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Ricorso inammissibile: quando è mera riproduzione

La Corte di Cassazione dichiara un ricorso inammissibile avverso una condanna per il reato di evasione. Il motivo, incentrato sulla mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto (art. 131-bis c.p.), è stato giudicato una mera riproduzione di argomenti già respinti in appello, portando alla condanna del ricorrente al pagamento delle spese e di un’ammenda.

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Pubblicato il 20 novembre 2025 in Diritto Penale, Giurisprudenza Penale, Procedura Penale

Ricorso Inammissibile: La Cassazione Conferma la Linea Dura

L’ordinanza della Corte di Cassazione, Sezione Penale, n. 21237/2024, offre un importante chiarimento sui requisiti di ammissibilità dei ricorsi. Spesso si crede che ogni grado di giudizio offra una nuova possibilità di discutere l’intero caso, ma questa decisione ribadisce un principio fondamentale: il ricorso per cassazione non è una terza istanza di merito. Un ricorso inammissibile è la conseguenza diretta di una strategia difensiva che si limita a riproporre le stesse argomentazioni già valutate e respinte nei gradi precedenti, senza sollevare questioni di legittimità nuove e specifiche. Approfondiamo questa pronuncia per capirne la portata.

I Fatti del Caso: Un Appello contro la Condanna per Evasione

Il caso trae origine da una condanna per il reato di evasione, previsto dall’articolo 385 del codice penale. L’imputato, dopo la conferma della condanna da parte della Corte d’Appello di Palermo, decideva di presentare ricorso per cassazione. L’unica doglianza sollevata riguardava la mancata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, disciplinata dall’articolo 131-bis del codice penale. La difesa sosteneva che il reato commesso fosse di così lieve entità da non meritare una sanzione penale.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha esaminato i motivi del ricorso e ha emesso una decisione netta e perentoria: il ricorso è stato dichiarato inammissibile. Di conseguenza, il ricorrente non solo ha visto la sua condanna diventare definitiva, ma è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende. Questa decisione sottolinea la severità con cui la Corte valuta i presupposti di ammissibilità dei ricorsi.

Le Motivazioni: Perché il Ricorso Inammissibile è Stato Respinte

Il cuore della decisione risiede nella motivazione addotta dalla Corte. I giudici di legittimità hanno rilevato che il motivo presentato dall’imputato era ‘meramente riproduttivo’ di censure già adeguatamente esaminate e respinte con corretti argomenti giuridici dal giudice di merito, in questo caso la Corte d’Appello. In altre parole, la difesa non ha introdotto nuovi profili di illegittimità della sentenza impugnata, ma si è limitata a ripetere le stesse argomentazioni già sconfessate nel grado precedente. Il ricorso per cassazione non può essere utilizzato per sollecitare una nuova valutazione dei fatti, ma deve concentrarsi su specifiche violazioni di legge o vizi di motivazione. La mancanza di specificità e novità rende il ricorso inammissibile.

Le Conclusioni: Le Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza funge da monito per la prassi legale. Dimostra che un ricorso per cassazione deve essere costruito con estrema cura, focalizzandosi su vizi di legittimità concreti e non sulla semplice riproposizione di tesi difensive già vagliate. Per evitare una declaratoria di ricorso inammissibile, con le relative conseguenze economiche, è indispensabile che l’atto di impugnazione articoli critiche puntuali e pertinenti alla motivazione della sentenza di secondo grado, evidenziando dove e perché il giudice abbia errato nell’applicazione della legge o abbia prodotto una motivazione illogica o contraddittoria. La mera speranza in una diversa valutazione non è sufficiente per accedere al giudizio della Suprema Corte.

Perché il ricorso è stato dichiarato inammissibile?
Il ricorso è stato dichiarato inammissibile perché è risultato essere una mera riproduzione di profili di censura già adeguatamente esaminati e respinti dal giudice di merito, senza presentare nuovi e specifici argomenti giuridici.

Qual era l’unico motivo del ricorso presentato alla Corte di Cassazione?
L’unico motivo di ricorso riguardava la negata applicazione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall’articolo 131-bis del codice penale.

Quali sono state le conseguenze per il ricorrente dopo la dichiarazione di inammissibilità?
Il ricorrente è stato condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma di tremila euro in favore della Cassa delle ammende.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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