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Ricorso inammissibile: quando la Cassazione conferma

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di due congiunti condannati per rissa e lesioni. L’impugnazione è stata giudicata manifestamente infondata poiché mirava a una nuova valutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità, e contestava in modo generico la motivazione della corte d’appello sul bilanciamento delle circostanze attenuanti. La decisione comporta la condanna dei ricorrenti al pagamento delle spese processuali e di un’ammenda.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Analisi di una Decisione della Cassazione su Lesioni e Rissa

Quando un ricorso inammissibile viene presentato alla Corte di Cassazione, le conseguenze per i ricorrenti possono essere significative, non solo dal punto di vista della conferma della condanna, ma anche sotto il profilo economico. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come e perché un’impugnazione possa essere rigettata senza un esame del merito, delineando i confini invalicabili del giudizio di legittimità. Il caso analizzato riguarda due congiunti, padre e figlio, condannati per rissa e lesioni aggravate.

I Fatti del Caso e le Decisioni dei Giudici di Merito

La vicenda giudiziaria trae origine da una condanna per i delitti di rissa (art. 588 c.p.) e lesioni personali aggravate in concorso (artt. 110, 582, 585 c.p.). La Corte di Appello, pur riformando parzialmente la prima sentenza e dichiarando estinto per remissione di querela un capo d’imputazione minore (percosse), aveva confermato la responsabilità penale per i reati più gravi, seppur rideterminando la pena in senso più favorevole agli imputati.

Il Ricorso Inammissibile in Cassazione

Contro la decisione di secondo grado, gli imputati hanno proposto un unico ricorso alla Corte di Cassazione, articolato su due censure principali:

1. Sulla ricostruzione dei fatti e l’affermazione di responsabilità: La difesa sosteneva che i giudici di merito non avessero adeguatamente considerato una dichiarazione della persona offesa, la quale avrebbe attribuito un calcio ricevuto a un’altra persona presente ai fatti.
2. Sul bilanciamento delle circostanze attenuanti generiche: Si contestava la motivazione con cui la Corte d’Appello aveva deciso di non considerare prevalenti le attenuanti.

La Suprema Corte ha respinto entrambe le doglianze, qualificando l’intero ricorso inammissibile.

Le Motivazioni della Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Corte ha ritenuto il ricorso manifestamente infondato e privo della necessaria specificità. Per quanto riguarda la responsabilità, i giudici di legittimità hanno chiarito che la prospettazione difensiva si traduceva in una richiesta di rivalutazione del merito della prova, inammissibile in Cassazione. La Corte d’Appello aveva basato la sua decisione sulla credibilità della testimonianza della persona offesa, corroborata da altri elementi, e tale apprezzamento non può essere messo in discussione in sede di legittimità se la motivazione è, come in questo caso, logica e coerente. La Cassazione non è un “terzo grado” di giudizio sui fatti, ma un giudice della legalità della decisione impugnata.

Anche la censura sul bilanciamento delle circostanze è stata rigettata. La Corte d’Appello aveva logicamente motivato la sua scelta discrezionale evidenziando il numero di soggetti che avevano riportato lesioni nell’occorso. Tale motivazione è stata giudicata congrua e sufficiente, rendendo la critica della difesa generica e infondata.

Le Conclusioni

La dichiarazione di inammissibilità del ricorso ha comportato due conseguenze dirette per i ricorrenti, come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale. In primo luogo, la condanna al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, data l’evidente infondatezza del ricorso, che configura un profilo di colpa, sono stati condannati al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: il ricorso per cassazione deve basarsi su vizi di legittimità specifici e non può trasformarsi in un tentativo di ottenere un nuovo giudizio sui fatti. Un’impugnazione generica o manifestamente infondata non solo non ha speranze di successo, ma espone anche a ulteriori sanzioni economiche.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Perché è stato ritenuto manifestamente infondato e non specifico. I motivi del ricorso miravano a una nuova valutazione dei fatti e della credibilità delle prove, un’attività preclusa al giudice di legittimità, e criticavano in modo generico una decisione (quella sul bilanciamento delle circostanze) che invece era stata motivata in modo logico e congruo dalla corte d’appello.

È possibile contestare la valutazione della credibilità di un testimone in Corte di Cassazione?
No, sulla base di questa ordinanza, non è possibile. La Corte di Cassazione non può effettuare un “alternativo apprezzamento” delle prove. Il suo compito è verificare che la motivazione della sentenza impugnata sia logica, completa e non contraddittoria, non riesaminare nel merito le prove e i fatti del processo.

Quali sono le conseguenze di un ricorso inammissibile?
Le conseguenze sono duplici. In primo luogo, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali. In secondo luogo, se l’inammissibilità è evidente e dovuta a colpa (come in questo caso), il ricorrente viene anche condannato a versare una somma di denaro alla Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata quantificata in tremila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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