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Ricorso inammissibile: quando è solo una ripetizione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per furto. Il motivo è che l’imputato ha riproposto le stesse argomentazioni sulla recidiva, già respinte dalla Corte d’Appello, senza introdurre nuovi elementi di critica. Di conseguenza, l’imputato è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Sconfirma l’Appello Ripetitivo

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come la Corte di Cassazione gestisce un ricorso inammissibile, specialmente quando questo si limita a riproporre argomenti già vagliati nei precedenti gradi di giudizio. In questo caso, un imputato condannato per furto si è visto respingere il ricorso proprio perché ritenuto meramente riproduttivo, con conseguente condanna al pagamento delle spese e di una sanzione.

I Fatti del Caso: Condanna per Furto e Appello

Un soggetto veniva condannato in primo grado e successivamente in appello per il reato di furto aggravato, per aver sottratto beni presenti in uffici pubblici e destinati a un pubblico servizio, secondo quanto previsto dagli articoli 624 e 625 del Codice Penale. La Corte d’Appello di Napoli, con sentenza del 28 aprile 2023, confermava in toto la decisione del primo giudice. Non accettando la condanna, l’imputato decideva di presentare ricorso per Cassazione.

Il Ricorso in Cassazione e il Principio del Ricorso Inammissibile

L’unico motivo presentato dall’imputato alla Suprema Corte riguardava la contestazione della sussistenza della recidiva, un’aggravante che incide sulla determinazione della pena. Tuttavia, i giudici di legittimità hanno subito rilevato una criticità fondamentale nel modo in cui il ricorso era stato formulato.

La Mera Riproduzione dei Motivi

Il cuore della decisione della Cassazione risiede nell’aver qualificato il motivo di ricorso come ‘meramente riproduttivo’. Ciò significa che l’appellante non ha introdotto nuovi profili di critica o argomenti giuridici innovativi rispetto a quelli già presentati e respinti dalla Corte d’Appello. In pratica, ha semplicemente ripetuto le stesse lamentele, che il giudice del merito aveva già analizzato e motivatamente disatteso, come evidenziato a pagina 5 della sentenza impugnata.

La Decisione della Corte di Cassazione

Di fronte a un ricorso con queste caratteristiche, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che applicare un principio consolidato della procedura penale, dichiarando l’inammissibilità dell’atto.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è stata netta e concisa. I giudici hanno rilevato che il ricorso non superava il vaglio di ammissibilità perché si limitava a una sterile riproposizione di censure già esaminate. La funzione della Corte di Cassazione non è quella di riesaminare il merito dei fatti una terza volta, ma di verificare la corretta applicazione della legge e la logicità della motivazione delle sentenze precedenti. Un ricorso che non solleva vizi di legittimità specifici e nuovi, ma si limita a criticare nuovamente una valutazione già compiuta, è destinato a essere dichiarato inammissibile.

Le Conclusioni

Le conseguenze pratiche di questa decisione sono state duplici e gravose per il ricorrente. In primo luogo, la dichiarazione di inammissibilità ha reso definitiva la condanna inflitta dalla Corte d’Appello. In secondo luogo, ai sensi della legge, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di 3.000,00 Euro a favore della Cassa delle ammende. Questa sanzione pecuniaria serve a scoraggiare la presentazione di ricorsi palesemente infondati o dilatori, che sovraccaricano inutilmente il sistema giudiziario.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un ricorso è dichiarato inammissibile quando si limita a riproporre gli stessi motivi di censura già esaminati e motivatamente respinti dal giudice del grado precedente, senza offrire nuovi e specifici argomenti giuridici.

Cosa succede se un ricorso viene dichiarato inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese del processo e al versamento di una somma di denaro a favore della Cassa delle ammende, come sanzione per aver adito la Corte con un’impugnazione non ammissibile.

Qual era il motivo specifico del ricorso in questo caso?
L’unico motivo del ricorso contestava la sussistenza della recidiva, un’argomentazione che la Corte di Cassazione ha ritenuto essere una semplice e identica ripetizione di quanto già discusso e deciso in appello.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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