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Ricorso inammissibile: quando il motivo è generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per furto aggravato. Il motivo del rigetto risiede nella genericità del ricorso, che lamentava la mancata concessione delle attenuanti generiche senza confrontarsi specificamente con le argomentazioni della corte d’appello. La decisione sottolinea che un appello deve essere una critica puntuale e non una mera enunciazione di dissenso.

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Pubblicato il 15 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: L’Importanza di Motivi Specifici nell’Appello Penale

L’esito di un processo non si decide solo nel merito, ma anche nel rigore formale con cui si presentano le proprie ragioni nelle fasi di impugnazione. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ci offre uno spunto fondamentale su questo tema, dichiarando un ricorso inammissibile a causa della genericità dei motivi presentati. Questa ordinanza evidenzia come un appello, per essere efficace, debba essere una critica puntuale e argomentata della sentenza impugnata, e non una semplice lamentela.

I Fatti del Processo

Due imputati venivano condannati in secondo grado dalla Corte d’Appello di Milano per il reato di furto aggravato. Non accettando la decisione, decidevano di proporre ricorso per Cassazione. L’unico punto su cui si fondava la loro impugnazione era un presunto vizio di motivazione da parte della Corte territoriale, la quale non aveva concesso le circostanze attenuanti generiche.

La Questione Giuridica: Perché il Ricorso è Inammissibile?

Il cuore della questione non risiede tanto nel merito della concessione o meno delle attenuanti, quanto nella modalità con cui la doglianza è stata presentata ai giudici di legittimità. Il ricorso, secondo la Suprema Corte, si limitava a enunciare il dissenso per la mancata concessione delle attenuanti, senza però articolare una critica specifica e costruttiva rispetto a quanto già ampiamente motivato dalla Corte d’Appello. In pratica, mancava un vero confronto con la sentenza di secondo grado.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha dichiarato i ricorsi proposti inammissibili. Di conseguenza, ha condannato i ricorrenti non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche al versamento di una somma di 3.000,00 euro a favore della Cassa delle ammende. La decisione è netta e si fonda su un principio consolidato della procedura penale.

Le Motivazioni: la Genericità come Causa di Inammissibilità

La Corte ha spiegato che il motivo di ricorso era “intrinsecamente generico”. Questo significa che non era sufficientemente specifico da innescare una revisione della decisione impugnata. I ricorrenti si erano limitati a esporre una doglianza, senza però contestare punto per punto le ragioni per cui i giudici d’appello avevano ritenuto di non concedere le attenuanti. La sentenza di secondo grado, infatti, aveva “ampiamente argomentato sul punto”, e il ricorso non poteva ignorare tale motivazione, ma avrebbe dovuto demolirla con contro-argomentazioni precise. La mancanza di questo confronto rende il ricorso inammissibile e, di fatto, inutile.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza è un monito per ogni difensore. Non basta avere ragione nel merito; è indispensabile saper articolare le proprie ragioni in modo tecnicamente ineccepibile. Un ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti, ma una sede in cui si controlla la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione. Pertanto, ogni motivo di impugnazione deve essere specifico, pertinente e deve confrontarsi criticamente con la decisione che si intende censurare. In caso contrario, il risultato sarà, come in questo caso, una declaratoria di inammissibilità, con un aggravio di spese per l’assistito e la conferma definitiva della condanna.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene giudicato troppo generico?
La Corte lo dichiara inammissibile, il che significa che non entra nemmeno nel merito della questione. Il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso in questo caso è stato considerato generico?
È stato ritenuto generico perché si limitava a lamentare la mancata concessione delle attenuanti generiche senza confrontarsi specificamente con le dettagliate motivazioni che la Corte d’Appello aveva già fornito per giustificare la propria decisione.

È sufficiente manifestare il proprio disaccordo con una sentenza per fare ricorso in Cassazione?
No. Come chiarito da questa ordinanza, il ricorso non può essere una semplice enunciazione di una lamentela. Deve consistere in una critica puntuale e argomentata della sentenza impugnata, evidenziandone i vizi di legittimità o di motivazione in modo specifico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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