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Ricorso inammissibile: quando è solo una ripetizione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché i motivi presentati erano una mera riproduzione di censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. Il caso riguardava un imputato che aveva venduto un’automobile pignorata. La Suprema Corte ha confermato la decisione di merito, condannando il ricorrente al pagamento delle spese processuali e di un’ammenda.

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Pubblicato il 30 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Motivi Ripetitivi

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa essere definito tale quando si limita a riproporre le stesse argomentazioni già valutate e respinte nei precedenti gradi di giudizio. La Corte di Cassazione, con la sua decisione, ribadisce un principio fondamentale della procedura penale: il ricorso per cassazione non è una terza istanza di merito, ma un controllo di legittimità sulla corretta applicazione della legge.

I Fatti del Caso: La Vendita dell’Auto Pignorata

Il caso trae origine da una vicenda tanto semplice quanto grave. Un soggetto, dopo aver subito il pignoramento della propria automobile, decideva di venderla a un terzo. Successivamente, nel corso del procedimento civile di esecuzione, ometteva di dichiarare che il bene non era più in suo possesso, depotenziando di fatto l’azione del creditore.
Condannato nei primi due gradi di giudizio, l’imputato proponeva ricorso in Cassazione, affidandosi a tre motivi principali: un presunto legittimo impedimento a partecipare a un’udienza per motivi di salute, la contestazione dell’elemento soggettivo del reato (ovvero la volontà di commetterlo) e la mancata concessione delle attenuanti generiche.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile in toto. Questa decisione comporta non solo la conferma definitiva della condanna, ma anche l’obbligo per il ricorrente di pagare le spese processuali e una sanzione pecuniaria di tremila euro a favore della Cassa delle ammende. La Corte ha inoltre sottolineato che, avendo la parte civile partecipato attivamente al giudizio di legittimità insistendo per l’inammissibilità, sussistono i presupposti per la condanna del ricorrente anche al pagamento delle spese in favore di quest’ultima.

Le Motivazioni del Ricorso Inammissibile

La Corte ha smontato punto per punto i motivi del ricorso, evidenziandone la totale infondatezza e la natura puramente ripetitiva.

La Ripetitività delle Censure

Il fulcro della decisione risiede nel constatare che tutti i motivi di ricorso non erano altro che una riproposizione di argomenti già adeguatamente confutati dalla Corte d’Appello. La Cassazione ha ricordato che non è suo compito riesaminare i fatti, ma solo verificare la correttezza logico-giuridica della motivazione della sentenza impugnata. In assenza di nuove e specifiche critiche a tale motivazione, il ricorso perde la sua funzione e diventa inammissibile.

L’Insussistenza del Legittimo Impedimento

Relativamente alla richiesta di rinvio dell’udienza, i giudici hanno osservato che il certificato medico presentato non descriveva un ‘impedimento assoluto’. La prognosi di soli tre giorni per una condizione di salute definita ‘guaribile’ è stata ritenuta incompatibile con l’impossibilità assoluta di presenziare, requisito necessario per ottenere un rinvio.

La Conferma dell’Elemento Soggettivo e delle Attenuanti

Anche sull’elemento soggettivo, la Corte ha ritenuto logica la conclusione dei giudici di merito. La condotta dell’imputato – vendere un bene pignorato e tacere la circostanza nel procedimento esecutivo – è stata considerata una prova inequivocabile della sua volontà di sottrarre il bene alla garanzia del creditore. Infine, la mancata concessione delle attenuanti generiche è stata giustificata dall’assenza di elementi positivi portati dalla difesa, a fronte di una condotta processuale ed extraprocessuale complessivamente negativa.

Conclusioni: L’Importanza della Specificità dei Motivi

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta di una strategia difensiva che non si confronta criticamente con le ragioni della decisione impugnata, ma si limita a riproporre le stesse doglianze. Per avere una possibilità di successo, è indispensabile che i motivi di ricorso siano specifici, pertinenti e capaci di evidenziare un vizio di legittimità (violazione di legge o vizio di motivazione) e non un semplice dissenso sull’interpretazione dei fatti data dai giudici di merito.

Quando un ricorso in Cassazione può essere dichiarato inammissibile?
Quando i motivi proposti sono una mera riproduzione di censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza introdurre nuove argomentazioni critiche sulla decisione impugnata.

Un certificato medico è sempre sufficiente a giustificare il rinvio di un’udienza?
No. Secondo la Corte, un certificato medico che attesta una condizione di salute guaribile in un breve periodo (in questo caso, tre giorni) non costituisce un ‘impedimento assoluto’ che obbliga il giudice a rinviare l’udienza.

Cosa comporta la dichiarazione di inammissibilità di un ricorso penale?
Comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese del procedimento e al versamento di una somma di denaro, determinata dal giudice, a favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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