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Ricorso inammissibile: quando è solo ripetitivo

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile perché i motivi presentati erano una mera riproposizione di censure già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello. Il caso verteva sul mancato riconoscimento delle attenuanti generiche. La decisione sottolinea che la Cassazione è un giudice di legittimità e non può riesaminare i fatti. I ricorrenti sono stati condannati al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 24 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso inammissibile: la Cassazione ribadisce i limiti

Quando si presenta un ricorso alla Suprema Corte di Cassazione, è fondamentale comprendere la sua funzione. Non si tratta di un terzo grado di giudizio dove si possono ridiscutere i fatti, ma di un controllo sulla corretta applicazione della legge. Una recente ordinanza chiarisce perfettamente le conseguenze di un ricorso inammissibile, specialmente quando questo si limita a ripetere argomentazioni già respinte in appello.

I Fatti del Caso

Due persone, condannate dalla Corte d’Appello di Palermo, decidevano di impugnare la sentenza dinanzi alla Corte di Cassazione. Tra i vari motivi di doglianza, contestavano il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, previste dall’art. 62-bis del codice penale, che avrebbero potuto comportare una riduzione della pena.

La Questione Giuridica: perché il ricorso è inammissibile?

Il cuore della decisione della Cassazione si concentra sulla natura dei motivi presentati. I giudici hanno rilevato che le argomentazioni dei ricorrenti non sollevavano nuove questioni sulla corretta interpretazione o applicazione della legge. Al contrario, si trattava di una semplice riproposizione di censure e critiche già ampiamente esaminate e motivate dalla Corte d’Appello.

In sostanza, i ricorrenti chiedevano alla Cassazione di effettuare una nuova valutazione dei fatti, sovrapponendo il proprio giudizio a quello dei giudici di merito. Questo, però, esula completamente dai poteri della Suprema Corte.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte ha ribadito un principio cardine del nostro ordinamento: il suo ruolo è quello di giudice di legittimità. Ciò significa che il suo compito non è stabilire se i fatti si siano svolti in un modo o in un altro, ma unicamente verificare che il giudice precedente abbia applicato correttamente le norme di diritto e abbia motivato la sua decisione in modo logico e coerente.

Nel caso specifico, la Corte d’Appello aveva spiegato in maniera puntuale e logica le ragioni per cui non riteneva di concedere le attenuanti generiche. Di fronte a una motivazione completa e non contraddittoria, la Cassazione non può intervenire. Presentare un ricorso che si limita a ripetere le stesse lamentele, senza individuare un vizio di legge nella sentenza impugnata, lo rende automaticamente un ricorso inammissibile.

Conclusioni

La decisione è netta e comporta conseguenze significative per i ricorrenti. La Corte ha dichiarato inammissibili entrambi i ricorsi, condannando ciascuno degli imputati al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa ordinanza serve da monito: un ricorso in Cassazione deve essere tecnicamente ineccepibile e basarsi su vizi di legittimità concreti (come l’errata applicazione di una legge o un difetto di motivazione), non sulla speranza di ottenere un nuovo esame del merito della vicenda.

Quando un ricorso in Cassazione viene dichiarato inammissibile?
Un ricorso viene dichiarato inammissibile quando, come nel caso di specie, si limita a riproporre le stesse censure già adeguatamente esaminate e respinte dal giudice del merito, senza individuare vizi di legittimità (cioè errori nell’applicazione della legge) nella sentenza impugnata.

Cosa significa che la Corte di Cassazione è un giudice di legittimità?
Significa che il suo compito è verificare che i giudici dei gradi di giudizio precedenti abbiano applicato correttamente la legge e abbiano fornito una motivazione logica e coerente. Non può rivalutare le prove o i fatti del processo.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
La dichiarazione di inammissibilità comporta per i ricorrenti la condanna al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di denaro, stabilita dal giudice, in favore della Cassa delle ammende. In questo caso, la somma è stata fissata in 3.000 euro per ciascun ricorrente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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