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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono ripetitivi

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile poiché i motivi presentati erano una mera riproduzione di argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. Il caso riguardava la contestazione di un’aggravante legata alla grande quantità di sostanze illecite. La Suprema Corte ha confermato la decisione di merito, sottolineando che i giudici precedenti avevano motivato in modo giuridicamente corretto, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Decisione della Cassazione sui Motivi Ripetitivi

L’ordinanza in esame offre un’importante lezione sulla corretta formulazione dei ricorsi dinanzi alla Corte di Cassazione, chiarendo perché un ricorso inammissibile è una conseguenza quasi certa quando i motivi sono meramente ripetitivi. La Suprema Corte ha ribadito un principio fondamentale: il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge. Analizziamo la vicenda e la decisione dei giudici.

I Fatti alla Base del Ricorso

Il caso nasce dal ricorso presentato da un individuo contro una sentenza della Corte d’Appello di Messina. La difesa contestava principalmente il riconoscimento di un’aggravante specifica, prevista dall’articolo 80 del Testo Unico sugli Stupefacenti, relativa all'”ingente quantità” della sostanza illecita. Oltre a ciò, il ricorso si doleva della misura della pena inflitta e della mancata concessione delle attenuanti generiche. L’appellante, quindi, chiedeva alla Corte di Cassazione di riesaminare tali aspetti della decisione di secondo grado.

La Decisione della Corte: il Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha rigettato le richieste del ricorrente, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello procedurale. Secondo i giudici supremi, i motivi presentati non erano idonei a superare il vaglio di ammissibilità, in quanto si limitavano a riproporre le stesse censure già adeguatamente esaminate e respinte dai giudici dei precedenti gradi di giudizio.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso è Inammissibile se Ripetitivo?

La Corte ha spiegato che i motivi del ricorso erano “meramente riproduttivi” di profili già vagliati e disattesi. I giudici di merito avevano fornito argomentazioni “giuridicamente corrette” e “puntuali” per giustificare le loro decisioni, sia per quanto riguarda il riconoscimento dell’aggravante dell’ingente quantità, sia per la determinazione della pena e il diniego delle attenuanti. In particolare, per l’aggravante, la Corte d’Appello aveva correttamente evidenziato il notevole scarto tra il valore della sostanza sequestrata e i valori soglia individuati dalla giurisprudenza consolidata.

Di fronte a una motivazione completa e logicamente coerente, la Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito. Il suo compito è verificare che la legge sia stata applicata correttamente, non rifare il processo. Proporre argomenti identici, senza evidenziare vizi logici o violazioni di legge nella sentenza impugnata, rende il ricorso inammissibile. Come conseguenza diretta, ai sensi dell’articolo 616 del codice di procedura penale, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Non è sufficiente essere in disaccordo con la decisione dei giudici di merito; è necessario articolare motivi di ricorso specifici che denuncino un’errata applicazione della legge o un vizio manifesto nella motivazione della sentenza. La semplice riproposizione delle stesse argomentazioni difensive è una strategia destinata al fallimento, che comporta non solo la conferma della condanna ma anche ulteriori oneri economici. Pertanto, un ricorso efficace deve concentrarsi su questioni di pura legittimità, evidenziando le ragioni per cui la decisione impugnata è giuridicamente errata.

Quando un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile se i motivi proposti sono una semplice ripetizione di argomentazioni già valutate e respinte correttamente dai giudici di merito, senza sollevare nuove questioni sulla corretta applicazione della legge.

Qual era l’oggetto principale della contestazione nel caso analizzato?
La contestazione principale riguardava il riconoscimento dell’aggravante dell’ingente quantità di sostanze stupefacenti, oltre alla misura della pena e al diniego delle attenuanti generiche.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta, secondo l’art. 616 del codice di procedura penale, la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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