LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Ricorso inammissibile: quando è solo una ripetizione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile presentato da un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza con incidente. Il ricorso è stato respinto perché si limitava a ripetere le stesse argomentazioni già esaminate e rigettate dalla Corte d’Appello, senza confrontarsi criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata e tentando di ottenere una nuova valutazione dei fatti, compito che non spetta alla Suprema Corte.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Sancisce lo Stop ai Motivi Ripetitivi

Un ricorso inammissibile rappresenta una barriera procedurale che impedisce alla Corte di Cassazione di entrare nel merito di una questione. Questo principio è stato riaffermato in una recente ordinanza, con cui la Suprema Corte ha respinto l’appello di un automobilista condannato per guida in stato di ebbrezza, poiché i motivi del ricorso erano una mera riproposizione di doglianze già valutate e respinte in secondo grado.

Il Caso: Dalla Condanna per Guida in Stato di Ebbrezza al Ricorso

La vicenda giudiziaria ha origine con la condanna di un automobilista da parte del Tribunale. L’imputato era stato ritenuto colpevole del reato previsto dall’art. 186 del Codice della Strada per aver guidato di notte un’autovettura in stato di ebbrezza alcolica, causando anche un incidente stradale. La pena inflitta era di un anno di arresto e 4.000,00 euro di ammenda.

La decisione era stata integralmente confermata dalla Corte d’Appello. Nonostante la doppia condanna, l’imputato, tramite il suo difensore, decideva di presentare ricorso per cassazione.

Analisi del Ricorso Inammissibile e dei suoi Motivi

Il ricorrente basava la sua difesa su una presunta ‘manifesta illogicità della motivazione’ e sulla violazione di norme processuali. In particolare, contestava le modalità con cui erano stati effettuati gli accertamenti sullo stato di ebbrezza, sostenendo la nullità delle prove raccolte (prelievi di urine e sangue) perché, a suo dire, non gli era stata garantita la necessaria assistenza difensiva.

L’argomento centrale era che gli avvisi di legge non fossero stati forniti correttamente, invalidando così gli esiti degli esami. Tuttavia, questa linea difensiva era già stata presentata e respinta dalla Corte d’Appello.

La Decisione della Corte: Perché il Ricorso è Stato Giudicato Inammissibile

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile con una motivazione netta e basata su un principio consolidato in giurisprudenza. I giudici hanno sottolineato che il ricorso non faceva altro che riprodurre e reiterare gli stessi motivi già proposti in appello.

Il ricorrente, secondo la Corte, non si era confrontato criticamente con le argomentazioni della sentenza di secondo grado, ma si era limitato a lamentare genericamente una carenza o illogicità della motivazione. Questo approccio trasforma impropriamente la Corte di Cassazione in un terzo grado di giudizio sul fatto, ruolo che non le compete.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha ribadito che il giudizio di legittimità non può essere una sede per una nuova valutazione degli elementi di fatto. La sentenza d’appello aveva già chiarito, in modo logico e coerente, che l’imputato era stato debitamente informato della facoltà di farsi assistere da un difensore e aveva persino sottoscritto il verbale degli accertamenti urgenti, senza mai manifestare dissenso. Di fronte a questa motivazione, il ricorso si è limitato a invocare una rilettura dei fatti, attività preclusa in sede di Cassazione.

Citando precedenti sentenze, la Corte ha ricordato che è inammissibile il ricorso che ‘riproduce e reitera gli stessi motivi prospettati con l’atto di appello e motivatamente respinti in secondo grado, senza confrontarsi criticamente con gli argomenti utilizzati nel provvedimento impugnato’. Poiché il ricorso era palesemente inammissibile e non sussisteva assenza di colpa da parte del ricorrente, è seguita la condanna al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Conclusioni: Lezioni Pratiche per la Difesa

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica: un ricorso per cassazione, per avere speranze di essere accolto, deve concentrarsi su precise violazioni di legge o su vizi logici manifesti della motivazione che non siano già stati adeguatamente trattati nei gradi precedenti. Non è sufficiente riproporre le medesime argomentazioni. È necessario, invece, ‘smontare’ il ragionamento del giudice d’appello, evidenziandone le fallacie giuridiche e logiche. In assenza di questo confronto critico, il rischio che il ricorso inammissibile venga dichiarato è estremamente elevato, con conseguente condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando, tra le altre ragioni, si limita a riproporre gli stessi motivi già presentati e respinti in appello, senza un confronto critico con la motivazione della sentenza impugnata. È inammissibile anche quando chiede una nuova valutazione dei fatti, compito che non spetta alla Corte di Cassazione.

È possibile contestare in Cassazione le modalità di un test alcolemico?
Sì, ma solo per denunciare una violazione di legge o un vizio di motivazione, non per chiedere una semplice rilettura dei fatti. Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che la contestazione fosse un tentativo di rivalutare i fatti, dato che i giudici di merito avevano già accertato che l’imputato era stato correttamente informato dei suoi diritti.

Quali sono le conseguenze di una declaratoria di inammissibilità?
La dichiarazione di inammissibilità comporta che la sentenza impugnata diventi definitiva. Inoltre, il ricorrente viene condannato al pagamento delle spese processuali e, come in questo caso, al versamento di una somma di denaro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati