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Ricorso inammissibile: quando è solo apparente?

La Corte di Cassazione ha dichiarato un ricorso inammissibile contro una condanna per rapina. La decisione si fonda sul fatto che l’appello non sollevava questioni di legittimità, ma si limitava a riproporre le medesime argomentazioni di fatto già valutate e respinte dalla Corte d’Appello, risultando così un motivo di ricorso meramente apparente. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e a una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 28 ottobre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: Quando la Cassazione Respinge l’Appello

L’esito di un processo non sempre si conclude con il secondo grado di giudizio. Spesso, la difesa tenta un’ultima via presentando un ricorso alla Corte di Cassazione. Tuttavia, per accedere a questo ultimo grado di giudizio è necessario rispettare requisiti ben precisi. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci offre un chiaro esempio di quando un ricorso inammissibile viene respinto perché non affronta questioni di diritto, ma si limita a riproporre argomenti di fatto già esaminati. Analizziamo insieme la vicenda.

I Fatti del Processo

Il caso ha origine da una sentenza di condanna per il reato di rapina emessa dalla Corte di Appello di Firenze. L’imputato, ritenendo ingiusta la decisione, ha proposto ricorso per Cassazione, lamentando una violazione di legge e un difetto di motivazione nella sentenza che affermava la sua responsabilità penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

Con l’ordinanza in esame, la Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha posto fine al percorso giudiziario del ricorrente, dichiarando il suo ricorso inammissibile. Questa decisione non è entrata nel merito della colpevolezza o innocenza dell’imputato, ma si è concentrata esclusivamente sulla struttura e sui contenuti dell’atto di impugnazione. Oltre a respingere l’appello, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e a versare una somma di tremila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso è Inammissibile?

La ragione fondamentale dietro la decisione della Suprema Corte risiede nella natura stessa del giudizio di Cassazione. Questo tribunale non è un ‘terzo grado’ dove si possono ridiscutere i fatti o rivalutare le prove, compito che spetta ai giudici di primo e secondo grado. Il suo ruolo è quello di ‘giudice della legge’, ovvero verificare che la normativa sia stata applicata correttamente e che la motivazione della sentenza impugnata sia logica e coerente.

Nel caso specifico, i Giudici hanno rilevato che i motivi del ricorso inammissibile erano una ‘pedissequa reiterazione’ di argomentazioni già presentate e puntualmente respinte dalla Corte d’Appello. In altre parole, la difesa non ha sollevato nuove questioni di legittimità, ma si è limitata a riproporre la propria versione dei fatti, sperando in una diversa valutazione. La Corte ha definito tali motivi ‘non specifici ma soltanto apparenti’, in quanto omettevano di assolvere la funzione tipica di una critica argomentata contro la decisione di secondo grado. Di conseguenza, il ricorso è stato giudicato estraneo al sindacato di legittimità e, pertanto, dichiarato inammissibile.

Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza ribadisce un principio cardine del nostro sistema processuale: il ricorso per Cassazione deve essere uno strumento tecnico, finalizzato a denunciare vizi di diritto e non a contestare l’accertamento dei fatti. Per chi intende impugnare una sentenza di condanna, è fondamentale comprendere che non basta essere in disaccordo con la decisione. È necessario, con l’assistenza di un legale esperto, individuare specifici errori giuridici o palesi illogicità nella motivazione della sentenza. In caso contrario, il rischio concreto non è solo quello di vedere il proprio appello respinto, ma anche di subire una condanna al pagamento di ulteriori spese e sanzioni pecuniarie, come accaduto in questo caso.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Perché il ricorso non sollevava valide questioni di diritto (legittimità), ma si limitava a ripetere argomentazioni di fatto già esaminate e respinte dalla Corte d’Appello.

Cosa significa che un motivo di ricorso è ‘apparente’ e non ‘specifico’?
Significa che il motivo non svolge una critica argomentata e mirata contro la sentenza impugnata, ma ripropone in modo generico le stesse difese senza confrontarsi con le ragioni specifiche della decisione del giudice precedente.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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