LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per falsità ideologica. La decisione si fonda sulla manifesta infondatezza del primo motivo, relativo alle norme processuali emergenziali, e sulla genericità del secondo, che non si confrontava specificamente con le motivazioni della sentenza d’appello. Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Ribadisce il Principio di Specificità

L’ordinanza in esame offre un’importante lezione sulla redazione degli atti di impugnazione nel processo penale. Un ricorso inammissibile non è solo una sconfitta processuale, ma comporta anche conseguenze economiche per l’imputato. La Corte di Cassazione, con questa decisione, ha ribadito la necessità di formulare motivi di ricorso precisi, pertinenti e direttamente collegati alle motivazioni della sentenza che si intende contestare, pena la declaratoria di inammissibilità.

I Fatti del Caso

Un imputato, condannato in primo grado dal Tribunale e in secondo grado dalla Corte d’Appello per il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, ha proposto ricorso per cassazione. L’obiettivo era ottenere l’annullamento della sentenza di condanna. Il ricorso si basava su due distinti motivi, uno di carattere procedurale legato alla normativa emergenziale Covid-19, l’altro relativo a vizi di motivazione sulla responsabilità penale.

I Motivi del Ricorso e la Decisione della Cassazione

La Suprema Corte ha esaminato entrambi i motivi, giungendo a una conclusione netta di inammissibilità per l’intero ricorso.

Il Primo Motivo: La Questione Processuale Covid-19

Il ricorrente lamentava la violazione di norme processuali, sostenendo che il processo d’appello si sarebbe dovuto svolgere secondo modalità differenti a seguito della revoca delle disposizioni emergenziali. La Corte ha ritenuto questo motivo manifestamente infondato, evidenziando due punti cruciali: in primo luogo, la parte non aveva mai richiesto la trattazione orale del processo; in secondo luogo, una serie di interventi normativi (tra cui il D.L. 75/2023 e il D.L. 215/2023) aveva posticipato l’entrata in vigore delle nuove norme sulle impugnazioni al 30 giugno 2024. Pertanto, la procedura seguita dalla Corte d’Appello era pienamente legittima.

Il Secondo Motivo di Ricorso Inammissibile: la Genericità

Il secondo motivo, con cui si contestava la valutazione della responsabilità penale, è stato giudicato aspecifico. Secondo la Cassazione, il ricorrente si è limitato a un approccio critico generico, senza esplicitare il ragionamento specifico su cui si basavano le censure alla decisione d’appello. In pratica, non ha creato una correlazione logica e giuridica tra le sue lamentele e le argomentazioni contenute nella sentenza impugnata, violando così il disposto dell’art. 581 del codice di procedura penale.

Le Motivazioni

La Corte ha fondato la sua decisione sul consolidato orientamento giurisprudenziale, richiamando anche una pronuncia delle Sezioni Unite (n. 8825/2016). Questo principio stabilisce che un ricorso è inammissibile non solo quando è intrinsecamente indeterminato, ma anche quando manca la necessaria correlazione con le ragioni poste a fondamento del provvedimento impugnato. L’atto di impugnazione non può ignorare le motivazioni della decisione che contesta. Nel caso di specie, il ricorrente non si è confrontato con la risposta che la Corte d’Appello aveva già fornito a un analogo motivo di gravame, rendendo la sua doglianza sterile e, di conseguenza, inammissibile.

Conclusioni

La pronuncia conferma che per accedere al giudizio di legittimità è indispensabile un’impugnazione tecnicamente rigorosa. Non è sufficiente esprimere un generico dissenso rispetto alla sentenza di condanna. È necessario, invece, costruire un’argomentazione critica puntuale, che demolisca specificamente i passaggi logico-giuridici della motivazione del giudice precedente. In caso contrario, il risultato sarà una declaratoria di ricorso inammissibile, con condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, che nel caso di specie è stata quantificata in tremila euro.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il primo motivo era manifestamente infondato, mentre il secondo era aspecifico, ovvero generico e non adeguatamente correlato alle motivazioni della sentenza impugnata, come richiesto dalla legge.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘aspecifico’?
Significa che la critica mossa alla sentenza è troppo vaga, non individua con precisione il punto della decisione che si contesta e non espone in modo chiaro le ragioni giuridiche per cui tale punto sarebbe errato. In sostanza, non instaura un vero dialogo critico con la motivazione del giudice.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati