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Ricorso inammissibile: quando è solo ripetitivo

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per guida con patente revocata. L’appello è stato giudicato meramente ripetitivo di motivi già respinti in appello. Tale inammissibilità ha impedito la declaratoria di prescrizione del reato e ha comportato la condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 10 settembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: la Cassazione Conferma la Condanna per Guida Senza Patente

Presentare un ricorso in Cassazione richiede argomenti nuovi e solidi, focalizzati sulla violazione della legge. Quando un appello si limita a ripetere le stesse doglianze già respinte nei gradi precedenti, il rischio è una declaratoria di ricorso inammissibile. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illustra perfettamente le conseguenze di tale strategia processuale, confermando una condanna e aggiungendo ulteriori spese per il ricorrente.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine dalla condanna di un individuo da parte del Tribunale di Parma per il reato di guida senza patente, poiché revocata, con l’aggravante della recidiva nel biennio. La decisione era stata confermata dalla Corte di Appello di Bologna. L’imputato, non rassegnandosi alla condanna, ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, sperando di ottenere un annullamento della sentenza.

I Motivi del Ricorso e il Rischio del Ricorso Inammissibile

L’imputato ha basato il suo ricorso su diversi punti, lamentando:

1. La violazione delle norme del Codice della Strada (art. 116, comma 15, d.lgs. 285/1992), sostenendo la mancanza di prova sulla definitività di una precedente violazione.
2. La mancata concessione della sospensione condizionale della pena (art. 164 c.p.).
3. L’esclusione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto.
4. La mancata dichiarazione di prescrizione del reato.

Questi motivi, tuttavia, erano già stati presentati e discussi davanti alla Corte d’Appello, che li aveva respinti con motivazioni adeguate.

Le Motivazioni della Decisione della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, nell’analizzare il caso, ha rapidamente concluso per l’inammissibilità del ricorso. Il principio fondamentale applicato è che il giudizio di legittimità non è una terza istanza di merito. La Suprema Corte non può riesaminare i fatti o le prove, ma deve limitarsi a verificare che la legge sia stata applicata correttamente dai giudici precedenti.

Nel caso specifico, i giudici hanno rilevato che i motivi presentati dal ricorrente erano ‘meramente riproduttivi’ di censure già ‘adeguatamente vagliati e correttamente disattesi’ dalla Corte territoriale. In altre parole, l’appello non introduceva nuove questioni di diritto o vizi procedurali rilevanti, ma si limitava a riproporre, senza successo, le stesse argomentazioni. Questo rende il ricorso inammissibile per sua natura.

Una conseguenza diretta e cruciale dell’inammissibilità è che essa ‘impedisce la valida instaurazione dell’ulteriore fase di impugnazione’. Questo blocco processuale ha un effetto decisivo sulla prescrizione: la Corte non può dichiarare estinto il reato, anche se i termini fossero nel frattempo maturati, perché il processo, di fatto, non è mai validamente proseguito in sede di legittimità.

Le Conclusioni: le Conseguenze Pratiche

L’ordinanza si conclude con una decisione netta e severa. La Corte dichiara il ricorso inammissibile e, di conseguenza, condanna il ricorrente a pagare:

* Le spese processuali.
* Una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

Questa decisione sottolinea un importante monito: un ricorso per Cassazione deve essere fondato su vizi specifici della sentenza impugnata e non può essere una semplice ripetizione delle difese già svolte. Un ricorso inammissibile non solo non porta al risultato sperato, ma aggrava la posizione del ricorrente con ulteriori oneri economici, chiudendo definitivamente la vicenda processuale a suo sfavore.

Perché un ricorso è stato dichiarato inammissibile dalla Corte di Cassazione?
Perché i motivi presentati erano una mera ripetizione di argomentazioni già state adeguatamente esaminate e correttamente respinte dalla Corte d’Appello, non costituendo quindi motivi validi per un giudizio di legittimità.

Cosa succede alla prescrizione del reato se un ricorso è inammissibile?
La declaratoria di inammissibilità del ricorso impedisce l’instaurazione di una valida fase di impugnazione. Di conseguenza, la Corte non può dichiarare l’estinzione del reato per prescrizione, anche se i termini fossero maturati.

Quali sono le conseguenze economiche per chi presenta un ricorso inammissibile?
La persona che ha presentato il ricorso viene condannata al pagamento delle spese processuali e di una somma in denaro, in questo caso tremila euro, in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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