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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile presentato contro una condanna per guida in stato di ebbrezza. I motivi del ricorso sono stati giudicati generici, in quanto si limitavano a riproporre le stesse argomentazioni già respinte dalla Corte d’Appello, senza contestare specificamente le motivazioni della sentenza di secondo grado. Inoltre, è stata confermata la decisione di non concedere le attenuanti generiche, a causa della grave imprudenza e della mancanza di pentimento dimostrate dall’imputata.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione chiarisce i requisiti di specificità

Presentare un ricorso in Cassazione richiede un’attenzione scrupolosa ai requisiti di legge. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un’importante lezione su cosa rende un ricorso inammissibile, specialmente quando i motivi si limitano a ripetere argomentazioni già esaminate e respinte nei gradi di giudizio precedenti. Analizziamo questo caso, relativo a una condanna per guida in stato di ebbrezza, per comprendere i principi affermati dai giudici.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine dalla condanna di una automobilista per il reato previsto dall’articolo 186 del Codice della Strada. La difesa aveva impugnato la sentenza di primo grado, contestando la validità dell’alcoltest e la presunta falsità di una firma sul verbale di accertamento. La Corte d’Appello, tuttavia, aveva respinto tali doglianze e confermato la condanna. Di qui la decisione di presentare ricorso alla Corte di Cassazione, basato essenzialmente su due punti: la riproposizione delle critiche sulla responsabilità penale e la richiesta di concessione delle circostanze attenuanti generiche, negate in appello.

L’Analisi della Corte di Cassazione e il ricorso inammissibile

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in ogni sua parte, ribadendo principi consolidati sia in materia processuale che sostanziale. I giudici hanno sottolineato come il ricorso per cassazione non possa trasformarsi in un terzo grado di giudizio sul merito della vicenda. Il suo scopo è verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione, non rivalutare le prove.

La Genericità dei Motivi come Causa di Inammissibilità

Il cuore della decisione riguarda la specificità dei motivi di ricorso. La Corte ha spiegato che un motivo non è generico solo quando è vago o indeterminato, ma anche quando non si confronta criticamente con la decisione impugnata. Riprodurre le stesse ragioni già discusse e ritenute infondate dal giudice d’appello, senza contestare specificamente il percorso logico-giuridico che ha portato al loro rigetto, rende il ricorso non specifico e, di conseguenza, inammissibile.

Ignorare le argomentazioni della sentenza di secondo grado equivale a presentare un’impugnazione ‘sorda’, incapace di scalfire la decisione. Questo vizio, definito ‘aspecificità’, porta inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità ai sensi dell’art. 591, comma 1, lett. c) del codice di procedura penale.

Il Diniego delle Circostanze Attenuanti Generiche

Anche il motivo relativo al mancato riconoscimento delle attenuanti generiche è stato giudicato manifestamente infondato. La Corte ha ricordato che, a seguito della riforma del 2008, il solo stato di incensuratezza non è più sufficiente per ottenere il beneficio. Il giudice di merito ha il compito di effettuare un giudizio di fatto, valutando tutti gli elementi indicati dall’art. 133 del codice penale.

In questo caso, la Corte d’Appello aveva correttamente evidenziato l’assenza di qualsiasi elemento positivo a favore dell’imputata. Al contrario, erano emersi elementi negativi, come la grave imprudenza della condotta e la totale assenza di ‘resipiscenza’, ovvero di un sincero pentimento. Secondo la Cassazione, anche un solo elemento negativo, se ritenuto prevalente, è sufficiente a giustificare il diniego delle attenuanti. La motivazione della corte territoriale è stata quindi ritenuta logica, congrua e immune da vizi.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte di Cassazione si fondano su un duplice binario. Dal punto di vista processuale, si riafferma il principio secondo cui il ricorso di legittimità deve essere un dialogo critico con la sentenza impugnata, non una sterile riproposizione di argomenti già vagliati. L’impugnazione deve individuare e colpire i vizi specifici della decisione, altrimenti si risolve in un tentativo inammissibile di ottenere una nuova valutazione dei fatti. Dal punto di vista sostanziale, la Corte ribadisce che la concessione delle attenuanti generiche è una valutazione discrezionale del giudice di merito, sindacabile in sede di legittimità solo se manifestamente illogica o contraddittoria. In assenza di elementi positivi e in presenza di condotte che denotano pericolosità e mancanza di pentimento, il diniego del beneficio è ampiamente giustificato.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un monito fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. È essenziale formulare motivi di ricorso specifici, che si confrontino puntualmente con le ragioni della decisione impugnata. Limitarsi a ripetere le argomentazioni dei gradi precedenti è una strategia destinata al fallimento, che comporta non solo la conferma della condanna ma anche l’addebito delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La decisione conferma inoltre la rigorosa interpretazione giurisprudenziale in materia di attenuanti generiche, che non sono un diritto dell’imputato ma un beneficio da concedere solo in presenza di elementi positivi concretamente apprezzabili.

Quando un ricorso per cassazione viene considerato inammissibile per genericità dei motivi?
Un ricorso è considerato inammissibile non solo se i motivi sono vaghi, ma anche se riproducono le medesime ragioni già discusse e respinte dal giudice del gravame, senza confrontarsi criticamente con le argomentazioni della decisione impugnata. L’impugnazione deve essere specifica e non può ignorare le motivazioni della sentenza precedente.

È sufficiente non avere precedenti penali per ottenere le circostanze attenuanti generiche?
No. A seguito della riforma legislativa del 2008, il solo stato di incensuratezza dell’imputato non è più sufficiente per la concessione delle attenuanti generiche. Il giudice deve valutare la presenza di elementi o circostanze di segno positivo e può negare il beneficio anche sulla base di un solo elemento negativo, come la gravità del comportamento o l’assenza di pentimento (resipiscenza).

Cosa succede se un ricorso viene dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Quando un ricorso viene dichiarato inammissibile, la condanna diventa definitiva. Inoltre, a norma dell’articolo 616 del codice di procedura penale, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, come sanzione pecuniaria per aver adito la Corte senza valide ragioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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