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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da un individuo condannato per furto. L’imputato aveva invocato lo stato di necessità, ma i giudici hanno ritenuto il motivo di ricorso del tutto generico e non specifico, confermando la condanna e aggiungendo il pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità dei Motivi

Quando si presenta un ricorso in Cassazione, non è sufficiente lamentare un’ingiustizia. È fondamentale articolare le proprie ragioni in modo chiaro, specifico e pertinente. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito questo principio, dichiarando un ricorso inammissibile perché basato su motivi generici. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere i requisiti formali di un’impugnazione e le conseguenze del non rispettarli.

I Fatti di Causa

La vicenda giudiziaria inizia con una condanna per furto aggravato (ai sensi degli artt. 624 e 625 c.p.) emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte d’Appello. La pena stabilita era di quattro mesi di reclusione e 200 euro di multa.

L’imputato, attraverso il suo difensore, ha deciso di giocare l’ultima carta, presentando ricorso alla Corte di Cassazione. L’unico motivo di doglianza era la violazione di legge: si sosteneva che i giudici di merito avessero erroneamente riconosciuto la sua responsabilità penale, ignorando che l’imputato avesse agito in “stato di necessità”, una causa di giustificazione prevista dall’art. 54 del codice penale.

La Decisione della Corte di Cassazione: Un Ricorso Inammissibile

La Corte Suprema ha stroncato sul nascere le speranze del ricorrente, dichiarando il ricorso manifestamente inammissibile. I giudici hanno stabilito che il motivo addotto non era deducibile in quella sede, ovvero nel giudizio di legittimità, che si occupa della corretta applicazione della legge e non di una nuova valutazione dei fatti.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Stato Giudicato Generico?

La Corte ha spiegato in modo dettagliato le ragioni della sua decisione, fornendo una vera e propria lezione sulla tecnica redazionale dei ricorsi.

Secondo i giudici, la motivazione delle sentenze di primo e secondo grado era completa, logica e giuridicamente ineccepibile nel giustificare sia la responsabilità penale dell’imputato sia l’adeguatezza della pena inflitta.

Il ricorso, al contrario, è stato definito “del tutto generico ed aspecifico”. In altre parole, il difensore non ha:
1. Puntualizzato le ragioni di doglianza: Non ha specificato quali parti della sentenza impugnata fossero errate in fatto e in diritto.
2. Confrontato le argomentazioni: Non si è misurato adeguatamente con le motivazioni espresse dalla Corte d’Appello, limitandosi a riproporre una tesi difensiva già respinta.

Questa mancanza di specificità rende il motivo d’appello inidoneo a superare il vaglio di ammissibilità, come previsto dall’art. 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Un ricorso non può essere un’astratta lamentela, ma deve essere un dialogo critico e puntuale con la decisione che si intende contestare.

Le Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: l’accesso alla giustizia, specialmente nei gradi più alti, è subordinato al rispetto di regole precise. La conseguenza di un ricorso inammissibile non è solo la conferma della condanna, ma anche un aggravio di costi per il ricorrente. In questo caso, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000 euro alla Cassa delle ammende. La decisione serve da monito: un ricorso superficiale non solo è inutile, ma è anche economicamente dannoso.

Per quale motivo il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era del tutto generico e aspecifico. Non puntualizzava le ragioni di critica in fatto e in diritto e non si confrontava adeguatamente con le argomentazioni della sentenza impugnata, risultando così non deducibile in sede di legittimità.

Quale difesa aveva invocato il ricorrente?
Il ricorrente aveva invocato come unico motivo la violazione di legge, sostenendo di aver agito in stato di necessità, una causa di giustificazione prevista dall’articolo 54 del codice penale, e che la sua responsabilità penale era stata erroneamente riconosciuta.

Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato per legge al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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