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Ricorso inammissibile: quando è troppo generico

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per tentato furto aggravato. Il motivo è la genericità e aspecificità delle doglianze, che non contestano validamente le motivazioni della sentenza impugnata, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e il Pericolo dei Motivi Generici

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultima fase del processo penale, ma richiede requisiti di forma e sostanza molto stringenti. Quando un ricorso non è adeguatamente formulato, il rischio è una dichiarazione di ricorso inammissibile, che preclude l’esame nel merito e comporta conseguenze economiche per il ricorrente. Una recente ordinanza della Suprema Corte offre un chiaro esempio di questa dinamica, sottolineando l’importanza di formulare motivi di ricorso specifici e pertinenti.

Il Percorso Giudiziario: Dal Tentato Furto alla Cassazione

Il caso ha origine da una condanna per tentato furto aggravato, emessa dal Tribunale e successivamente confermata dalla Corte d’Appello. Nello specifico, l’imputato era stato condannato alla pena di quattro mesi di reclusione e 100 euro di multa. Non accettando la decisione di secondo grado, l’imputato, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per cassazione, basando la sua difesa su un unico motivo: la violazione dell’articolo 129 del codice di procedura penale, sostenendo che avrebbe dovuto essere prosciolto.

La Valutazione della Suprema Corte: Un Ricorso Inammissibile

La Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione non entra nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si ferma a un livello precedente, quello della validità formale e sostanziale dell’impugnazione. La Corte ha stabilito che il motivo addotto non era deducibile in quella sede di legittimità, bloccando di fatto ogni ulteriore discussione.

Le Motivazioni della Decisione

Il Collegio ha spiegato in modo chiaro perché il ricorso non poteva essere accolto. Le ragioni principali possono essere riassunte nei seguenti punti:

1. Motivazione Logica dei Giudici di Merito: La Corte ha ritenuto che le sentenze di primo e secondo grado fossero ben motivate, sia in fatto che in diritto. Le argomentazioni dei giudici precedenti erano state considerate immuni da vizi logico-giuridici, giustificando pienamente il riconoscimento della responsabilità penale dell’imputato e la congruità della pena.
2. Genericità e Aspecificità del Ricorso: Il motivo presentato dal ricorrente è stato giudicato “manifestamente inammissibile” ai sensi dell’art. 591, comma 1, lettera c), del codice di procedura penale. Era “del tutto generico ed aspecifico”, poiché non specificava in modo puntuale le ragioni di critica in fatto e in diritto. In sostanza, il ricorso non si confrontava adeguatamente con le argomentazioni contenute nella sentenza impugnata, limitandosi a una richiesta generica di proscioglimento.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La conseguenza diretta della dichiarazione di inammissibilità è stata la condanna del ricorrente a sostenere due tipi di costi. In primo luogo, il pagamento delle spese processuali del giudizio di cassazione. In secondo luogo, il versamento di una somma di 3.000,00 euro in favore della Cassa delle ammende. La Corte ha specificato che non sussistevano ragioni per esonerare il ricorrente da tale condanna, citando un precedente della Corte Costituzionale (sent. n. 186/2000).

Questo caso serve da monito: un ricorso per cassazione non può essere una semplice riproposizione delle proprie tesi difensive, ma deve consistere in una critica puntuale e giuridicamente fondata della sentenza di appello. La mancanza di specificità trasforma l’impugnazione in un atto inefficace, destinato a essere dichiarato un ricorso inammissibile, con aggravio di spese per l’imputato.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile senza essere esaminato nel merito?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché il motivo presentato era considerato dalla Corte di Cassazione del tutto generico e aspecifico. Non puntualizzava le ragioni della doglianza e non si confrontava in modo adeguato con le argomentazioni della sentenza impugnata, violando i requisiti dell’art. 591, comma 1, lett. c), cod. proc. pen.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta per legge la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma in favore della Cassa delle ammende. In questo caso, la somma è stata fissata in 3.000,00 euro.

Cosa significa che un motivo di ricorso non è deducibile in sede di legittimità?
Significa che il motivo sollevato non riguarda una violazione di legge o un vizio logico della motivazione, che sono gli unici aspetti che la Corte di Cassazione può valutare. Presentare un motivo che chiede una nuova valutazione dei fatti, già compiuta dai giudici di merito, è considerato non deducibile in sede di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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