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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché i motivi presentati erano generici e ripetitivi di argomentazioni già respinte in appello. La decisione sottolinea che un’impugnazione deve contenere censure specifiche e dettagliate contro la sentenza contestata. In caso contrario, come nel caso di specie, si incorre in una declaratoria di inammissibilità con condanna al pagamento delle spese processuali, di una sanzione pecuniaria e alla rifusione delle spese della parte civile.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

La Cassazione e il Ricorso Inammissibile: Le Conseguenze dei Motivi Generici

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio, una fase cruciale che richiede rigore e precisione. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci ricorda una lezione fondamentale: la genericità non paga. Quando un ricorso è inammissibile perché i motivi sono vaghi o semplici ripetizioni di quanto già detto, le conseguenze non sono solo la conferma della condanna, ma anche pesanti sanzioni economiche. Analizziamo insieme questo caso per capire perché la specificità dei motivi di impugnazione è un requisito non negoziabile nel processo penale.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine dalla condanna di un’imputata per il reato di cui all’art. 642 del codice penale, relativo a frodi assicurative. Dopo la conferma della condanna in Corte d’Appello, l’imputata ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a diversi motivi.

In sintesi, la difesa lamentava una presunta violazione di legge e un vizio di motivazione riguardo all’accertamento della sua responsabilità penale. Sosteneva, inoltre, il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e delle circostanze attenuanti generiche.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello preliminare, quello dell’ammissibilità dell’impugnazione stessa. La Corte ha condannato la ricorrente al pagamento delle spese processuali, a versare una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende e a rimborsare le spese legali della parte civile, liquidate in 2.000 euro.

Le Motivazioni: Perché il ricorso inammissibile è stato confermato?

La Corte ha basato la sua decisione su principi consolidati della procedura penale, evidenziando le gravi carenze dell’atto di impugnazione. Le ragioni principali possono essere riassunte in tre punti chiave.

La Genericità e Aspecificità dei Motivi

I primi motivi di ricorso, relativi alla responsabilità penale, sono stati giudicati ‘aspecifici’. La ricorrente si era limitata a riproporre le stesse doglianze già presentate e respinte dalla Corte d’Appello, senza muovere una critica puntuale e ragionata alla motivazione della sentenza di secondo grado. La Cassazione ha ribadito che, in presenza di una ‘doppia conforme’ (cioè due sentenze di merito con le stesse conclusioni), non è sufficiente ripetere le vecchie argomentazioni. È necessario, invece, individuare le specifiche illogicità o contraddizioni nel ragionamento dei giudici di merito, cosa che nel caso di specie non è avvenuta.

Il Mancato Riconoscimento della Particolare Tenuità del Fatto

Anche il motivo relativo all’art. 131-bis c.p. è stato ritenuto generico. La Corte d’Appello aveva già escluso questa causa di non punibilità motivando la sua scelta sulla base di due elementi precisi: il valore non trascurabile del danno causato (1.250 euro) e le particolari modalità della condotta. Il ricorso in Cassazione non ha contestato specificamente queste ragioni, rendendo anche questa doglianza inammissibile.

La Carenza di Interesse sulle Attenuanti Generiche

Infine, per quanto riguarda le attenuanti generiche, la Corte ha rilevato una ‘carenza di interesse’. Il motivo di appello originale su questo punto era già di per sé talmente generico da essere inammissibile. Di conseguenza, secondo un principio giurisprudenziale costante, non si può ricorrere in Cassazione lamentando che i giudici d’appello non abbiano motivato su un motivo che, fin dall’origine, non avrebbe dovuto essere esaminato per la sua palese inammissibilità. L’eventuale accoglimento del ricorso su questo punto non avrebbe portato alcun beneficio concreto alla ricorrente.

Le Conclusioni: Lezioni Pratiche dalla Sentenza

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica. Un ricorso, specialmente in Cassazione, non è una mera formalità, ma un atto tecnico che deve essere redatto con la massima diligenza.

1. Specificità Obbligatoria: I motivi di impugnazione devono essere specifici, indicando chiaramente le parti della sentenza che si contestano e le ragioni di fatto e di diritto a sostegno della critica. Non basta esprimere un generico dissenso.
2. Evitare la Reiterazione: Ripetere argomenti già respinti senza aggiungere nuovi elementi critici sulla motivazione della sentenza impugnata porta quasi certamente a una dichiarazione di inammissibilità.
3. Conseguenze Economiche: Un ricorso inammissibile non è privo di conseguenze. Comporta la condanna al pagamento delle spese del procedimento, di una sanzione pecuniaria alla Cassa delle ammende e, se presente, alla rifusione delle spese della parte civile. Questo rappresenta un ulteriore e significativo onere economico per il cliente.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
La Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile principalmente perché i motivi presentati erano generici, aspecifici e si limitavano a ripetere le stesse argomentazioni già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza formulare una critica puntuale e specifica contro la motivazione della sentenza impugnata.

Cosa significa che i motivi di un ricorso sono “generici”?
Significa che le ragioni a sostegno dell’impugnazione sono vaghe, non specificano quali parti della sentenza si contestano e perché, oppure si limitano a una critica generale e non argomentata. Secondo la legge (art. 581 c.p.p.), ogni impugnazione deve contenere l’esposizione chiara delle ragioni di fatto e di diritto che la giustificano.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Le conseguenze economiche sono significative. La parte che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali, al versamento di una somma di denaro alla Cassa delle ammende (in questo caso 3.000 euro) e alla rifusione delle spese legali sostenute dalla parte civile nel giudizio (in questo caso 2.000 euro più accessori).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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