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Ricorso inammissibile: quando è troppo generico

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché le motivazioni presentate erano generiche e prive dei necessari riferimenti di fatto e di diritto. Il caso riguardava un appello contro una condanna per reati legati agli stupefacenti. La Suprema Corte ha confermato la condanna e sanzionato la ricorrente per non aver rispettato i requisiti formali dell’impugnazione, come previsto dal codice di procedura penale.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Ribadisce la Necessità di Motivi Specifici

Nel processo penale, l’atto di impugnazione rappresenta uno strumento fondamentale per la difesa, ma la sua efficacia è subordinata al rispetto di precisi requisiti formali. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha messo nuovamente in luce come la genericità dei motivi di appello conduca inevitabilmente a una declaratoria di ricorso inammissibile. Questo principio, sancito dall’articolo 581 del codice di procedura penale, è cruciale per garantire la funzionalità del sistema giudiziario, evitando ricorsi pretestuosi o non adeguatamente fondati.

I Fatti del Caso

La vicenda processuale ha origine da una condanna emessa dal Tribunale di Napoli nei confronti di un’imputata per reati legati alla normativa sugli stupefacenti (art. 73, d.P.R. 309/1990), unificati dal vincolo della continuazione (art. 81 cpv. c.p.). La Corte di Appello, in parziale riforma della prima sentenza, aveva rideterminato la pena, escludendo l’aumento per la recidiva e tenendo conto delle circostanze attenuanti generiche già riconosciute.

Nonostante questa mitigazione della pena, l’imputata ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: l’erronea interpretazione e applicazione dell’articolo 129 del codice di procedura penale.

L’Appello e la Decisione sul Ricorso Inammissibile

Il fulcro della decisione della Suprema Corte non risiede nel merito della questione sollevata, ma nella sua forma. I giudici di legittimità hanno analizzato l’atto di impugnazione e lo hanno ritenuto del tutto generico. Il ricorso, secondo la Corte, era ‘appalesandosi del tutto privo delle ragioni di diritto e dei dati di fatto che devono sorreggere le richieste’.

In altre parole, l’appellante si è limitata a enunciare una presunta violazione di legge senza argomentarla, senza confrontarsi con le motivazioni della sentenza impugnata e senza fornire gli elementi concreti necessari a sostenere la propria tesi. Questo modo di procedere si scontra direttamente con quanto richiesto dall’art. 581 del codice di procedura penale, che impone la specificità dei motivi di ricorso.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che un ricorso non può limitarsi a una critica astratta e generica della decisione precedente. È necessario che l’appellante individui con precisione i punti della sentenza che intende contestare e sviluppi argomentazioni giuridiche e fattuali pertinenti. Nel caso specifico, la sentenza della Corte di Appello era stata giudicata ‘adeguatamente illustrata’ nelle ragioni a sostegno della dichiarazione di responsabilità.

Il ricorso, al contrario, non è riuscito a scalfire questa architettura motivazionale, presentandosi come un’istanza vuota, incapace di innescare un reale vaglio di legittimità. La conseguenza inevitabile è stata la declaratoria di ricorso inammissibile. Questa decisione comporta non solo l’impossibilità di esaminare il merito della questione, ma anche la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Pronuncia

Questa ordinanza offre un importante monito per tutti gli operatori del diritto. La preparazione di un atto di impugnazione richiede rigore, precisione e un confronto analitico con la sentenza che si intende criticare. Le deduzioni generiche non solo sono inutili ai fini della difesa, ma espongono l’assistito a ulteriori conseguenze economiche. La specificità non è un mero cavillo burocratico, ma un requisito sostanziale che garantisce la serietà del dibattito processuale e l’efficienza della giustizia. Pertanto, ogni ricorso deve essere costruito su solide basi fattuali e giuridiche per evitare di incorrere in una secca declaratoria di ricorso inammissibile.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile perché le motivazioni presentate erano generiche e prive delle specifiche ragioni di diritto e dei dati di fatto necessari per sostenere le richieste, come invece richiesto dall’art. 581 del codice di procedura penale.

Quali sono le conseguenze di una dichiarazione di inammissibilità?
La dichiarazione di inammissibilità comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro (in questo caso, tremila euro) in favore della Cassa delle ammende. Inoltre, la sentenza impugnata diventa definitiva.

Cosa si intende per ‘deduzioni generiche’ in un ricorso?
Per ‘deduzioni generiche’ si intendono argomentazioni vaghe che non si confrontano specificamente con le motivazioni della sentenza impugnata. Un ricorso efficace deve, al contrario, indicare con precisione i punti contestati e spiegare in modo dettagliato perché la decisione del giudice precedente sarebbe errata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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