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Ricorso inammissibile: quando è troppo generico?

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile poiché il motivo presentato dall’imputato è stato ritenuto troppo generico. Il ricorrente non ha specificato le ragioni per cui la rideterminazione della pena, operata dalla Corte d’Appello, sarebbe incongrua, portando alla conferma della condanna e al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Onere di Specificità

L’ordinanza n. 11710/2024 della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale del processo penale: la specificità dei motivi di ricorso. Un’impugnazione che non articola in modo chiaro e puntuale le proprie censure rischia di essere archiviata come un ricorso inammissibile, con conseguenze significative per il proponente. Questo caso offre uno spunto prezioso per comprendere quando un motivo di doglianza viene considerato ‘generico’ e perché ciò ne determini il rigetto in via preliminare.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una sentenza della Corte d’Appello, in qualità di giudice di rinvio. Tale corte aveva ricalcolato la pena per un imputato condannato per il grave reato di associazione di tipo mafioso (art. 416-bis c.p.). In questa nuova valutazione, i giudici avevano escluso l’aggravante della recidiva e avevano riconosciuto la prevalenza delle circostanze attenuanti generiche sulle residue aggravanti, rideterminando così la sanzione finale.

Nonostante la pena fosse stata ridotta, l’imputato ha deciso di presentare ricorso per Cassazione. L’unico motivo di impugnazione sollevato riguardava un presunto vizio di motivazione relativo alle conseguenze del giudizio di prevalenza delle attenuanti e alla misura della riduzione applicata.

La Decisione della Corte e le conseguenze di un ricorso inammissibile

La Suprema Corte ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La decisione si fonda su un’unica, ma decisiva, valutazione: la genericità del motivo proposto. Secondo gli Ermellini, il ricorrente si è limitato a lamentare l’incongruità della pena risultante dal nuovo calcolo, senza però fornire argomentazioni specifiche a sostegno della sua tesi. Mancava, in sostanza, una critica puntuale e argomentata al ragionamento seguito dalla Corte d’Appello.

Questa pronuncia sottolinea che, per superare il vaglio di ammissibilità, non è sufficiente manifestare un generico dissenso rispetto alla decisione impugnata. È necessario, invece, che il ricorrente individui con precisione il vizio logico o giuridico che inficia la sentenza e che ne illustri le ragioni in modo chiaro e coerente. Un ricorso inammissibile non viene neanche esaminato nel merito, e la sentenza impugnata diventa definitiva.

Le Motivazioni

La motivazione della Cassazione è lapidaria ma estremamente chiara. Il ricorso è stato considerato ‘generico circa le ragioni dell’incongruità della pena’. Ciò significa che l’atto di impugnazione non ha sviluppato un confronto critico con la motivazione della sentenza della Corte d’Appello. Per contestare efficacemente la quantificazione della pena, il ricorrente avrebbe dovuto spiegare perché il calcolo effettuato dal giudice di merito fosse illogico, irragionevole o in violazione di legge. La semplice affermazione di non essere soddisfatto della riduzione ottenuta non costituisce un motivo valido di ricorso in Cassazione. La Corte, pertanto, non ha potuto fare altro che dichiarare l’inammissibilità dell’impugnazione, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della Cassa delle ammende.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame rappresenta un importante monito per chiunque intenda impugnare un provvedimento giurisdizionale. La redazione di un ricorso, specialmente in Cassazione, richiede un’elevata perizia tecnica e la capacità di formulare censure specifiche, pertinenti e ben argomentate. La genericità è un vizio fatale che preclude ogni possibilità di esame nel merito della questione. Le conseguenze non sono solo la definitività della condanna, ma anche un ulteriore onere economico per il ricorrente, che viene sanzionato per aver attivato inutilmente la macchina della giustizia di legittimità. Questo principio garantisce l’efficienza del sistema e scoraggia impugnazioni puramente dilatorie o pretestuose.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
È stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era generico. Il ricorrente non ha spiegato specificamente le ragioni per cui riteneva incongrua la pena ricalcolata dalla Corte d’Appello.

Qual era il reato per cui l’imputato era stato condannato?
L’imputato era stato condannato per il reato di associazione di tipo mafioso, previsto dall’articolo 416-bis del codice penale.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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