna critica logico-giuridica capace di incrinare la coerenza della motivazione della Corte d’Appello. In sostanza, l’atto difensivo non dialogava con la sentenza, ma la ignorava, riproponendo doglianze già superate. Questo vizio procedurale è fatale nel giudizio di legittimità, che non è un terzo grado di merito dove si possono rivalutare i fatti, ma una sede di controllo sulla corretta applicazione della legge.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Suprema Corte è netta e concisa. Il ricorso viene dichiarato inammissibile perché i motivi sono “meramente reiterativi di censure già adeguatamente valutate dai giudici di merito e generici rispetto alla motivazione della sentenza impugnata con la quale obiettivamente non si confrontano”. Questa formula cristallizza un principio fondamentale del processo penale: l’impugnazione deve essere uno strumento di critica costruttiva e specifica, non una mera riproposizione di tesi già sconfessate. La mancanza di tale specificità porta inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, impedendo alla Corte di entrare nel merito delle questioni sollevate.

Le Conclusioni

Le conseguenze pratiche di questa decisione sono significative. Oltre a confermare la condanna penale, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali. Inoltre, ha inflitto una sanzione pecuniaria di tremila euro da versare alla Cassa delle ammende. Questa sanzione ha una duplice funzione: da un lato, scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati che appesantiscono il sistema giudiziario; dall’altro, finanziare programmi volti al miglioramento delle condizioni carcerarie e al reinserimento sociale dei detenuti. La pronuncia ribadisce quindi che il diritto di difesa e di impugnazione deve essere esercitato con serietà e consapevolezza, evitando iniziative processuali dilatorie o prive di fondamento giuridico.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando i motivi presentati sono meramente ripetitivi di censure già valutate nei gradi di merito o sono generici e non si confrontano criticamente con la motivazione della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro, in questo caso fissata a tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

Per quali reati era stato condannato il ricorrente nel caso di specie?
Il ricorrente era stato condannato per i reati previsti dagli articoli 337 e 341-bis del codice penale, che disciplinano rispettivamente la resistenza e l’oltraggio a un pubblico ufficiale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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