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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 30839/2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una condanna per furto aggravato. L’impugnazione è stata giudicata troppo generica e non specifica, omettendo di contestare puntualmente le motivazioni della sentenza d’appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di un’ammenda.

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Pubblicato il 8 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza di Motivi Specifici

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale della procedura penale: la presentazione di motivi di impugnazione generici conduce inevitabilmente a una declaratoria di ricorso inammissibile. Questa decisione offre spunti importanti sulla corretta redazione degli atti di ricorso e sulle conseguenze di un’impugnazione formulata in modo non adeguato.

I Fatti del Processo

Il caso trae origine da una condanna per il reato di furto aggravato, emessa in primo grado da un Tribunale locale. La sentenza era stata successivamente confermata dalla Corte d’Appello territoriale. Ritenendo ingiusta la decisione, l’imputato, tramite il suo difensore, decideva di presentare ricorso per cassazione, affidandolo a un unico motivo: l’insufficienza della motivazione della sentenza di secondo grado.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso manifestamente inammissibile. I giudici hanno stabilito che il motivo addotto dal ricorrente non era deducibile in sede di legittimità, in quanto non rispettava i requisiti di specificità richiesti dalla legge. La decisione impugnata, secondo la Corte, presentava una motivazione logica e giuridicamente corretta, sia riguardo al riconoscimento della responsabilità penale dell’imputato sia per quanto concerne la congruità della pena inflitta.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso Generico è un ricorso inammissibile?

Il cuore della decisione risiede nella valutazione del motivo di ricorso come ‘del tutto generico ed aspecifico’. La Corte ha sottolineato che il ricorrente non ha adempiuto all’onere di ‘puntualizzare le ragioni di doglianza in fatto e in diritto’ e di ‘confrontarsi in modo adeguato con le argomentazioni espresse dalla sentenza impugnata’.

In altre parole, non è sufficiente lamentare una generica ‘insufficienza di motivazione’. È necessario, invece, che il ricorso identifichi con precisione i passaggi della sentenza che si ritengono errati, le norme che si assumono violate e le ragioni specifiche per cui la motivazione dei giudici di merito sarebbe illogica o contraddittoria. Il ricorso per cassazione non è un terzo grado di giudizio nel merito, dove si possono rivalutare le prove e i fatti, ma un controllo sulla corretta applicazione della legge. Un motivo generico che mira, implicitamente, a una nuova valutazione dei fatti è destinato a essere dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche e Costi dell’Inammissibilità

La dichiarazione di inammissibilità non è priva di conseguenze. Oltre a rendere definitiva la condanna, comporta per legge la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento. Inoltre, la Corte ha condannato l’imputato al versamento di una somma di euro 3.000,00 in favore della Cassa delle ammende.

Questa pronuncia serve da monito: l’accesso alla Corte di Cassazione è subordinato a requisiti rigorosi. Un’impugnazione deve essere preparata con cura e precisione tecnica, focalizzandosi esclusivamente su vizi di legittimità e non su una generica insoddisfazione per l’esito del processo. La specificità dei motivi non è un mero formalismo, ma l’essenza stessa del giudizio di cassazione.

Cosa succede quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
La sentenza impugnata diventa definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende, che nel caso specifico è stata di 3.000,00 euro.

Perché il ricorso è stato considerato ‘generico ed aspecifico’?
Perché non ha indicato in modo puntuale e preciso le ragioni di critica alla sentenza d’appello, sia in punto di fatto che di diritto. Invece di contestare passaggi specifici, si è limitato a una lamentela generica, senza confrontarsi adeguatamente con le motivazioni dei giudici di merito.

È possibile chiedere alla Corte di Cassazione di riesaminare i fatti di un processo?
No. Sulla base dei principi ribaditi in questa ordinanza, la Corte di Cassazione è un giudice di legittimità, non di merito. Il suo compito è verificare la corretta applicazione delle norme di legge e la coerenza logica della motivazione, non può effettuare una nuova valutazione delle prove o dei fatti già accertati nei gradi precedenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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