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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché l’unico motivo, relativo alla valutazione della recidiva, è stato ritenuto manifestamente infondato. La Corte ha stabilito che i giudici di merito avevano fornito una motivazione sufficiente e non illogica, basata sui precedenti penali dell’imputato. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

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Pubblicato il 20 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Decisione della Cassazione e le Sue Conseguenze

Quando si presenta un’impugnazione alla Suprema Corte di Cassazione, è fondamentale che i motivi siano solidi e pertinenti. Un ricorso inammissibile rappresenta un ostacolo insormontabile, che impedisce alla Corte di esaminare il caso nel merito. Un’ordinanza recente ci offre un chiaro esempio di come la manifesta infondatezza di un motivo possa portare a tale esito, con significative conseguenze per il ricorrente.

I Fatti del Caso

Il caso analizzato trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza della Corte d’Appello. La difesa contestava un unico punto della decisione dei giudici di secondo grado: la valutazione della recidiva. Secondo il ricorrente, la Corte d’Appello non aveva adeguatamente motivato le ragioni per cui i suoi precedenti penali avessero inciso sulla gravità del nuovo reato commesso, portando a un trattamento sanzionatorio più severo.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La Corte non è entrata nel merito della questione, ovvero non ha riesaminato la valutazione sulla recidiva, ma si è fermata a un livello preliminare. Ha stabilito che il ricorso non superava il vaglio di ammissibilità, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende, come previsto dall’articolo 616 del codice di procedura penale.

Le motivazioni: perché il ricorso inammissibile è stato confermato?

La ragione principale della decisione risiede nella qualificazione del motivo di ricorso come ‘manifestamente infondato’. La Corte Suprema ha sottolineato che, per valutare la correttezza della motivazione, era necessario considerare congiuntamente sia la sentenza di primo grado sia quella d’appello.

Dall’analisi combinata di entrambe le decisioni, emergeva una giustificazione ‘sufficiente e non illogica’ riguardo alla maggiore riprovevolezza del fatto contestato. I giudici di merito avevano, infatti, adeguatamente spiegato come le precedenti condanne dell’imputato dimostrassero una sua maggiore inclinazione a delinquere, rendendo il nuovo reato più grave. Questa valutazione, essendo logicamente argomentata e priva di vizi evidenti, non era censurabile in sede di legittimità. La Cassazione, infatti, non è un terzo grado di giudizio dove si possono rivalutare i fatti, ma un organo che verifica la corretta applicazione della legge e la logicità delle motivazioni.

Le conclusioni: Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale del processo penale: il ricorso per cassazione non può essere utilizzato per contestare valutazioni di merito che siano state adeguatamente motivate dai giudici dei gradi precedenti. Quando la motivazione di una sentenza è coerente, logica e completa, non può essere messa in discussione davanti alla Suprema Corte semplicemente perché la difesa non la condivide.
La dichiarazione di ricorso inammissibile comporta due conseguenze dirette e onerose per il ricorrente: l’obbligo di pagare le spese del procedimento e una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende. Questa pronuncia serve quindi da monito sull’importanza di presentare ricorsi fondati su vizi di legittimità concreti e non su un generico dissenso rispetto alla decisione dei giudici.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché l’unico motivo presentato, relativo alla valutazione della recidiva, è stato ritenuto manifestamente infondato, ovvero privo di qualsiasi evidente base giuridica.

Cosa ha stabilito la Corte riguardo alla motivazione della sentenza d’appello?
La Corte ha stabilito che la lettura congiunta della sentenza di primo grado e di quella d’appello forniva una giustificazione sufficiente e non illogica per considerare il fatto più grave alla luce delle precedenti condanne, rendendo la valutazione di merito non criticabile in sede di legittimità.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso penale dichiarato inammissibile?
Come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma, in questo caso di 3.000 euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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