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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per danneggiamento. I motivi sono stati ritenuti troppo generici e non specifici, soprattutto perché non tenevano conto della confessione dell’imputato. La Corte ha inoltre ribadito la piena discrezionalità del giudice di merito nel negare le attenuanti generiche e nel commisurare la pena, purché la motivazione sia logica.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile in Cassazione: Analisi di un Caso Pratico

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e precisione. Un errore comune è la formulazione di motivi generici, che possono portare a una declaratoria di ricorso inammissibile. Con l’ordinanza in esame, la Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come la mancanza di specificità nelle censure e l’omissione di elementi cruciali, come una confessione, rendano l’impugnazione destinata al fallimento. Analizziamo insieme questo caso per comprendere gli errori da evitare.

Il Caso in Esame: Dal Danneggiamento al Ricorso

Il procedimento nasce da una condanna per il reato di danneggiamento (art. 635 c.p.) emessa dalla Corte d’Appello. L’imputato, ritenendo ingiusta la sentenza, decide di proporre ricorso per Cassazione attraverso il suo difensore, articolando tre distinti motivi di doglianza.

Il cuore della difesa mirava a smontare l’affermazione di responsabilità, contestando la motivazione della sentenza impugnata sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo del reato. In aggiunta, la difesa lamentava il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e riteneva la pena applicata eccessivamente severa.

I Motivi del Ricorso e la loro Genericità

I primi due motivi di ricorso si concentravano su presunti vizi di motivazione riguardo alla responsabilità penale. Tuttavia, la difesa si è limitata a contestare la correttezza del ragionamento dei giudici d’appello in modo astratto, senza indicare specificamente quali elementi probatori fossero stati travisati o quali passaggi della motivazione fossero illogici.

Il terzo motivo, invece, criticava la decisione del giudice di non concedere le attenuanti generiche e di aver inflitto una pena sproporzionata, chiedendo una rivalutazione più favorevole del trattamento sanzionatorio.

La Decisione della Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha rigettato in toto il ricorso, dichiarandolo inammissibile per manifesta infondatezza e genericità. Questa decisione si basa su principi procedurali solidi e consolidati nella giurisprudenza.

La Genericità dei Motivi e la Confessione Ignorata

Per quanto riguarda la responsabilità penale, la Corte ha sottolineato come i motivi fossero privi dei requisiti richiesti dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale. Le critiche erano indeterminate e, soprattutto, non tenevano conto di un fatto decisivo: l’imputato aveva confessato la consumazione del reato. Ignorare un elemento così centrale nella propria linea difensiva rende l’impugnazione debole e incapace di mettere in discussione una motivazione logicamente corretta come quella della Corte d’Appello.

Il Diniego delle Attenuanti e la Discrezionalità del Giudice

Anche la critica sul mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è stata giudicata manifestamente infondata. La Cassazione ha ricordato un principio fondamentale: il giudice di merito, nel motivare il diniego, non è tenuto a esaminare ogni singolo elemento favorevole o sfavorevole, ma è sufficiente che faccia riferimento agli aspetti ritenuti decisivi. Nel caso di specie, la Corte d’Appello aveva fornito una motivazione logica e priva di vizi.

Allo stesso modo, la contestazione sull’eccessività della pena non può trovare spazio in sede di legittimità. La graduazione della sanzione rientra nella piena discrezionalità del giudice di merito, che la esercita sulla base degli artt. 132 e 133 c.p., e la Cassazione non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di grado inferiore, se non in caso di motivazione assente o palesemente illogica.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione della Suprema Corte si fonda sulla necessità di rispettare i paletti formali e sostanziali del giudizio di legittimità. Un ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono riproporre le stesse questioni di fatto. Al contrario, è un controllo sulla corretta applicazione della legge e sulla coerenza logica della sentenza impugnata. Un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta di una strategia difensiva che non si confronta specificamente con la ratio decidendi della sentenza che si intende criticare, ma si limita a riproporre genericamente le proprie tesi.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce una lezione cruciale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. La specificità dei motivi è un requisito non negoziabile. È necessario individuare con precisione le illogicità della motivazione o gli errori di diritto, confrontandosi punto per punto con la decisione del giudice e con tutte le risultanze processuali, inclusi gli elementi a proprio sfavore come una confessione. Contestazioni generiche o astratte sono destinate a essere dichiarate inammissibili, con conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano generici, non indicavano in modo specifico gli elementi a sostegno delle censure e, soprattutto, non tenevano conto del fatto che l’imputato aveva reso confessione sul reato contestato.

È sufficiente criticare la motivazione di una sentenza in modo generico per ricorrere in Cassazione?
No. La Corte di Cassazione ha ribadito che, ai sensi dell’art. 581 c.p.p., i motivi di ricorso devono essere specifici e non possono limitarsi a una critica generica. Devono indicare con precisione i punti della decisione che si contestano e le ragioni giuridiche di tale contestazione.

Il giudice è obbligato a considerare tutti gli elementi a favore dell’imputato per concedere le attenuanti generiche?
No. Secondo la giurisprudenza consolidata citata nell’ordinanza, non è necessario che il giudice di merito prenda in considerazione tutti gli elementi favorevoli o sfavorevoli. È sufficiente che motivi il suo diniego facendo riferimento a quelli ritenuti decisivi o più rilevanti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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