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Ricorso inammissibile: quando è troppo generico

Un automobilista, condannato per guida senza patente, ha presentato ricorso in Cassazione lamentando un difetto di motivazione della sentenza d’appello. La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in quanto assolutamente generico, privo di una critica specifica alle argomentazioni della corte territoriale. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 11 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e l’Onere di Specificità

Presentare un ricorso in Corte di Cassazione richiede rigore e precisione. Un’impugnazione vaga e non sufficientemente argomentata rischia di essere dichiarata ricorso inammissibile, con conseguenze onerose per il ricorrente. Una recente ordinanza della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di questo principio, analizzando un caso relativo al reato di guida senza patente.

I Fatti del Caso

Un soggetto veniva condannato per guida senza patente, reato accertato nell’agosto del 2022. La sua responsabilità penale veniva confermata anche dalla Corte d’Appello. Avverso quest’ultima sentenza, l’imputato, tramite il suo difensore, proponeva ricorso per Cassazione, lamentando un vizio di motivazione. Sostanzialmente, il ricorrente affermava che la sentenza d’appello si fosse limitata a confermare acriticamente la decisione di primo grado, senza un’adeguata valutazione delle specifiche doglianze sollevate e senza provare con certezza la sua responsabilità.

La Decisione della Cassazione: Il Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha rigettato l’impugnazione, dichiarando il ricorso inammissibile. La decisione si fonda su un punto cruciale della procedura penale: la specificità dei motivi di ricorso. Secondo i giudici, non è sufficiente lamentare genericamente un difetto di motivazione; è necessario confrontarsi in modo critico e dettagliato con le argomentazioni della sentenza impugnata.

La Genericità come Causa di Inammissibilità

L’ordinanza sottolinea come il motivo di ricorso fosse “assolutamente generico”. Il ricorrente si era limitato a dolersi dell’incompletezza dell’apparato motivazionale e a richiamare alcune disposizioni di legge, senza però articolare censure sufficientemente dettagliate. La giurisprudenza costante, richiamata anche nel provvedimento, stabilisce che il ricorso per Cassazione deve contenere una “precisa prospettazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto da sottoporre a verifica”. In altre parole, chi ricorre ha l’onere di spiegare esattamente dove e perché la sentenza precedente ha sbagliato, non può limitarsi a una contestazione vaga.

La Risposta della Corte Territoriale alle Doglianze

Contrariamente a quanto sostenuto dal ricorrente, la Suprema Corte ha rilevato che la Corte d’Appello aveva risposto in modo logico e corretto alle specifiche questioni sollevate nell’atto di appello. In particolare, la corte territoriale si era espressa sull’eccessività della pena inflitta e sulla richiesta di riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, dimostrando quindi di non aver confermato la prima sentenza in modo acritico.

Le Motivazioni della Decisione

La motivazione della Corte di Cassazione si basa sul principio fondamentale secondo cui il giudizio di legittimità non è un terzo grado di merito. La Suprema Corte non riesamina i fatti, ma controlla la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione della sentenza impugnata. Un ricorso che non individua vizi specifici, ma si limita a riproporre le stesse questioni di merito già valutate, è destinato all’inammissibilità. La mancanza di un’analisi critica e di un confronto diretto con la decisione appellata rende il ricorso un mero atto di dissenso, privo dei requisiti tecnici necessari per attivare il giudizio di Cassazione.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un insegnamento fondamentale per chiunque intenda impugnare una sentenza penale. È essenziale che l’atto di ricorso sia redatto con la massima specificità, individuando con precisione i vizi della sentenza e argomentando in modo puntuale. La genericità non paga e, anzi, comporta conseguenze negative. Come previsto dall’art. 616 del codice di procedura penale, la dichiarazione di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche di una sanzione pecuniaria a favore della cassa delle ammende, che in questo caso è stata quantificata in tremila euro. Una lezione chiara: la forma, nel diritto, è anche sostanza.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché ritenuto “assolutamente generico”, ovvero privo di un confronto critico con la decisione impugnata e senza censure articolate in termini sufficientemente dettagliati.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e di una sanzione pecuniaria (in questo caso, 3.000 euro) in favore della cassa delle ammende.

Cosa deve contenere un ricorso per Cassazione per essere considerato valido?
Deve contenere la precisa prospettazione delle ragioni di diritto e degli elementi di fatto da sottoporre a verifica, articolando le censure in modo dettagliato e specifico contro le argomentazioni della sentenza impugnata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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