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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per tentato furto aggravato. La decisione si fonda sulla genericità e indeterminatezza dei motivi di appello, che non specificavano le critiche alla sentenza precedente. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 3 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: l’importanza della specificità dei motivi

Presentare un ricorso in Cassazione richiede non solo una profonda conoscenza del diritto, ma anche un’estrema precisione nella formulazione delle censure. Un’ordinanza recente della Suprema Corte ci ricorda come la genericità dei motivi possa portare a una declaratoria di ricorso inammissibile, con conseguenze economiche significative per il ricorrente. Analizziamo il caso per comprendere i principi applicati.

I Fatti del Processo

La vicenda processuale ha origine da una condanna per il reato di tentato furto in abitazione aggravato. La Corte d’Appello di Milano, in parziale riforma della sentenza di primo grado, aveva rideterminato la pena inflitta all’imputata in due anni di reclusione e 464,00 euro di multa.

Contro questa decisione, la difesa dell’imputata proponeva ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione ai sensi dell’art. 606, comma 1, lett. e) del codice di procedura penale. In sostanza, si contestava la logicità e la coerenza del ragionamento seguito dai giudici d’appello nel confermare la responsabilità penale.

La Decisione della Corte: un Ricorso Inammissibile

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle argomentazioni difensive, ma si è fermata a un livello preliminare, quello dei requisiti di ammissibilità dell’atto di impugnazione.

La Corte ha stabilito che il motivo unico presentato era affetto da “genericità per indeterminatezza”, poiché non rispettava i requisiti prescritti dall’articolo 581 del codice di procedura penale. Questo ha comportato non solo la conferma della condanna, ma anche l’obbligo per la ricorrente di pagare le spese processuali e una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Cassazione

La motivazione della Suprema Corte è chiara e didattica. Il ricorso è stato considerato inammissibile perché, a fronte di una sentenza d’appello la cui motivazione era stata giudicata “logicamente corretta”, la difesa si è limitata a “mere considerazioni teoriche”.

In altre parole, l’atto di ricorso non indicava in modo specifico e puntuale gli elementi della sentenza impugnata che si ritenevano viziati. Non basta affermare genericamente che la motivazione è illogica; è necessario, ai fini dell’ammissibilità, specificare quali passaggi del ragionamento del giudice sono errati, da quali prove emergerebbe tale errore e perché. Il ricorso non permetteva al giudice dell’impugnazione di “individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato”. Mancava, quindi, quella specificità che è un onere imprescindibile per chi impugna una decisione.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: l’atto di impugnazione deve essere un dialogo critico e specifico con la sentenza che si contesta, non una generica lamentela. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, è essenziale che i motivi siano formulati in modo chiaro, dettagliato e autosufficiente, indicando precisamente le parti della motivazione criticate e le ragioni giuridiche o logiche di tale critica. In assenza di questi elementi, il ricorso non supera il vaglio preliminare di ammissibilità, con la conseguenza di rendere definitiva la condanna e di aggiungere un ulteriore onere economico per il ricorrente.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché ritenuto generico e indeterminato. La parte ricorrente si è limitata a formulare considerazioni teoriche senza indicare specificamente gli elementi della sentenza impugnata che intendeva contestare, violando i requisiti di specificità richiesti dall’art. 581, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna della parte ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, in questo caso stabilita in tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

Qual era il reato per cui l’imputata era stata condannata?
L’imputata era stata condannata dalla Corte d’Appello per il reato di tentato furto in abitazione aggravato (ex art. 625 comma 2 cod. pen.), con una pena di due anni di reclusione e 464,00 euro di multa.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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