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Ricorso inammissibile: quando è troppo generico?

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile perché formulato in modo eccessivamente generico. L’imputato, condannato per resistenza a pubblico ufficiale, non ha specificato le ragioni di diritto o i dati di fatto a sostegno della sua impugnazione, portando alla condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 9 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sottolinea l’Importanza della Specificità

Presentare un ricorso in Cassazione richiede rigore e precisione. Una recente ordinanza della Suprema Corte ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta della genericità dei motivi presentati. Analizziamo questa decisione per comprendere perché la specificità non è un mero formalismo, ma un requisito essenziale per accedere al giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da una condanna emessa dalla Corte d’Appello di Napoli nei confronti di un individuo per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, previsto e punito dall’art. 337 del codice penale. L’imputato, ritenendo ingiusta la sentenza, ha deciso di proporre ricorso per Cassazione, affidando alla Suprema Corte il compito di riesaminare la legittimità della decisione di secondo grado.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con un’ordinanza sintetica ma incisiva, la settima sezione penale della Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso proposto totalmente inammissibile. Di conseguenza, la Corte non è entrata nel merito della questione, confermando di fatto la condanna della Corte d’Appello. Oltre alla declaratoria di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché un Ricorso è Inammissibile per Genericità?

Il cuore della decisione risiede nella motivazione addotta dai giudici di legittimità. La Corte ha ritenuto che il motivo dedotto nel ricorso, con cui si censurava la motivazione della sentenza impugnata, fosse stato formulato in modo del tutto generico. In altre parole, il ricorrente si è limitato a criticare la decisione della Corte d’Appello senza però indicare:

* Le ragioni di diritto: quali principi o norme di legge sarebbero state violate.
* I dati di fatto: quali elementi concreti e specifici del processo sarebbero stati trascurati o mal interpretati dai giudici di merito.

Un ricorso per Cassazione, per sua natura, non può essere una semplice riproposizione delle proprie tesi difensive, né una critica vaga alla sentenza. Esso deve individuare con precisione chirurgica i vizi logici o giuridici che inficiano la decisione impugnata, dimostrando come questi abbiano influito sul giudizio finale. La mancanza di questa specificità rende il motivo astratto e, di conseguenza, il ricorso inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Decisione

Questa ordinanza funge da importante monito per tutti gli operatori del diritto. La preparazione di un ricorso per Cassazione è un’attività che non ammette approssimazioni. Un’impugnazione generica non solo è destinata al fallimento, ma comporta anche conseguenze economiche significative per l’assistito, come la condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria. La specificità dei motivi non è un orpello retorico, ma il presupposto essenziale per poter ottenere una revisione della propria posizione processuale davanti alla Suprema Corte. È quindi fondamentale che la difesa articoli le proprie censure in modo chiaro, dettagliato e ancorato a precisi riferimenti normativi e fattuali.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile perché il motivo di impugnazione era formulato in modo completamente generico, non specificando le ragioni di diritto o i dati di fatto su cui si fondava la critica alla sentenza precedente.

Qual era il reato per cui il ricorrente era stato condannato?
Il ricorrente era stato condannato in appello per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, previsto dall’articolo 337 del codice penale.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della decisione della Cassazione?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità del ricorso, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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