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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

Un’automobilista, condannata per guida in stato di ebbrezza, ha presentato ricorso in Cassazione. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile poiché i motivi presentati erano una semplice ripetizione delle argomentazioni già valutate e respinte dalla Corte d’Appello, senza introdurre nuove e specifiche critiche alla sentenza impugnata. La decisione sottolinea l’importanza di formulare motivi di ricorso specifici e non generici.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e la Genericità dei Motivi d’Appello

Presentare un ricorso in Cassazione richiede tecnica e precisione. Non basta essere in disaccordo con una sentenza: è fondamentale articolare motivi specifici che evidenzino un errore di diritto. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile nasca dalla genericità e dalla mera riproposizione di argomenti già discussi, specialmente in un caso di guida in stato di ebbrezza.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha inizio con la condanna di un’automobilista per il reato di guida in stato di ebbrezza, aggravato dall’aver provocato un incidente. In primo grado, il Tribunale aveva emesso una sentenza di condanna. Successivamente, la Corte d’Appello, in parziale riforma, aveva rideterminato la pena, sostituito la revoca della patente con una sospensione di un anno e sei mesi e concesso il beneficio della non menzione nel casellario giudiziale, confermando però nel resto la sentenza di primo grado.

Non soddisfatta della decisione, l’imputata ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a diversi motivi di doglianza.

I Motivi del Ricorso e il ricorso inammissibile

La difesa ha sollevato quattro principali questioni, sperando di ottenere un annullamento della condanna:

1. Violazione del diritto di difesa: Si contestava la validità dell’accertamento tecnico (alcoltest) per presunte violazioni procedurali.
2. Mancanza di prova: Si sosteneva l’illogicità della motivazione della sentenza d’appello, affermando che non vi fosse prova certa che fosse proprio l’imputata alla guida del veicolo al momento dei fatti.
3. Mancata applicazione della particolare tenuità del fatto: Si lamentava che la Corte d’Appello non avesse applicato la causa di non punibilità prevista dall’art. 131-bis c.p.
4. Mancata conversione della pena: Infine, si criticava la decisione di non convertire la pena detentiva in lavori di pubblica utilità.

Tuttavia, l’approccio difensivo si è rivelato controproducente, portando a una dichiarazione di ricorso inammissibile.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha analizzato i motivi del ricorso e li ha giudicati inammissibili perché meramente riproduttivi. In altre parole, la ricorrente si era limitata a ripresentare le stesse identiche censure già avanzate e dettagliatamente esaminate dalla Corte d’Appello, senza muovere una critica specifica e puntuale alle argomentazioni contenute nella sentenza impugnata.

I giudici di legittimità hanno sottolineato che il ricorso per Cassazione non è una terza istanza di giudizio dove si possono riproporre le medesime questioni di fatto. Il suo scopo è verificare la corretta applicazione della legge e la coerenza logica della motivazione della sentenza precedente. Nel caso di specie, la Corte territoriale aveva già fornito risposte adeguate e giuridicamente fondate a tutte le obiezioni ora riproposte. La difesa, invece di contestare la logica o la correttezza giuridica di quelle risposte, le ha semplicemente ignorate, ripetendo le argomentazioni iniziali.

Questa mancanza di uno specifico confronto con la ratio decidendi della sentenza d’appello ha reso il ricorso generico e, di conseguenza, inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La decisione in esame è un monito fondamentale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale dinanzi alla Corte di Cassazione. Per evitare una dichiarazione di ricorso inammissibile, non è sufficiente dissentire dalla conclusione dei giudici di merito. È indispensabile:

1. Analizzare approfonditamente la motivazione della sentenza che si intende impugnare.
2. Individuare specifici errori di diritto o vizi logici manifesti nel ragionamento del giudice.
3. Costruire motivi di ricorso che si confrontino direttamente con le argomentazioni della sentenza, spiegando perché esse sono errate.

In assenza di questa specificità, il ricorso rischia di essere qualificato come una sterile riproposizione di temi già trattati, con la conseguenza non solo della conferma della condanna, ma anche dell’addebito delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria a favore della Cassa delle ammende.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano una mera ripetizione di censure già adeguatamente esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza che la ricorrente articolasse uno specifico confronto critico con le argomentazioni della sentenza impugnata.

Quali erano i principali motivi di contestazione sollevati dalla ricorrente?
La ricorrente contestava la violazione del diritto di difesa riguardo all’accertamento tecnico, la mancanza di prove sulla sua identità come conducente, la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto e la mancata conversione della pena in lavori di pubblica utilità.

Quali sono state le conseguenze economiche della dichiarazione di inammissibilità?
La ricorrente è stata condannata al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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