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Ricorso inammissibile: quando è privo di specificità

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile contro una condanna per minaccia aggravata, poiché i motivi presentati erano generici e non contenevano una critica specifica alla sentenza d’appello. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione di 3.000 euro, ribadendo l’importanza del principio di specificità degli atti di impugnazione.

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Pubblicato il 10 dicembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile per Genericità: la Cassazione Conferma la Linea Dura

Presentare un ricorso in Cassazione è l’ultima ancora di salvezza nel processo penale, ma richiede un rigore tecnico impeccabile. Un recente provvedimento della Suprema Corte ci ricorda che un ricorso inammissibile, perché privo di critiche specifiche e argomentate, non solo è destinato al fallimento, ma comporta anche significative conseguenze economiche per il proponente. Analizziamo questa ordinanza per comprendere i requisiti di un’impugnazione efficace.

I Fatti del Caso

Il caso ha origine da una sentenza della Corte d’Appello che, pur riformando parzialmente la decisione di primo grado, aveva confermato la condanna di un imputato per il reato di minaccia aggravata (art. 612, comma 2, c.p.). L’imputato, non rassegnandosi alla condanna, ha proposto ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo: un presunto vizio di motivazione della sentenza d’appello. Nello specifico, lamentava la mancata assoluzione e la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’art. 131-bis c.p.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile senza neppure entrare nel merito delle questioni sollevate. La decisione non lascia spazio a interpretazioni: il ricorso è stato giudicato “patentemente privo della necessaria specificità”.

Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato non solo al pagamento delle spese processuali, ma anche a versare una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende, una sanzione prevista quando l’inammissibilità è riconducibile a una colpa del ricorrente.

Le Motivazioni: Il Principio della Specificità del Ricorso Inammissibile

Il cuore della decisione risiede nella motivazione con cui la Corte ha respinto l’impugnazione. I Giudici hanno stabilito che il motivo di ricorso non conteneva una vera e propria critica argomentata contro la decisione della Corte d’Appello. Al contrario, si limitava a “enunciati del tutto assertivi” e a un “generico rimando alle censure prospettate con l’atto di appello che sarebbero state disattese”.

In altre parole, non è sufficiente ripetere in Cassazione le stesse lamentele già presentate in appello. Il ricorso davanti alla Suprema Corte deve contenere una critica puntuale e specifica, capace di smontare il ragionamento logico-giuridico seguito dal giudice del grado precedente. Un ricorso che si limita a riproporre le medesime doglianze senza confrontarsi criticamente con le motivazioni della sentenza impugnata è considerato generico e, pertanto, inammissibile. La Corte ha richiamato numerosi precedenti giurisprudenziali consolidati che sostengono questo rigoroso principio.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza è un monito fondamentale per chiunque intenda adire la Corte di Cassazione. Le implicazioni pratiche sono chiare:

1. Rigore Tecnico: La redazione di un ricorso per Cassazione è un’attività altamente specialistica. Affermazioni generiche o la semplice riproposizione di argomenti passati sono strategie destinate al fallimento.
2. Critica Puntuale: È essenziale analizzare in profondità la sentenza impugnata e costruire motivi di ricorso che ne attacchino specificamente i passaggi argomentativi, evidenziando errori di diritto o vizi logici.
3. Conseguenze Economiche: Un ricorso inammissibile non è un tentativo a vuoto. Comporta costi certi e talvolta ingenti, come la condanna al pagamento di una somma alla Cassa delle ammende, che si aggiungono alle spese legali.

In definitiva, la decisione ribadisce che il giudizio di Cassazione non è un terzo grado di merito, ma un controllo di legittimità. Per accedervi, è indispensabile presentare un atto che rispetti pienamente il principio di specificità, pena una secca dichiarazione di inammissibilità con tutte le conseguenze del caso.

Per quale motivo principale il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è stato ritenuto “patentemente privo della necessaria specificità”, ovvero non conteneva una critica effettiva e argomentata contro la sentenza impugnata, ma si limitava a enunciazioni assertive e a un generico riferimento ai motivi già presentati in appello.

Quali sono state le conseguenze economiche per il ricorrente?
A seguito della dichiarazione di inammissibilità, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

È sufficiente riproporre in Cassazione gli stessi argomenti dell’appello?
No, la Corte ha chiarito che non è sufficiente. Il ricorso per Cassazione deve contenere una critica specifica e puntuale al ragionamento della sentenza d’appello, non un semplice rinvio o una ripetizione delle censure già esaminate nel grado precedente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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