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Ricorso inammissibile: quando è solo una ripetizione

La Corte di Cassazione dichiara inammissibile il ricorso di un imputato condannato per resistenza a pubblico ufficiale. Il ricorso è stato respinto perché i motivi presentati erano una mera riproduzione di argomenti già esaminati e correttamente respinti dalla Corte d’Appello, configurandosi come un tentativo di rivalutazione dei fatti non consentito in sede di legittimità. La Corte ha confermato la correttezza della qualificazione del reato e delle decisioni sulla pena, sottolineando come la resistenza aggressiva durante un controllo integrasse pienamente il delitto contestato.

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Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile per Resistenza: Quando l’Appello è solo una Copia

L’ordinanza in esame della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come un ricorso inammissibile possa derivare dalla semplice riproposizione di argomentazioni già valutate nei precedenti gradi di giudizio. In questo caso, un giovane condannato per resistenza a pubblico ufficiale ha visto il suo ricorso respinto perché i motivi non introducevano nuovi profili di diritto, ma cercavano un’ulteriore, e non consentita, valutazione dei fatti. Analizziamo la vicenda e le ragioni della Suprema Corte.

I Fatti del Caso

La vicenda giudiziaria ha origine da un controllo di polizia. Un giovane, fermato mentre era in possesso di un ciclomotore di sospetta provenienza furtiva, reagiva con minacce e resistenza fisica nei confronti degli agenti. L’aggressività manifestata era tale da rendere necessario l’intervento di altri militari per placare la situazione. A seguito di questi eventi, l’uomo veniva processato e condannato in primo grado e in appello per il reato di resistenza a pubblico ufficiale, previsto dall’articolo 337 del codice penale.

I Motivi del Ricorso e la Pronuncia di Inammissibilità

L’imputato decideva di presentare ricorso per Cassazione, basando la sua difesa su diversi punti:

* Errata qualificazione giuridica: Sosteneva che i fatti non integrassero il reato di resistenza.
* Quantificazione della pena: Contestava la pena inflitta, seppur fissata al minimo edittale.
* Mancata applicazione di benefici: Lamentava il diniego della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.) e il giudizio di bilanciamento delle circostanze, che aveva visto prevalere la recidiva sulle attenuanti generiche.

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha dichiarato il ricorso inammissibile. La ragione fondamentale risiede nel fatto che le censure presentate non erano altro che una pedissequa ripetizione di quelle già adeguatamente esaminate e respinte con argomentazioni corrette dalla Corte d’Appello. Il ricorso si trasformava così in un tentativo di ottenere un terzo giudizio di merito, funzione che non spetta alla Corte di Cassazione, la quale è giudice di legittimità e non dei fatti.

Le Motivazioni della Cassazione sul Ricorso Inammissibile

La Suprema Corte ha smontato punto per punto i motivi del ricorso, confermando la logicità e la correttezza della sentenza impugnata. In primo luogo, ha ribadito che la condotta dell’imputato, caratterizzata da minacce e resistenza attiva, integrava pacificamente il reato contestato sia sotto il profilo oggettivo che soggettivo. Non vi era spazio per una diversa qualificazione giuridica.

In secondo luogo, le critiche sulla quantificazione della pena e sul diniego dei benefici sono state giudicate aspecifiche e reiterative. La Corte ha sottolineato che la valutazione delle circostanze attenuanti e aggravanti è un giudizio discrezionale del giudice di merito, che sfugge al sindacato di legittimità se, come in questo caso, è supportato da una motivazione sufficiente e non illogica. La Corte d’Appello aveva infatti valorizzato un elemento cruciale: il reato era stato commesso mentre l’imputato era già sottoposto a una misura alternativa alla detenzione in carcere, un fatto che giustificava ampiamente il giudizio di prevalenza della recidiva.

Conclusioni: L’Importanza di Motivi Nuovi e Specifici

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso in Cassazione non è un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti. Per superare il vaglio di ammissibilità, è necessario formulare censure che attengano a violazioni di legge o a vizi logici manifesti della motivazione, presentando profili di critica nuovi e specifici. La mera riproposizione di doglianze già respinte, senza evidenziare un errore di diritto del giudice precedente, conduce inevitabilmente a una declaratoria di ricorso inammissibile, con la conseguente condanna al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Secondo questa ordinanza, un ricorso è inammissibile quando si fonda su motivi non consentiti dalla legge, come la richiesta di una nuova valutazione dei fatti, o quando si limita a riproporre le stesse censure già adeguatamente esaminate e respinte dal giudice del merito.

Perché la condotta dell’imputato è stata qualificata come resistenza a pubblico ufficiale?
La condotta è stata qualificata come tale perché la minaccia e la successiva resistenza fisica opposte dall’imputato agli agenti durante un controllo, con un’aggressività tale da richiedere l’intervento di altri militari, integrano pacificamente gli elementi oggettivi e soggettivi del reato previsto dall’art. 337 del codice penale.

Per quale motivo non sono state concesse le attenuanti generiche con prevalenza sulla recidiva?
La Corte ha ritenuto corretta la decisione del giudice di merito di non concedere la prevalenza delle attenuanti generiche, in quanto la valutazione era sorretta da una motivazione sufficiente: il reato era stato commesso mentre l’imputato si trovava già in regime di misura alternativa alla detenzione, circostanza che ha giustificato un giudizio di maggiore severità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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