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Ricorso inammissibile: quando è solo una ripetizione

Un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza presenta ricorso in Cassazione. Il suo ricorso viene dichiarato inammissibile perché i motivi presentati erano una mera ripetizione di quelli già respinti in appello, senza una critica argomentata alla sentenza impugnata. La Corte ha sottolineato che un ricorso inammissibile non può limitarsi a riproporre le stesse doglianze, confermando la condanna e le sanzioni accessorie.

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Pubblicato il 5 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Spiega Perché un Appello “Copia-Incolla” è Destinato a Fallire

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultimo grado di giudizio per contestare una condanna, ma non è una semplice ripetizione del processo d’appello. Una recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce un principio fondamentale: un ricorso inammissibile è quello che si limita a riproporre le stesse argomentazioni già respinte, senza una critica specifica e puntuale alla sentenza impugnata. Analizziamo questo caso emblematico per capire le regole del gioco processuale.

I Fatti del Caso: Dalla Condanna per Guida in Stato di Ebbrezza al Ricorso in Cassazione

La vicenda ha origine con la condanna di un automobilista da parte del Tribunale per il reato di guida in stato di ebbrezza, previsto dall’art. 186 del Codice della Strada. La pena inflitta era di quattro mesi di arresto e 1.000 euro di ammenda, oltre alla sanzione accessoria della sospensione della patente per un anno.

L’imputato ha presentato appello e la Corte d’Appello, pur riformando parzialmente la sentenza di primo grado revocando la confisca del veicolo, ha confermato nel resto la condanna. Non soddisfatto della decisione, l’automobilista, tramite il suo difensore, ha proposto ricorso per Cassazione, basandolo su quattro distinti motivi.

I Motivi del Ricorso dell’Imputato

La difesa ha sollevato diverse questioni, tra cui:

1. Vizi procedurali: Mancato avvertimento scritto della facoltà di farsi assistere da un difensore, ritenendo insufficiente quello orale.
2. Affidabilità della prova: Contestazione sulla mancata revisione periodica dell’etilometro.
3. Sanzione accessoria: Violazione di legge per la conferma della sospensione della patente per un anno.
4. Mancata applicazione di benefici: Omessa applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e mancata conversione della pena in lavori di pubblica utilità.

Le Motivazioni della Cassazione: Perché il Ricorso è Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile, fornendo una motivazione chiara che funge da monito per la prassi forense. I giudici hanno spiegato che la funzione tipica di un’impugnazione è quella di svolgere una critica argomentata avverso il provvedimento che si contesta. Non è sufficiente, quindi, ripresentare le medesime considerazioni già espresse e vagliate nel precedente grado di giudizio.

La Corte ha osservato che tre dei quattro motivi di ricorso (il primo, il secondo e il quarto) erano una mera reiterazione delle doglianze già sollevate in appello. L’imputato non si era confrontato con la motivazione della Corte territoriale, che aveva già ampiamente spiegato le ragioni del rigetto di tali censure. Un ricorso così formulato, che non attacca specificamente la logica della decisione impugnata, viene meno alla sua funzione essenziale e si destina inevitabilmente all’inammissibilità.

Per quanto riguarda la durata della sospensione della patente, la Corte ha definito la censura manifestamente infondata. La determinazione della sanzione accessoria rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, che in questo caso aveva agito nel pieno rispetto dei limiti edittali previsti dalla norma. Pertanto, non sussisteva alcuna violazione di legge.

Le Conclusioni: L’Importanza di un Ricorso Specifico e Argomentato

Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale della procedura penale: il ricorso per cassazione non è una terza istanza di merito. La sua funzione è quella di controllo sulla corretta applicazione della legge (controllo di legittimità), non di una nuova valutazione dei fatti. Per essere ammissibile, un ricorso deve contenere motivi specifici che indichino le ragioni di diritto e gli elementi di fatto a sostegno della richiesta, confrontandosi puntualmente con le argomentazioni della sentenza che si intende impugnare. Un atto che si limita a riproporre le stesse lamentele, senza una critica mirata, è considerato un ricorso inammissibile, con la conseguenza della condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Quando un ricorso in Cassazione viene considerato inammissibile?
Un ricorso è dichiarato inammissibile quando, tra le altre cause, si limita a riproporre gli stessi motivi già presentati e respinti in appello, senza confrontarsi criticamente e in modo specifico con le argomentazioni della sentenza che si sta impugnando.

È sufficiente ripetere i motivi dell’appello per presentare un ricorso valido in Cassazione?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la funzione dell’impugnazione è quella di una critica argomentata al provvedimento. La semplice riproduzione dei motivi d’appello, senza una nuova e specifica critica alla decisione di secondo grado, rende il ricorso inammissibile.

La durata della sospensione della patente può essere contestata in Cassazione?
Generalmente no, se il giudice di merito ha stabilito la durata nel rispetto dei limiti minimi e massimi previsti dalla legge. Si tratta di una decisione discrezionale che non è soggetta al sindacato di legittimità della Cassazione, a meno che la motivazione sia palesemente illogica o del tutto assente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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