LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando i motivi sono infondati

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per resistenza e danneggiamento. I motivi sono stati giudicati manifestamente infondati, in quanto la Corte d’Appello aveva motivato in modo logico e coerente la condanna e la mancata concessione delle attenuanti generiche. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 22 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Decisione della Cassazione su Motivi Infondati

Quando si presenta un ricorso in Cassazione, non è sufficiente dissentire dalla decisione precedente; è necessario che i motivi addotti abbiano un fondamento giuridico solido. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile poiché basato su censure manifestamente infondate. Questa analisi approfondisce la decisione, spiegando perché la Corte ha ritenuto di non poter nemmeno entrare nel merito della questione.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Milano per i reati di resistenza a pubblico ufficiale (art. 337 c.p.) e danneggiamento. L’imputato, ritenendo ingiusta la condanna, ha deciso di proporre ricorso per cassazione, contestando diversi aspetti della decisione di secondo grado. In particolare, le sue censure si concentravano sulla configurabilità del reato di danneggiamento e sulla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche, che avrebbero potuto comportare una riduzione della pena.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, con una breve ma incisiva ordinanza, ha tagliato corto, dichiarando il ricorso inammissibile. Questa decisione non significa che la Corte abbia confermato la colpevolezza nel merito, ma piuttosto che non ha potuto esaminare le ragioni del ricorrente perché queste erano state formulate in modo errato o erano palesemente prive di fondamento. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Scelta di un Ricorso Inammissibile

La Cassazione ha spiegato che i motivi presentati dall’imputato erano “manifestamente infondati”. Secondo gli Ermellini, la Corte d’Appello aveva già fornito una motivazione “logica, coerente e puntuale” su tutti i punti controversi. In particolare, era stata adeguatamente giustificata sia la sussistenza del reato di danneggiamento, sia la decisione di non applicare le attenuanti generiche. La Corte territoriale, infatti, aveva considerato tutti gli elementi decisivi e le specifiche osservazioni della difesa, arrivando a una conclusione ben argomentata, come si evinceva dalla lettura della sentenza impugnata. La Cassazione, richiamando anche un proprio precedente (sentenza n. 2233/2021), ha sottolineato di aver fatto “buon governo dei principi operanti in materia”. In sostanza, il ricorso non presentava argomenti validi in grado di scalfire la solidità del ragionamento dei giudici di secondo grado, rendendo l’impugnazione un mero tentativo dilatorio e, quindi, inammissibile.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un chiaro monito sull’importanza di formulare ricorsi per cassazione basati su vizi concreti e rilevanti della sentenza impugnata, e non su un generico dissenso. La dichiarazione di inammissibilità per manifesta infondatezza comporta non solo l’impossibilità di una revisione del caso, ma anche l’imposizione di sanzioni economiche a carico del ricorrente. La decisione ribadisce il ruolo della Corte di Cassazione come giudice di legittimità, il cui compito non è riesaminare i fatti, ma assicurare la corretta applicazione della legge, scartando a priori le impugnazioni che non rispettano i requisiti di fondatezza richiesti.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi proposti sono stati ritenuti manifestamente infondati, ovvero privi di qualsiasi evidente fondamento giuridico.

Quali aspetti della sentenza di secondo grado sono stati ritenuti correttamente motivati dalla Cassazione?
La Cassazione ha ritenuto che la Corte d’Appello avesse motivato in modo logico, coerente e puntuale sia la configurabilità del reato di danneggiamento sia la mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche.

Quali sono le conseguenze per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati