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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da due persone condannate in appello per resistenza a pubblico ufficiale. La Corte ha stabilito che i motivi del ricorso erano generici, ripetitivi di censure già esaminate e miravano a una nuova valutazione dei fatti, compito che non spetta alla Cassazione. Di conseguenza, la condanna è diventata definitiva, con l’obbligo per i ricorrenti di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 17 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Analisi della Cassazione sul Reato di Resistenza

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione gestisce un ricorso inammissibile, delineando i confini invalicabili del giudizio di legittimità. Il caso riguarda la condanna di due persone per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, confermata in secondo grado, e il loro successivo tentativo di ribaltare la decisione davanti alla Suprema Corte.

I Fatti del Caso

Due individui venivano condannati dalla Corte d’Appello di Bari per il reato previsto dall’art. 337 del codice penale, ovvero resistenza a un pubblico ufficiale. Non accettando la sentenza, decidevano di presentare ricorso per Cassazione, sperando in un annullamento della condanna. La loro difesa si basava principalmente sulla presunta esistenza di cause di giustificazione, come la reazione a un atto arbitrario del pubblico ufficiale (art. 393 bis c.p.) o lo stato di necessità (art. 54 c.p.).

I Limiti del Giudizio di Cassazione

Il cuore della decisione della Suprema Corte non risiede nell’analisi del comportamento degli imputati o degli agenti, ma nella valutazione della struttura stessa del ricorso. I giudici hanno rapidamente individuato due vizi capitali che hanno portato a dichiarare il ricorso inammissibile.

In primo luogo, i motivi presentati erano una mera riproposizione di argomentazioni e censure già ampiamente discusse e respinte dai giudici di merito nei precedenti gradi di giudizio. In secondo luogo, e in stretta connessione, il ricorso non contestava reali vizi di legge della sentenza impugnata, ma tentava di sollecitare una diversa interpretazione delle prove e una ricostruzione alternativa dei fatti. Questo tipo di richiesta esula completamente dalle competenze della Corte di Cassazione, il cui ruolo è garantire la corretta applicazione della legge (giudizio di legittimità) e non riesaminare i fatti (compito del giudizio di merito).

Le Motivazioni

La Corte ha motivato la sua decisione evidenziando la genericità oggettiva delle argomentazioni dei ricorrenti. Essi non si sono confrontati in modo specifico e critico con la motivazione della sentenza d’appello, ma si sono limitati a riproporre la propria versione dei fatti. La giurisprudenza costante della Cassazione stabilisce che un ricorso, per essere ammissibile, deve individuare errori logici o giuridici manifesti nel ragionamento del giudice precedente, non semplicemente contrapporre una valutazione alternativa delle prove. Poiché il ricorso non rispettava questi requisiti procedurali e sostanziali, è stato dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni

La dichiarazione di inammissibilità ha comportato conseguenze significative per i ricorrenti. La sentenza di condanna è diventata definitiva e irrevocabile. Inoltre, sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del nostro sistema processuale: il ricorso per Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si può ridiscutere l’intera vicenda, ma uno strumento per correggere specifici errori di diritto. Chi intende adire la Suprema Corte deve formulare censure precise e pertinenti, pena la severa sanzione dell’inammissibilità.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano generici, si limitavano a riproporre censure già valutate nei precedenti gradi di giudizio e chiedevano una nuova valutazione delle prove e dei fatti, attività che non rientra nelle competenze della Corte di Cassazione.

Cosa significa che un ricorso è ‘meramente riproduttivo’?
Significa che le argomentazioni presentate nel ricorso per Cassazione sono una semplice copia di quelle già esposte e respinte dalla Corte d’Appello, senza introdurre nuove critiche specifiche contro i vizi logici o giuridici della sentenza impugnata.

Quali sono le conseguenze di una dichiarazione di inammissibilità?
La sentenza di condanna diventa definitiva e non più impugnabile. Inoltre, i ricorrenti vengono condannati a pagare le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, come stabilito dalla Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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