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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per oltraggio a pubblico ufficiale. I motivi sono stati ritenuti una mera riproposizione di censure già respinte in appello e riguardanti la valutazione di merito del giudice, come il trattamento sanzionatorio e la recidiva, non sindacabili in sede di legittimità.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la Cassazione chiarisce i limiti del giudizio di legittimità

Un ricorso inammissibile rappresenta una delle cause di chiusura più nette di un procedimento davanti alla Corte di Cassazione. Con una recente ordinanza, la Suprema Corte ha ribadito i principi fondamentali che regolano l’accesso al giudizio di legittimità, sottolineando come non possa trasformarsi in una terza istanza di merito. Il caso in esame riguarda una condanna per il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, ma i principi espressi hanno una valenza generale e offrono importanti spunti di riflessione per chiunque si approcci a questo grado di giudizio.

I Fatti del Caso

Il ricorrente si era rivolto alla Corte di Cassazione per contestare la sentenza della Corte d’Appello di Torino, che lo aveva condannato per il reato previsto dall’art. 341-bis del codice penale. L’imputato, attraverso il suo difensore, aveva presentato una serie di motivi di ricorso volti a criticare la decisione dei giudici di secondo grado, sperando in un annullamento della condanna.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Di conseguenza, non solo la condanna è diventata definitiva, ma il ricorrente è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. La decisione, sebbene netta, è stata ampiamente motivata, delineando con chiarezza i confini invalicabili del giudizio di legittimità.

Le Motivazioni di un Ricorso Inammissibile

L’ordinanza spiega dettagliatamente perché i motivi presentati non potevano essere accolti. L’analisi della Corte si è concentrata su due aspetti cruciali che determinano l’inammissibilità di un ricorso in Cassazione.

Ripetitività dei Motivi e Valutazioni di Merito

Il primo ostacolo insormontabile per il ricorrente è stato il fatto che i motivi di ricorso erano, in sostanza, una mera riproduzione delle censure già sollevate e respinte dalla Corte d’Appello. La Cassazione ha evidenziato che non è consentito, in sede di legittimità, riproporre le stesse argomentazioni già vagliate dal giudice di merito, il quale le aveva disattese con argomentazioni giuridiche corrette. Il ricorso, infatti, non introduceva nuove questioni di diritto, ma si limitava a contestare l’apprezzamento dei fatti e delle prove, un’attività che è di esclusiva competenza dei giudici di primo e secondo grado.

L’insindacabilità del Trattamento Sanzionatorio e della Recidiva

Un altro punto centrale della decisione riguarda la critica al trattamento sanzionatorio e alla valutazione della recidiva. La Corte ha ribadito un principio consolidato: la determinazione della pena e il giudizio sulla pericolosità sociale del reo sono rimessi all’esclusivo apprezzamento del giudice di merito. Queste valutazioni sono sottratte al controllo di legittimità, a condizione che siano supportate da una motivazione logica e completa. Nel caso specifico, i giudici di merito avevano adeguatamente giustificato il diniego dell’esclusione della recidiva, sottolineando come la commissione del nuovo reato si ponesse in continuità con precedenti condanne, a dimostrazione di una persistente inclinazione a delinquere non mitigata nel tempo.

Le Conclusioni

Questa ordinanza della Corte di Cassazione serve come un importante monito sulla corretta impostazione di un ricorso in sede di legittimità. Per avere successo, un ricorso non può limitarsi a criticare la ricostruzione dei fatti o le valutazioni discrezionali del giudice di merito. È invece necessario individuare e argomentare specifiche violazioni di legge o vizi di motivazione (come la sua manifesta illogicità o contraddittorietà) che abbiano inficiato la sentenza impugnata. La decisione evidenzia che un ricorso inammissibile non è solo un’occasione persa, ma comporta anche conseguenze economiche per il ricorrente, confermando la necessità di un’attenta e scrupolosa preparazione dell’atto di impugnazione.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché riproduceva profili di censura già disattesi con corretti argomenti giuridici dal giudice di appello, e perché involgeva profili, come il trattamento sanzionatorio, rimessi all’esclusivo apprezzamento del giudice di merito e non sindacabili in sede di legittimità.

La Corte di Cassazione può riesaminare la decisione del giudice sulla recidiva?
No, la valutazione sulla recidiva e sulla pericolosità sociale dell’imputato è sottratta allo scrutinio di legittimità quando, come nel caso di specie, risulta sorretta da una motivazione esauriente e logica da parte del giudice di merito.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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