Ricorso Inammissibile: La Cassazione e la Ripetizione dei Motivi
L’esito di un processo penale non è sempre definitivo dopo la sentenza di appello. Esiste la possibilità di rivolgersi alla Corte di Cassazione, ma questa via non è sempre percorribile. Una recente ordinanza ci offre un chiaro esempio di quando un ricorso inammissibile viene rigettato, sottolineando un principio fondamentale: l’impugnazione deve essere una critica costruttiva e specifica, non una semplice replica di argomenti già sconfitti. Analizziamo insieme questo caso per comprendere meglio le regole del gioco processuale.
I Fatti del Caso
Il caso ha origine dalla condanna di un individuo per il reato di furto in abitazione, reso più grave dalla circostanza dell’aggravante della violenza sulle cose. Dopo la conferma della condanna da parte della Corte di Appello, l’imputato ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi a due specifici motivi di doglianza. L’obiettivo era quello di ottenere l’annullamento della sentenza di secondo grado, contestando la valutazione dei giudici su aspetti cruciali come la sussistenza dell’aggravante e il bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti.
La Decisione della Corte di Cassazione
La Suprema Corte ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito delle questioni sollevate, ma si è fermata a un livello preliminare, quello dei requisiti di ammissibilità dell’atto stesso. Di conseguenza, la condanna pronunciata dalla Corte di Appello è diventata definitiva. Oltre a vedere il proprio ricorso respinto, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.
Le Motivazioni: Perché un Ricorso è Inammissibile?
La motivazione della Corte è lapidaria e istruttiva. Il ricorso inammissibile è stato tale perché i motivi presentati non erano altro che una riproposizione delle stesse censure già adeguatamente esaminate e respinte dalla Corte di Appello. I giudici di legittimità hanno evidenziato che il ricorrente non ha mosso una ‘specifica critica’ alle argomentazioni contenute nella sentenza impugnata.
In altre parole, non è sufficiente ripetere le proprie ragioni sperando in un esito diverso. Il ricorso per Cassazione deve attaccare direttamente e in modo puntuale il ragionamento giuridico del giudice precedente, dimostrando dove e perché esso sarebbe errato. Nel caso di specie, la Corte ha notato come le argomentazioni della Corte di Appello, sia sulla sussistenza dell’aggravante (pagine 3-5 della sentenza) sia sul giudizio di bilanciamento (pagine 6-10), fossero state ignorate dal ricorso, che si è limitato a riproporre vecchi argomenti senza confrontarsi con la logica della decisione contestata.
Conclusioni: Lezioni Pratiche per un Ricorso Efficace
Questa ordinanza ribadisce un principio cruciale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Un ricorso efficace non può essere un semplice ‘copia e incolla’ dei motivi d’appello. Deve essere un’analisi critica, mirata e argomentata delle ragioni esposte nella sentenza che si intende impugnare. Presentare un ricorso che non soddisfa questi requisiti non solo è inutile ai fini del risultato sperato, ma comporta anche conseguenze economiche significative, come la condanna alle spese e a una sanzione pecuniaria. La lezione è chiara: la forma e la sostanza di un atto di impugnazione sono inscindibili per superare il vaglio di ammissibilità.
Perché il ricorso presentato è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché i motivi erano una mera riproduzione di censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello, senza contenere una critica specifica e argomentata contro le motivazioni della sentenza impugnata.
Quali erano le accuse per cui l’imputato era stato condannato?
L’imputato era stato condannato per il reato di furto in abitazione, aggravato dalla violenza sulle cose.
Quali sono le conseguenze economiche per il ricorrente a seguito della dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Penale Sez. 7 Num. 7980 Anno 2025
Penale Ord. Sez. 7 Num. 7980 Anno 2025
Presidente: NOME COGNOME
Relatore: COGNOME NOME
Data Udienza: 29/01/2025
ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
SCHEMBRI NOME nato a NISCEMI il 16/02/1962
avverso la sentenza del 03/07/2024 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA
dato avviso alle parti;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME;
Rilevato che l’imputato COGNOME NOME ricorre avverso la sentenza con cui la Corte di appello di Caltanissetta ne ha confermato la condanna per il reato di furto in abitazione, aggravato da violenza sulle cose;
Ritenuto che i due motivi di ricorso sono meramente riproduttivi di profili di censura già adeguatamente vagliati e disattesi con corretti argomenti giuridici dal giudice di merito e non scanditi da specifica critica delle argomentazioni a base della sentenza impugnata (cfr. pagg. 3-5 sulla sussistenza della aggravante della violenza sulle cose; pagg. 6-10 sul giudizio di bilanciamento);
Rilevato, pertanto, che il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
P.Q.M.
Dichiara inammissibile il ricorso e condanna il ricorrente al pagamento delle spese processuali e della somma di euro tremila in favore della Cassa delle ammende.
Così deciso il 29/01/2025