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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. L’impugnazione contestava il mancato riconoscimento delle attenuanti generiche e l’aumento di pena per la continuazione. La Suprema Corte ha ritenuto i motivi del ricorso generici e riproduttivi di doglianze già esaminate, confermando la condanna e sanzionando il ricorrente con il pagamento delle spese processuali e di un’ammenda.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Limiti dell’Appello

Quando si arriva al giudizio della Corte di Cassazione, le regole del gioco cambiano. Non si tratta di un terzo processo per riesaminare i fatti, ma di un controllo sulla corretta applicazione della legge. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un appello mal formulato si traduca in un ricorso inammissibile, con conseguente condanna al pagamento di spese e sanzioni. L’analisi di questa decisione evidenzia l’importanza di presentare motivi di ricorso specifici e critici, anziché limitarsi a ripetere argomentazioni già respinte.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da un ricorso presentato da un imputato contro una sentenza della Corte d’Appello di Napoli. La difesa contestava la decisione dei giudici di merito su due punti fondamentali: il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e l’entità dell’aumento di pena applicato a titolo di continuazione tra i reati.

I Motivi del Ricorso: Un Tentativo Vano

L’imputato ha basato il suo ricorso su due principali doglianze:

1. Manifesta illogicità e erronea applicazione della legge: Secondo la difesa, la Corte d’Appello aveva errato nel negare le attenuanti generiche, con una motivazione considerata illogica.
2. Violazione di legge e carenza motivazionale: Si contestava l’aumento di pena per la continuazione, ritenendolo ingiustificato e non adeguatamente motivato.

Questi argomenti, tuttavia, non hanno superato il vaglio preliminare della Corte di Cassazione.

La Decisione della Cassazione: Analisi del Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso interamente inammissibile. La decisione si fonda su un principio cardine del giudizio di legittimità: il ricorso non può essere una semplice riproposizione delle stesse questioni già discusse e decise nei gradi di merito, ma deve contenere una critica specifica e puntuale delle argomentazioni giuridiche della sentenza impugnata.

Le motivazioni della Corte

Per quanto riguarda il primo motivo, relativo alle attenuanti generiche, la Corte ha sottolineato come il ricorso fosse meramente “riproduttivo di doglianze già adeguatamente vagliate e disattese”. La Corte d’Appello aveva infatti fornito una motivazione logica e giuridicamente corretta per la sua decisione (citando espressamente pagina 5 della sentenza impugnata). Il ricorrente, invece di contestare specificamente quel ragionamento, si è limitato a riproporre le sue tesi, rendendo il motivo indeducibile.

Anche il secondo motivo, sull’aumento di pena per la continuazione, è stato giudicato inammissibile. La Cassazione ha ritenuto che la decisione dei giudici di merito fosse “sorretta da sufficiente e non illogica motivazione” e che avesse tenuto conto delle argomentazioni difensive (come indicato nelle pagine 7 e 8 della sentenza). Pertanto, anche questa doglianza mancava di una critica specifica e si risolveva in una richiesta di nuova valutazione del merito, preclusa in sede di legittimità.

Le conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La declaratoria di inammissibilità ha comportato non solo la fine del processo, ma anche la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione: è inutile e controproducente presentare un ricorso generico. È necessario, invece, costruire un’argomentazione che demolisca, punto per punto e sotto un profilo strettamente giuridico, il ragionamento della sentenza che si intende impugnare. In assenza di tale specificità, il risultato non può che essere un ricorso inammissibile.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano generici e si limitavano a riproporre le stesse argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza muovere una critica specifica e puntuale al ragionamento giuridico della sentenza impugnata.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘riproduttivo di doglianze già vagliate’?
Significa che il motivo di appello non introduce nuovi profili di illegittimità, ma si limita a ripetere le lamentele già avanzate e valutate nel precedente grado di giudizio. La Corte di Cassazione non riesamina i fatti, ma controlla solo la corretta applicazione della legge, quindi una mera ripetizione di argomenti è considerata inammissibile.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
La conseguenza principale è che la Corte di Cassazione non esamina il merito della questione. Inoltre, la legge prevede che il ricorrente venga condannato al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso è stata fissata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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