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Ricorso inammissibile: quando i motivi sono generici

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per porto di oggetti atti a offendere. La decisione si fonda sulla genericità dei motivi, che non contestavano efficacemente le valutazioni dei giudici di merito sul diniego della particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e delle attenuanti generiche, alla luce dei precedenti penali dell’imputato.

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Pubblicato il 30 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando le Argomentazioni non Bastano

Presentare un ricorso in Cassazione richiede precisione e argomentazioni solide. Un ricorso inammissibile rappresenta una sconfitta procedurale che impedisce alla Corte di esaminare il caso nel merito. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un chiaro esempio di come la genericità e la ripetitività dei motivi portino a questa conclusione, specialmente quando si discutono istituti come la particolare tenuità del fatto e le attenuanti generiche.

I Fatti del Caso

Il caso riguarda un individuo condannato in primo grado e in appello per il reato previsto dall’art. 4 della legge n. 110/75, ovvero il porto di oggetti atti a offendere. La pena inflitta dalla Corte d’Appello di Milano era di sei mesi di arresto e 1.500 euro di ammenda. L’imputato, non soddisfatto della conferma della condanna, ha proposto ricorso per cassazione, affidandosi a diversi motivi per cercare di annullare la sentenza.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha analizzato i motivi del ricorso e li ha ritenuti infondati, dichiarando il ricorso inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende. La decisione sottolinea un principio fondamentale del processo penale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono riproporre le stesse questioni di merito già valutate, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge e sulla logicità della motivazione.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Inammissibile?

L’ordinanza spiega dettagliatamente perché ciascun motivo di ricorso non ha superato il vaglio di ammissibilità. La ragione di fondo è la genericità e l’incapacità di confrontarsi specificamente con le argomentazioni della sentenza impugnata.

### Motivi Generici e Apodittici

La Corte ha osservato che i motivi del ricorso si limitavano a riproporre questioni già ampiamente esaminate e respinte dai giudici di merito. Le argomentazioni dell’imputato erano state giudicate immuni da vizi logici nei gradi precedenti, e il ricorso non faceva altro che contestarle nuovamente nel merito, senza individuare un errore di diritto specifico. Questo rende il ricorso inammissibile.

### Il Diniego della Particolare Tenuità del Fatto (Art. 131-bis c.p.)

Un punto cruciale del ricorso riguardava il mancato riconoscimento della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto. La difesa sosteneva che il reato fosse minore, ma la Cassazione ha evidenziato come questa censura non si confrontasse con gli elementi valorizzati dai giudici di merito. In particolare, gli oggetti atti a offendere erano stati trovati sull’imputato a seguito della denuncia di un tentativo di rapina. Questo contesto fattuale, secondo i giudici, aggravava la situazione e impediva di considerare il fatto come ‘particolarmente tenue’.

### Il Rifiuto delle Attenuanti Generiche

Anche la doglianza sulla mancata concessione delle circostanze attenuanti generiche è stata giudicata generica. Il ricorrente aveva fatto vago riferimento a ‘condizioni di disagio’, senza però contestare la motivazione del giudice di merito, che aveva negato le attenuanti basandosi su elementi concreti: i precedenti penali dell’imputato e l’assenza di altri elementi positivi a suo favore.

Le Conclusioni: Lezioni Pratiche per un Ricorso Efficace

Questa ordinanza ribadisce una lezione fondamentale per la pratica legale: un ricorso per cassazione deve essere mirato, specifico e tecnicamente ineccepibile. Non è sufficiente esprimere disaccordo con la decisione precedente. È necessario demolire la logica giuridica della sentenza impugnata, evidenziando vizi di legittimità o palesi illogicità nella motivazione. Affermazioni generiche, ripetitive o apodittiche (cioè non supportate da argomenti) conducono inevitabilmente a una declaratoria di inammissibilità, con conseguente condanna al pagamento di spese e sanzioni pecuniarie. La difesa deve sempre confrontarsi punto per punto con la motivazione del giudice, non ignorarla.

Perché un ricorso può essere dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando i motivi sono generici, ripetono questioni di merito già decise, non si confrontano specificamente con la motivazione della sentenza impugnata o sono apodittici, ovvero privi di un’argomentazione a supporto.

In quali casi non si applica la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.)?
Non si applica quando, nonostante la natura del reato, il contesto specifico è ritenuto grave. Nel caso di specie, il ritrovamento degli oggetti atti a offendere dopo la denuncia di un tentativo di rapina ha impedito di considerare il fatto di particolare tenuità.

Quali elementi considera il giudice per negare le circostanze attenuanti generiche?
Il giudice può negare le attenuanti generiche basandosi su elementi negativi concreti, come i precedenti penali dell’imputato e l’assenza di elementi positivi (ad esempio, un comportamento processuale collaborativo o un percorso di ravvedimento) che possano giustificare una riduzione della pena.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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