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Ricorso inammissibile: quando è nullo l’appello?

La Corte di Cassazione, con ordinanza del 13 maggio 2025, ha dichiarato un ricorso inammissibile avverso una sentenza di patteggiamento. La Corte ha stabilito che le motivazioni dell’appello non possono contraddire la natura negoziale del patteggiamento, con il quale l’imputato esonera l’accusa dall’onere della prova. Di conseguenza, il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria.

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Pubblicato il 3 ottobre 2025 in Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione e i Limiti dell’Appello al Patteggiamento

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha riaffermato un principio cruciale nel diritto processuale penale: i limiti all’impugnazione di una sentenza di patteggiamento. La decisione sottolinea come un appello basato su argomentazioni incompatibili con la natura stessa dell’accordo porti a una dichiarazione di ricorso inammissibile, con conseguenze economiche per il proponente. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine dal ricorso presentato da un imputato avverso una sentenza di patteggiamento emessa dal Giudice dell’Udienza Preliminare del Tribunale di Brindisi. L’imputato, dopo aver raggiunto un accordo con la pubblica accusa sulla pena da applicare, ha tentato di contestare la decisione davanti alla Suprema Corte, sollevando motivi di doglianza che, tuttavia, sono stati ritenuti non pertinenti.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Settima Sezione Penale della Corte di Cassazione ha esaminato il ricorso e lo ha dichiarato inammissibile. La Corte ha optato per una procedura semplificata, nota come de plano, prevista dall’articolo 610, comma 5-bis, del codice di procedura penale. Questa procedura consente alla Corte di decidere senza un’udienza pubblica quando l’inammissibilità del ricorso è palese. Oltre a respingere l’appello, la Corte ha condannato il ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di quattromila euro alla Cassa delle ammende.

Le Motivazioni della Decisione

Il fulcro della decisione risiede nella natura giuridica della sentenza di patteggiamento. La Corte ha ribadito che il patteggiamento è un atto negoziale. Attraverso questo accordo, l’imputato accetta una determinata pena e, in cambio, dispensa l’accusa dall’onere di provare i fatti contestati durante un dibattimento. Di conseguenza, lo sviluppo delle argomentazioni in un eventuale ricorso deve essere coerente con questa premessa.

Non è possibile, quindi, contestare in appello aspetti fattuali che sono stati implicitamente accettati con la richiesta di patteggiamento. Le motivazioni di un’impugnazione non possono contraddire la logica dell’accordo stesso, che si fonda proprio sulla rinuncia a una piena verifica probatoria. Tentare di farlo rende il ricorso inammissibile.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

L’ordinanza ha importanti implicazioni pratiche. In primo luogo, essa rafforza la stabilità e la definitività delle sentenze di patteggiamento, scoraggiando impugnazioni dilatorie o pretestuose. In secondo luogo, chiarisce che la condanna al pagamento di una sanzione pecuniaria in caso di inammissibilità non è una mera formalità. La Corte, citando una sentenza della Corte Costituzionale (n. 186/2000), ha implicitamente confermato che tale condanna è legittima quando non si ravvisa un’assenza di colpa nel proporre un ricorso palesemente infondato. Questa pronuncia serve quindi da monito: l’accesso ai mezzi di impugnazione deve essere esercitato con responsabilità e consapevolezza dei limiti imposti dalla legge, specialmente quando si parte da un accordo come il patteggiamento.

Cosa succede quando si fa appello a una sentenza di patteggiamento?
L’appello è possibile solo per motivi specifici previsti dalla legge. Se le ragioni del ricorso sono incompatibili con la natura dell’accordo stesso, come contestare i fatti che si sono accettati, la Corte di Cassazione lo dichiara inammissibile.

Cosa significa che un ricorso è dichiarato inammissibile de plano?
Significa che la Corte di Cassazione decide sulla base dei soli atti scritti, senza la necessità di un’udienza, perché l’inammissibilità del ricorso appare evidente fin da subito. È una procedura accelerata per i casi manifestamente infondati.

Quali sono le conseguenze economiche di un ricorso inammissibile?
Come stabilito in questa ordinanza, la persona che ha presentato il ricorso viene condannata a pagare le spese del procedimento e una somma di denaro a titolo di sanzione a favore della Cassa delle ammende, che in questo caso specifico ammontava a quattromila euro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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