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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché i motivi presentati erano generici e miravano a una nuova valutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità. La Corte ha ribadito la correttezza della decisione dei giudici di merito nel negare le attenuanti, sottolineando l’ampia discrezionalità del giudice su questo punto. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva, con l’aggiunta del pagamento delle spese processuali e di un’ammenda.

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Pubblicato il 24 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Spiega i Limiti dell’Appello

Quando una sentenza di condanna viene impugnata, si apre un percorso legale che può arrivare fino alla Corte di Cassazione. Tuttavia, non tutti gli appelli vengono esaminati nel merito. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di ricorso inammissibile, spiegando i motivi per cui un’impugnazione può essere respinta in via preliminare, rendendo definitiva la decisione precedente. Questa analisi è fondamentale per comprendere i limiti del giudizio di legittimità e il ruolo del giudice nella valutazione delle circostanze.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da un ricorso presentato avverso una sentenza della Corte d’Appello di Perugia. L’imputato, condannato nei primi due gradi di giudizio, ha tentato di ribaltare la decisione portando le sue ragioni davanti alla Corte di Cassazione. I motivi del ricorso si concentravano principalmente su due aspetti: una presunta errata qualificazione giuridica del fatto e il mancato riconoscimento di alcune circostanze attenuanti.

Le Ragioni del Ricorso e la Valutazione della Corte

L’appellante ha contestato la decisione dei giudici di merito sotto diversi profili. In primo luogo, ha sostenuto che il reato contestato (previsto dall’art. 629 c.p.) fosse stato inquadrato giuridicamente in modo errato. In secondo luogo, si è lamentato del mancato riconoscimento delle attenuanti comuni, come quella del danno patrimoniale di speciale tenuità (art. 62, n. 4 c.p.), e delle attenuanti generiche (art. 62-bis c.p.), che avrebbero potuto comportare una riduzione della pena.

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha respinto tutte le argomentazioni, dichiarando il ricorso inammissibile nella sua interezza. Vediamo nel dettaglio le ragioni di questa decisione.

Ricorso Inammissibile per Genericità e Tentativo di Rivalutazione dei Fatti

Il primo motivo di ricorso è stato giudicato privo di “concreta specificità”. La Corte ha sottolineato che l’appellante non stava presentando un vizio di legittimità (cioè un errore di diritto), ma stava piuttosto tentando di proporre una “ricostruzione dei fatti alternativa” e una “rivalutazione delle fonti probatorie”.

Questo è un punto cruciale: la Corte di Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono riesaminare i fatti. Il suo compito è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Proporre una diversa interpretazione delle prove è un’attività riservata ai giudici di merito (Tribunale e Corte d’Appello) e non è ammissibile in sede di legittimità.

La Discrezionalità del Giudice sulle Attenuanti

Anche le doglianze relative al mancato riconoscimento delle attenuanti sono state ritenute manifestamente infondate. La Corte ha ribadito un principio consolidato: la concessione delle attenuanti rientra nell’ampia discrezionalità del giudice di merito.

* Attenuante del danno lieve: I giudici hanno chiarito che per applicare questa attenuante, il pregiudizio economico deve essere “lievissimo” o “pressoché irrisorio”. La valutazione su questo aspetto spetta al giudice di merito e, se motivata in modo logico e coerente (come avvenuto nel caso di specie), non è sindacabile in Cassazione.
* Attenuanti generiche: Per negare le attenuanti generiche, non è necessario che il giudice analizzi ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole. È sufficiente che la sua decisione si basi su elementi negativi ritenuti decisivi o sulla semplice assenza di elementi positivi meritevoli di considerazione. Anche in questo caso, la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione adeguata per il diniego.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte si fondano sulla netta distinzione tra giudizio di merito e giudizio di legittimità. Il ricorso è stato respinto non perché le argomentazioni fossero necessariamente sbagliate nel contenuto, ma perché erano state presentate nella sede processuale sbagliata e con modalità non conformi. L’appello si configurava come un tentativo di ottenere un terzo giudizio sul fatto, cosa che esula completamente dalle funzioni della Cassazione. La Corte ha inoltre confermato la piena legittimità dell’operato dei giudici di merito, che hanno esercitato correttamente il loro potere discrezionale nel valutare le prove e nel decidere sulla concessione delle attenuanti, fornendo una motivazione esauriente e priva di vizi logici.

Le Conclusioni

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha comportato la conferma definitiva della sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello. Oltre a ciò, l’appellante è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce un importante monito: un ricorso in Cassazione deve essere fondato su precisi vizi di legge e non può trasformarsi in un pretesto per ridiscutere la ricostruzione dei fatti già accertata nei precedenti gradi di giudizio.

Perché un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando è privo di concreta specificità, propone una semplice rivalutazione dei fatti già esaminati nei gradi precedenti o quando i motivi sono manifestamente infondati, cioè non basati su validi argomenti di diritto.

Il giudice è obbligato a concedere le attenuanti se richieste dalla difesa?
No, la concessione delle attenuanti (sia comuni che generiche) rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. Per negarle, è sufficiente che fornisca una motivazione logica, basata su elementi ritenuti decisivi, senza dover esaminare ogni singolo aspetto favorevole all’imputato.

Quali sono le conseguenze pratiche di un ricorso inammissibile?
La sentenza impugnata diventa definitiva e irrevocabile. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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