Ricorso Inammissibile: Analisi di una Decisione della Cassazione
Quando un processo arriva all’ultimo grado di giudizio, la Corte di Cassazione, le aspettative sono alte. Tuttavia, non tutti i ricorsi vengono esaminati nel merito. Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa portare alla conferma definitiva di una condanna, evidenziando l’importanza di formulare motivi di impugnazione specifici e non meramente ripetitivi. Analizziamo insieme questa decisione per capire i principi che governano il giudizio di legittimità.
I Fatti del Processo
Il caso ha origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello per un reato previsto dalla legge sugli stupefacenti (art. 73, comma 5, D.P.R. 309/1990), che disciplina le fattispecie di lieve entità. L’imputata, ritenendo la sentenza ingiusta, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi a quattro distinti motivi per chiederne l’annullamento.
I Motivi del Ricorso e il Ruolo della Cassazione
L’imputata ha contestato la sentenza d’appello sotto diversi profili, tra cui:
1. Violazione di legge e vizio di motivazione: sulla conferma della sua responsabilità penale.
2. Mancata concessione delle attenuanti generiche: che avrebbero potuto ridurre l’entità della pena.
3. Mancata esclusione della recidiva: un’aggravante legata a precedenti condanne.
4. Eccessività del trattamento sanzionatorio: ritenendo la pena sproporzionata.
È fondamentale ricordare che la Corte di Cassazione non è un terzo grado di merito. Il suo compito non è rivalutare i fatti del processo, ma verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata.
La Decisione sul ricorso inammissibile
La Suprema Corte ha esaminato i motivi presentati e li ha giudicati nel loro complesso, giungendo a una conclusione netta: il ricorso inammissibile. Questa decisione non entra nel vivo delle questioni sollevate, ma si ferma a un livello preliminare, constatando un vizio fondamentale nell’impostazione stessa dell’impugnazione.
Le Motivazioni
La Corte ha osservato che tutti e quattro i motivi di ricorso non facevano altro che riproporre le stesse censure già presentate e adeguatamente esaminate dalla Corte d’Appello. I giudici di secondo grado, secondo la Cassazione, avevano già fornito una risposta con una motivazione “logica, coerente e puntuale”, come si evinceva dalle pagine da 4 a 6 della sentenza impugnata. La difesa, anziché contestare specificamente le argomentazioni della Corte d’Appello, si era limitata a ripresentare le proprie tesi. Questo comportamento processuale rende il ricorso generico e, di conseguenza, inammissibile. La Cassazione ha ribadito che il giudizio di legittimità non può trasformarsi in una nuova valutazione delle prove o in una terza istanza di merito.
Le Conclusioni
La dichiarazione di inammissibilità ha comportato due conseguenze dirette per la ricorrente. In primo luogo, la condanna decisa dalla Corte d’Appello è diventata definitiva. In secondo luogo, la ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione serve da monito: un ricorso per Cassazione deve essere tecnicamente impeccabile e deve confrontarsi criticamente con la motivazione della sentenza che si intende impugnare, pena la sua immediata reiezione con aggravio di spese. Non è sufficiente essere in disaccordo con una decisione; è necessario dimostrare un errore di diritto o un vizio logico manifesto nel ragionamento del giudice.
Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando, tra le altre ragioni, i motivi presentati sono una mera riproposizione di censure già esaminate e respinte nei gradi di merito con una motivazione logica e coerente, senza un confronto critico con le argomentazioni della sentenza impugnata.
Cosa succede se i motivi di ricorso sono una semplice ripetizione di quelli presentati in appello?
Se i motivi di ricorso si limitano a riprodurre le stesse argomentazioni già adeguatamente confutate dalla Corte d’Appello, il ricorso viene considerato generico e, pertanto, dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione.
Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata fissata in tremila euro.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 1429 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 1429 Anno 2025
Presidente: NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 02/12/2024
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
COGNOME nato a PALERMO il 01/06/1984
avverso la sentenza del 14/11/2023 della CORTE APPELLO di PALERMO
dato avviso alle parti; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
R.G.N. 28378/24 COGNOME
OSSERVA
Visti gli atti e la sentenza impugnata (condanna per il reato di cui GLYPH 73, comma 5, d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309);
esaminati i motivi di ricorso;
ritenuto che: il primo motivo, avente ad oggetto violazione di legge vizio di motivazione con riferimento alla affermazione di penale responsabi tà; il secondo motivo relativo alla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche; il terzo motivo concernente la mancata esclusione della ri!cidiva contestata; il quarto motivo rivolto a censurare l’eccessività del trattz:inento sanzionatorio, riproducono censure adeguatamente confutate dalla Cote di appello con motivazione logica, coerente e puntuale (cfr., rispettivamente, pagg. da 4 a 6 della sentenza impugnata);
rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, :on la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e della sor ima di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagament delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cass.: delle ammende.
Così deciso il 02/12/2024