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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 20944 del 2024, ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per il reato di cui all’art. 4 della L. 110/1975. La Corte ha ritenuto i motivi di ricorso inammissibili perché non si confrontavano con la motivazione della sentenza d’appello, sollevavano questioni nuove non dedotte nel precedente grado di giudizio o erano formulati in modo generico e aspecifico, in particolare riguardo la particolare tenuità del fatto e la sospensione condizionale della pena.

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Pubblicato il 20 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Lezioni dalla Cassazione su Motivi Generici e Aspecifici

La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 20944 del 2024, ha fornito importanti chiarimenti sui requisiti di ammissibilità delle impugnazioni, confermando come un ricorso inammissibile sia la conseguenza inevitabile di motivi generici, aspecifici o non proposti nel corretto grado di giudizio. Questa decisione offre spunti fondamentali per comprendere la rigorosa logica che governa il processo penale e l’importanza di una strategia difensiva precisa e puntuale in ogni sua fase.

Il Caso in Analisi: Un Ricorso Contro una Condanna

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato, condannato in primo grado e in appello per il reato previsto dall’art. 4 della legge n. 110 del 1975. La difesa ha tentato di ribaltare la decisione della Corte di Appello di Potenza basando il proprio ricorso per cassazione su tre motivi principali:
1. La mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.).
2. Il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche.
3. La mancata concessione della sospensione condizionale della pena.

Tuttavia, la Suprema Corte ha respinto in toto il ricorso, dichiarandolo inammissibile per una serie di vizi procedurali e di merito che meritano un’analisi approfondita.

L’Analisi della Corte: Perché il Ricorso è Inammissibile?

La Corte di Cassazione ha esaminato singolarmente ciascun motivo, evidenziando le ragioni specifiche dell’inammissibilità.

Primo Motivo: L’Inapplicabilità dell’Art. 131-bis c.p.

Il primo motivo è stato giudicato inammissibile perché il ricorrente non si è confrontato con la motivazione della Corte d’Appello. I giudici di secondo grado avevano spiegato le ragioni per cui non applicavano il beneficio e questa spiegazione non è stata specificamente contestata. Inoltre, la Cassazione ha ricordato un principio consolidato: il mancato riconoscimento dell’attenuante della lieve entità del fatto, prevista dalla stessa norma incriminatrice, impedisce l’applicazione dell’art. 131-bis c.p., in quanto su tale punto si era già formato il giudicato.

Secondo Motivo: La Tardiva Richiesta delle Attenuanti Generiche

Ancora più netta la decisione sul secondo motivo. La richiesta di concessione delle attenuanti generiche non era mai stata presentata come motivo di appello. La Corte ha ribadito che non è possibile introdurre per la prima volta in sede di legittimità questioni che non sono state oggetto del precedente gravame. Farlo significherebbe chiedere alla Cassazione di annullare una decisione per un difetto di motivazione su un punto che, intenzionalmente, non era stato sottoposto al giudice del merito.

Terzo Motivo e ricorso inammissibile: La Sospensione Condizionale

Anche il terzo motivo, relativo alla sospensione condizionale della pena, è stato dichiarato inammissibile per genericità e aspecificità. La Corte territoriale aveva negato il beneficio evidenziando i “diversi precedenti penali” dell’imputato, che dimostravano una “certa propensione alla condotta criminosa”. Il ricorso, secondo la Cassazione, non ha offerto motivi di contrasto a questa affermazione, limitandosi a una doglianza generica e non pertinente.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni della Suprema Corte si fondano su principi cardine della procedura penale. In primo luogo, il principio di specificità dei motivi di ricorso, che impone alla parte di non limitarsi a una critica generica della sentenza impugnata, ma di confrontarsi analiticamente con le argomentazioni del giudice. In secondo luogo, il principio devolutivo dell’appello, per cui il giudice superiore può decidere solo sulle questioni che gli sono state specificamente sottoposte. Sollevare questioni nuove in Cassazione è una pratica inammissibile. Infine, la Corte ha sottolineato come la presenza di precedenti penali sia un elemento legittimamente valutabile dal giudice di merito per negare la sospensione condizionale, e una tale valutazione, se motivata, non può essere messa in discussione con argomenti vaghi.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza è un monito per ogni difensore. La preparazione di un’impugnazione richiede un’analisi meticolosa della sentenza che si intende contestare. Ogni motivo di ricorso deve essere specifico, pertinente e deve affrontare direttamente le ragioni esposte dal giudice precedente. Omettere un motivo in appello significa precludersi la possibilità di discuterlo in Cassazione. Un ricorso inammissibile non solo porta alla conferma della condanna, ma comporta anche l’addebito delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria, aggravando ulteriormente la posizione dell’imputato. La strategia processuale deve essere definita con cura fin dal primo grado, anticipando tutte le possibili linee difensive da sviluppare nei successivi gradi di giudizio.

Perché un ricorso per cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Un ricorso può essere dichiarato inammissibile se i motivi sono generici e non si confrontano specificamente con le motivazioni della sentenza impugnata, oppure se sollevano questioni che non sono state oggetto del precedente grado di giudizio (appello).

Il mancato riconoscimento della lieve entità del fatto impedisce l’applicazione della particolare tenuità ex art. 131-bis c.p.?
Sì, la Corte ha confermato che il mancato riconoscimento della circostanza attenuante della lieve entità del fatto (prevista dalla norma specifica del reato) preclude la possibilità di ottenere l’esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto ai sensi dell’art. 131-bis del codice penale.

È possibile chiedere per la prima volta in Cassazione l’applicazione di circostanze attenuanti non richieste in appello?
No, non è possibile. La Corte ha ribadito che con il ricorso per cassazione non possono essere dedotte questioni nuove che non abbiano costituito oggetto dei motivi di appello, poiché ciò sottrarrebbe illegittimamente la questione alla cognizione del giudice di merito.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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